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Sion, trekking e degustazioni nella capitale del vino della Svizzera

Bisse de Sion Vallese con il cane

Pianta on the road: le viole lungo i vigneti di Sion, nel Vallese.

Avete mai fatto una passeggiata – o meglio, una vera e propria escursione di trekking – tra i vigneti? Vi suggerisco un week-end in Svizzera, originale e dog-friendly, a spasso tra i terrazzamenti, coltivati con fatica e tenacia, dove crescono i rinomati vini locali. Per scoprire da una prospettiva inedita Sion, il vivace capoluogo del Canton Vallese, le sue rinomate bottiglie e le storiche ‘bisse‘, canali di irrigazione scavati nella roccia, che scorrono lungo i vigneti.

Informazioni pratiche

Partendo da Milano, Sion dista circa 3 ore e mezza di macchina. Se portate con voi il cane, non dimenticate il suo passaporto, che deve riportare anche la vaccinazione antirabbica (è raro che vi fermino per chiedervelo, ma nel caso meglio essere preparati).

La città, dove si parla francese, è il capoluogo del Vallese, un Cantone incastonato nel cuore delle Alpi dove si alternano vette imponenti di oltre 4000 metri, tra cui il celebre Cervino e vallate verdeggianti, baciate dal sole 300 giorni l’anno. Non fa eccezione Sion, dove le precipitazioni annue sono le stesse dell’Algeria: la pioggia è rara, da queste parti.

Il percorso di trekking lungo le 'bisse' di Sion, tra i vigneti. © oltreilbalcone
Il percorso di trekking lungo le ‘bisse’ di Sion, tra i vigneti. © oltreilbalcone

Sion, la capitale del vino della Svizzera

Se non avete mai assaggiato i vini del Vallese, è ora di organizzare una gita da queste parti: Sion è la meta ideale. La città, che sorge sulle rive del Rodano, è circondata da vigneti ed è qui che viene prodotto quasi il 40% del vino della Svizzera.

Oltre al sole (il Vallese, in fondo, è il cantone situato più a sud del Paese), l’altro fenomeno climatico importante per la produzione vinicola è l’escursione termica tra le giornate calde e le notti fresche, che conferisce all’uva complessità e finezza di aromi.

Tra i vitigni locali da provare, soprattutto i bianchi, tra cui: il Fendant, la Petite Arvine, l’Heida (o Païen); per i rossi vengono coltivati l’Humagne Rouge, il Cornalin, il Gamay e il Pinot Noir.

Una bottiglia di Fendant, una delle specialità del territorio. © oltreilbalcone
Una bottiglia di Fendant, una delle specialità del territorio. © oltreilbalcone

Un’enoteca da provare e il Wine Bus

Naturalmente in città le enoteche non mancano. Ne ho contate almeno 8 (considerate che la popolazione non raggiunge i 35 mila abitanti). Sono per lo più legate alle cantine più importanti della zona: in questi locali troverete principalmente le bottiglie del rispettivo Domaine.

Quello che vi consiglio è invece un bar à vin ‘indipendente’, dove degustare le varietà della zona e farvi una panoramica più ad ampio raggio sulla molteplicità delle cantine locali: si chiama Le Verre à Pied e si trova in una delle arterie più battute di Sion, rue du Grand Pont.

Un’esperienza simpatica – e decisamente pratica – da provare è quella offerta dal progetto Wine Bus. Un autobus vi condurrà alla scoperta delle cantine del territorio: potete scendere e salire sul mezzo ogni volta che lo desiderate durante la giornata. Il bus si ferma in 7 cantine della zona, dove degusterete i rispettivi vini.

L’iniziativa è valida tutti i sabati, dalle 11 alle 18; il costo è di 30 CHF (franchi svizzeri), ma vi verrà rimborsato integralmente se acquistate 12 o più bottiglie.

Una bottiglia di Païen all'enoteca Le Verre à Pied di Sion. © oltreilbalcone
Una bottiglia di Païen all’enoteca Le Verre à Pied di Sion. © oltreilbalcone

Le bisse di Sion

Da non perdere, la passeggiata tra i vigneti alla scoperta delle bisse, veri e propri monumenti storici, che fanno ormai parte del paesaggio del Vallese. Si tratta di canali di irrigazione scavati nella roccia, lungo i quali scorre l’acqua dei ghiacciai e dei fiumi circostanti, che serve per irrigare le vigne e combattere la siccità estiva.

