Pianta on the road: i faggi – che popolano i boschi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna -, riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
“Chi ama la montagna, le lascia i suoi fiori” è il monito del cartello che dà il benvenuto ai visitatori nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dici Romagna e pensi subito a località come Rimini o Milano Marittima, ma se vi spingete nell’entroterra – in provincia di Forlì-Cesena, sull’Appennino, al confine con la Toscana – c’è un meraviglioso mondo da scoprire, lontano dai circuiti turistici più battuti. È un luogo fatto di boschi che sembrano magici, di piccoli borghi immersi nel Verde e di osterie golose. Vi suggerisco cosa vedere e due posti davvero speciali, quasi d’altri tempi, dove mangiare e dormire.
Il meraviglioso mondo del bosco
Quando arriverete nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna avrete l’impressione di essere in un altro mondo. Lo è, in effetti. Sarete circondati da una fitta popolazione di alberi di alto fusto, dove i suoni che si percepiscono sono unicamente quelli della Natura.
Eppure siamo a circa 50 chilometri da Forlì o da Firenze. Ma è un altro universo questo, ricco di fascino. Il Parco si trova a cavallo del crinale appenninico tosco-romagnolo e costituisce uno dei patrimoni forestali più importanti d’Italia.
La parte romagnola del Parco, in particolar modo, è ricoperta da un folto manto boscoso, dominato soprattutto da abeti e faggi, che spesso ricoprono anche ripidi versanti. Passeggerete tra imponenti alberi, ruscelli e incantevoli cascate. Se avete un cane, qui si divertirà parecchio, insieme a voi.
Quando andare e cosa fare
Ci sono oltre 600 chilometri di sentieri che potete percorrere nel Parco delle Foreste Casentinesi, a piedi o in mountain bike. Ogni stagione ha il suo perché. Io ho visitato questo luogo così affascinante in estate, cogliendo l’occasione per allontanarmi dalle mete main stream della Romagna ed approfittando della freschezza regalata dagli alberi maestosi.
In autunno lo spettacolo del foliage riempie gli occhi di bellezza; la primavera è una stagione sempre intrigante e l’inverno permette di godere un paesaggio completamente diverso, ricoperto di neve (ricordatevi che siete in montagna).
Tra le mete che vi suggerisco: le cascate dell’Acquacheta, la foresta di Campigna, il paesino più piccolo e alto della Valle del Bidente e la diga di Ridracoli, da cui parte una suggestiva passeggiata nel bosco per raggiungere il rifugio Ca’ di Sopra (in alternativa potete andarci anche in battello). La Riserva Integrale di Sasso Fratino, invece, non potrete visitarla, ma c’è un’ottima ragione… ve ne parlo nel prossimo paragrafo.
La Riserva Integrale di Sasso Fratino
Istituita nel 1959, la Riserva di Sasso Fratino è la prima di questo tipo in Italia e il suo valore è inestimabile. Al suo interno accoglie una faggeta secolare, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Gli alberi presenti superano i quattro e, addirittura, i cinque secoli di età. Per intenderci, questi esemplari esistevano già all’epoca di Cristoforo Colombo o Leonardo da Vinci.
Come vi anticipavo, non è possibile entrare nella Riserva di Sasso Fratino per la preservazione dell’area. O meglio, è consentito solo per scopi specifici, scientifici o botanici. All’interno si trovano le foreste vetuste – un tempo note come ‘vergini’ – costituite da faggi maestosi plurisecolari.
Questi esemplari così longevi muoiono per cause naturali. Il legno, non prelevato dall’uomo, si decompone arricchendo la fertilità forestale e dà vita ad un vario e complesso ecosistema, che influisce positivamente sulle altre aree circostanti. Anche se non potrete vedere questa riserva, vi assicuro che la sua energia si percepisce anche nei dintorni.
Gli animali delle Foreste Casentinesi
I cani sono ben accetti nel Parco delle Foreste Casentinesi. Tenete però presente che è un ambiente autenticamente wild, questo significa che è popolato da una vasta schiera di animali.
La fauna di questi boschi è la più ricca e diversificata dell’Appennino. Tra gli abitanti della zona si contano caprioli, cervi, daini, cinghiali e tantissime varietà di insetti e uccelli. Ci sono anche i lupi e recentemente è stata accertata la presenza del rarissimo gatto selvatico.
Se il vostro cane non è particolarmente ubbidiente al richiamo, vi suggerisco di tenerlo al guinzaglio per sicurezza.
I paesi, mignon e graziosi, tra i boschi
Nel Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e nelle sue immediate vicinanze, sorgono anche alcuni graziosi e piccoli centri abitati, ideali come punto strategico di partenza per esplorare i dintorni, ma anche gradevoli da visitare.