Muniti di cappellino e crema solare, scegliete uno dei 6 itinerari che corrono lungo le bisse per vivere un’originale escursione di trekking tra i vigneti terrazzati. Nonostante l’ombra scarseggi (l’uva ama essere baciata dal sole), il vostro cane potrà rinfrescarsi le zampe nei canali di irrigazione (la mia cagnolina Pastis si è divertita moltissimo).

Lungo il percorso si incontrano le cosiddette ‘guérite‘ (in italiano ‘garitta’), si tratta di locali adibiti al ristoro – bucolici e con belle vedute panoramiche sul paesaggio – dove potete degustare i vini e pranzare. Sul sito dell’Ufficio del Turismo di Sion trovate tutti i vari percorsi: io ho passeggiato lungo la Bisse de Clavau (2 ore e mezza; 6,6 chilometri), costruita nel 1450, che si affaccia sulla piana del Rodano ed ho pranzato nella graziosa cornice della Guérite de Brûlefer (vi suggerisco di arrivare presto o prenotare), mangiando raclette a volontà. Incantevole (e più sofisticata) anche la Guérite The Cube.

La Guérite de Brûlefer lungo la Bisse de Clavau a Sion. © oltreilbalcone
La Guérite de Brûlefer lungo la Bisse de Clavau a Sion. © oltreilbalcone

Sion oltre i vigneti

Vini a parte, Sion è una piacevolissima città da vivere e visitare. Oltre ad essere circondata da vigneti, è sovrastata da due maestosi castelli. La fortezza di Valère è un vero e proprio borgo fortificato, che domina il centro urbano. Il Castello di Tourbillon è situato su un altro sperone roccioso e fu la residenza principale dei vescovi di Sion per 400 anni.

Potete fare shopping nelle vie principali o dedicarvi alla visita di un museo, come il Musée de l’art, il Musée de la nature (ci sono anche animali impagliati, che non amo, preferisco quelli vivi) o ancora il Site archéologique du Petit-Chasseur.

Il centro storico della città – tra le più antiche della Svizzera – è molto grazioso, ma quello che mi ha sorpreso è che Sion è viva, animata, vibrante. Frequentata da moltissimi giovani (ma non solo), la sera è costellata da ristoranti e locali gremiti di persone, che si susseguono uno dietro l’altro, con piacevoli déhors estivi.

La fortezza di Valère a Sion. © oltreilbalcone
La fortezza di Valère a Sion. © oltreilbalcone

Dove dormire e mangiare a Sion

Nel mio week-end a Sion ho prenotato una camera all’Hotel du Rhône. Da un punto di vista del design, non ha nulla di particolare. Ve lo consiglio perché gode di una posizione strategica, nel cuore della città e si trova proprio di fronte l’imponente fortezza di Valère (che potete raggiungere a piedi dall’hotel con una breve passeggiata). In aggiunta, ha stanze spaziose e pulite e una piacevole colazione a buffet.

Colazione all'Hotel du Rhône di Sion, con alle spalle la fortezza. © oltreilbalcone
Colazione all’Hotel du Rhône di Sion, con alle spalle la fortezza. © oltreilbalcone

Il difetto di questo hotel è che non ha l’aria condizionata. Di contro, vanta un grande pro: il suo ristorante, che ha anche un piacevolissimo déhors con vista sulla fortezza. La specialità della casa è la fondue bourguignonne: potete scegliere tra diversi tipi di carne, che vi verrà servita cruda. Spetta a voi farla cuocere in un pentolino bollente che avrete sul tavolo, per poi intingere i vari bocconi nelle tantissime salse a disposizione (più di 30).

La bourguignonne è una specialità svizzera e, anche se sono vegetariana, l’ho sempre trovata un pasto molto divertente. In menù ci sono anche un paio di alternative per chi non mangia carne. Le materie prime del ristorante sono di qualità, i prezzi onesti e il servizio garbato. Da provare!

Dritte Take Away

Dove dormire e ristorante consigliato
Hotel du Rhône, rue du Chex 10 – Sion
Buvette tra i vigneti
§ Guérite de Brûlefer, Bisse de Clavau
§ Guérite The Cube, Bisse de Clavau
Enoteca da provare
Le Verre à Pied, rue du Grand Pont 29 – Sion

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