Tra questi, Santa Sofia è un comune di poco più di 4.000 abitanti, dov’è piacevole farsi una passeggiata, visitare la galleria d’arte Vero Stoppioni e fermarsi a prendere un aperitivo o cenare. Il suo Circolo Arci, in piazza Matteotti è un posto simpatico per vedere una partita o sorseggiare un cocktail.
A 10 minuti di macchina sorge invece Galeata, dove gli abitanti scendono a 2.500 e proprio in mezzo tra questo comune e Santa Sofia si trova Pianetto. Quest’ultimo è un piccolo borgo medievale, che si sviluppa prevalentemente su un’unica lunga via, dove sorge la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, gioiello prezioso del Rinascimento toscano.

Dove dormire e mangiare
Si trova proprio nel minuscolo borgo di Pianetto la meravigliosa Locanda Campanara, il primo dei due indirizzi in cui suggerisco di dormire e mangiare. Vi sembrerà di entrare in un piccolo mondo antico. La Campanara sorge nella via pedonale del paesino dove – quando tramonta il sole – si accendono le lucine colorate, come quelle delle feste. L’atmosfera è magica.
La Locanda – che è dog-friendly – si trova in un casale in sasso del 1500 e dispone di 6 graziose camere ristrutturate (l’unica che vi sconsiglio è la stanza Cecilia, perché davvero troppo piccola). C’è anche un’accogliente sala con camino e una piacevole piscina dove rilassarsi in estate. Le colazioni sono divine e abbondanti. E le persone che vi lavorano sono di una gentilezza disarmante.
Per l’aperitivo, ordinate un buon calice di vino naturale – o un cocktail se preferite – al bar dall’altro lato della strada (sempre di proprietà della Campanara; hotel , bar e ristorante sono in tre edifici diversi, ma distano 30 metri l’uno dall’altro). A cena sedetevi all’Osteria, costellata da bucolici tavolini en plein air, con tovaglie a quadretti colorate.
Cena all’Osteria Campanara
Ve lo anticipo subito: la cena all’Osteria (segnalata anche da Slow Food) vale, da sola, il viaggio. Troverete piatti della tradizione, ingredienti di altissima qualità, oltre che rigorosamente stagionali e un servizio informale ma attento. Bella selezione anche di piatti per vegetariani.
Imperdibile la dolcissima zuppa di cipolle di San Martino e la giardiniera, che ho ammirato preparare la mattina, passo dopo passo, verdura dopo verdura. Splendida carta di vini naturali e biodinamici.
Il caffè vi verrà servito dalla Moka. Come dolce, ordinate il Ramerone, un budino locale con cioccolato fondente ed un lieve sentore di menta.
L’agriturismo Poderone
Nel cuore delle Foreste Casentinesi, a strettissimo contatto con la Natura, un altro posto speciale è l’agriturismo Poderone. In un antico casale ristrutturato, dove c’è ancora l’insegna vintage ‘Sale e Tabacchi’, la signora Lorenza avverte subito “qui si mangia quello che voglio io“.
Se siete vegetariani è sufficiente avvisare almeno 15 minuti prima: non sapendolo, io non l’ho fatto, ma Lorenza è stata clemente ed ha trovato ottime soluzioni veggie anche per me.
In agriturismo sono di casa due bei cagnoni, giustamente territoriali. Ho pranzato all’esterno e non ci sono stati problemi con i miei pelosi, che erano con me in vacanza, però ricordatevi di avvertire (se vi fermate anche a dormire e avete il cane, potrebbe invece essere più complicato).
Al Poderone la cucina è casalinga e eccellente, con produzione biologica a chilometro zero grazie all’orto, al frutteto e al pollaio. Decidete voi quando fermarvi: se siete dei campioni della forchetta, vi aspettano antipasti, bis di primi, secondo, contorno, dolce e ammazzacaffè (non farete la fame, insomma)… il tutto ad una cifra onestissima.
Il Poderone ha anche 4 camere; potete optare per la mezza pensione o quella completa. Oltre a mangiare bene (e sano!) e alla gentilezza dei proprietari, il vantaggio di questo agriturismo è che si trova nel cuore della Natura. Da qui partono numerosi sentieri e, la mattina o la sera, verranno a farvi visita cervi, caprioli e daini. Potete anche raggiungere direttamente la vetta dei monti Falco e Falterona, Camaldoli, Campigna o la vicina Corniolo.
Da questa prospettiva, il Parco delle Foreste Casentinesi si lascia ammirare in tutto il suo splendore. Impossibile rimanere indifferenti davanti ad un paesaggio naturale così pieno di vita.
DRITTE TAKE AWAY
Sito ufficiale del Parco delle Foreste Casentinesi
Dove dormire e mangiare
Locanda Campanara, borgo Pianetto, Galeata (FC)
Agriturismo Poderone, frazione Poderone 64, Campigna
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