Pianta on the road: il Pernambuco, un albero dal legno rosso, che un tempo ricopriva le regioni litoranee e che dà il nome all’omonimo stato brasiliano, la cui capitale è Recife.
Lo stato del Pernambuco si trova nel Nord-Est del Brasile e penetra profondamente nell’entroterra, ma è il litorale a renderlo una meta gettonata per le vacanze. Vanta spiagge suggestive e città intriganti ricche di storia, tra cui la pittoresca Olinda e la moderna Recife (di cui vi ho già parlato, leggi l’articolo). Vi suggerisco un itinerario lungo la costa, procedendo da nord verso sud, consigliandovi cosa fare, dove dormire e gli indirizzi da non perdere.
Quando andare
La stagione migliore per visitare il Pernambuco coincide con il nostro inverno. Il clima è sempre mite e dà il meglio di sé tra settembre e febbraio, quando le piogge sono rarissime. Io ci sono stata tra dicembre e gennaio e non ha mai piovuto, sempre sole pieno con una piacevole brezza la sera.

Pernambuco: lo stato di Lula
Il Pernambuco si trova nel Nord-est del Brasile. È lo stato dove nacque Luiz Inácio da Silva, noto come Lula, uno dei presidenti brasiliani di maggior successo. Attualmente è sotto processo per una condanna penale di cui ha già scontato oltre un anno e per la quale – seppur non fosse definitiva – gli è stato inibito di partecipare alla vita politica. Nel 2018 era candidato come presidente e il suo consenso era nettamente superiore a quello di Bolsonaro, poi diventato il nuovo Presidente, attualmente in carica.
Per approfondire la storia di Lula e quella della politica estremamente corrotta del Brasile vi suggerisco di vedere il bel documentario del 2019 The Edge of Democracy, diretto da Petra Costa.
Informazioni pratiche e itinerario
Recife, la capitale dello stato, ha un aeroporto internazionale. È ben collegata anche all’Italia grazie a diversi voli, che solitamente prevedono uno scalo e 10/11 ore circa di tragitto.
Un solo consiglio: se potete, evitate di volare con la compagnia Cabo Verde Airlines. Personalmente ho avuto una brutta esperienza e confrontandomi, online e non, pare non sia un’eccezione. I voli sono sempre in ritardo (nel mio caso, 8 ore all’andata e 6 al ritorno) ed i servizi a bordo sono pessimi: non ci sono schermi per vedere film e non vengono distribuite neanche le coperte.
L’itinerario che vi suggerisco parte dall’isoletta di Itamaracá, nel nord del Pernambuco. Dato che arriverete a Recife (scopri qui l’articolo dedicato), potete fare base in questa grande città e visitare sia Itamaracá (dista circa un’ora e mezza) che Olinda (circa 40 minuti) con gite in giornata. Anche Porto de Galinhas è ad un’ora dalla capitale, ma in direzione sud: in questo caso – soprattutto se il vostro viaggio prosegue sino a Bahia (leggi l’articolo) – potete fermarvi qualche giorno e poi procedere.

L’isola di Itamaracá
Itamaracá può essere facilmente raggiunta dalla terraferma, in barca dalla spiaggia di Maria Farinha o attraversando il ponte sul fiume Jaguaribe. È l’ideale per trascorrere una giornata di sole e relax, circondati dalla Natura.
Le spiagge a sud sono più frequentate; se invece volete assaporare il carattere selvaggio del territorio andate a Nord. Nelle acque che cingono l’isola abita il lamantino dei Caraibi, una specie protetta dall’Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis (IBAMA).
Anche le spiagge che affacciano sull’isola sono piacevoli e popolate quasi esclusivamente da brasiliani. Direttamente sulla sabbia, si alternano bar dove potete sorseggiare acqua di cocco all’ombra di un mandorlo.

Olinda, la città arcobaleno
Proseguendo verso sud, a circa un’ora di strada da Itamaracá sorge Olinda. Incastonata su una collina alle spalle di Recife, è una delle cittadine coloniali meglio conservate del Brasile ed è uno scrigno di architettura barocca, grazie alle sue splendide chiese.
È un luogo dal fascino antico, dove si susseguono allegre case variopinte che virano dal blu all’arancio e dal lilla al giallo limone, passando per fucsia, cremisi e verde menta.

La città ospita molteplici artisti che contribuiscono ad aumentare il fascino della cittadina. Il suo centro storico è stato inserito tra i Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco: vi consiglio di girarlo senza fretta, a piedi, per assaporarne la sua atmosfera molleggiata. Incontrerete suggestivi belvedere, dai quali si gode di una vista splendida su Recife.
Fu la prima capitale del Pernambuco e storicamente la sua fortuna – come quella dell’intero stato – è legata alla lavorazione della canna da zucchero. Leggenda vuole che il nome derivi dall’esploratore portoghese Pereira che, vedendo il luogo dove sarebbe nata la città, avrebbe chiosato “Oh, linda situação para se construir uma vila!” (bel posto per costruirci una città).

Indirizzi ad Olinda
Tra le molteplici chiese, vi suggerisco di non perdere il Monastero di São Bento, che risale alla fine del XVI secolo. Il suo altare scolpito è un capolavoro del barocco brasiliano.
Sulla strada che conduce alla chiesa, Merita una sosta l’Ateliê Café Olinda, crocevia tra bar e galleria d’arte. È un’oasi verde creativa di pace e relax, dove è piacevole una sosta per un caffè o una fetta di torta. È gestito da una coppia di uomini, che vivono con un cagnolino di nome Frida ed hanno un gufo nell’incantevole giardino.
A pranzo le alternative non mancano: io mi sono trovata bene nel ristorante Mirante, che ha una bella terrazza con vista su Olinda e Recife (calcolate circa 10 euro a testa per un pasto abbondante e caipirinha a volontà).

Porto de Galinhas: l’origine del nome
L’ultima tappa del mio itinerario nel Pernambuco è Porto de Galinhas, che si trova un’ora in direzione Sud da Recife, non lontano dal confine con lo stato brasiliano Alagoas. Il nome di questa rinomata località balneare obbliga a fare i conti con la storia e rimanda al drammatico periodo della schiavitù.
Letteralmente significa ‘Porto delle Galline’, come venivano chiamati gli africani, nascosti nelle stive delle navi sotto alle gabbie del pollame, affinché nessuno potesse scoprire il vero carico delle imbarcazioni. Il Brasile purtroppo ha il triste primato di esser stato l’ultimo Paese indipendente delle Americhe ad accettare l’abolizione della schiavitù.
Prima di questo momento (che avvenne nel 1888) ci fu un periodo in cui la schiavitù era ancora in vigore pur essendo dichiarato illegale il commercio di schiavi. Fu per questo che i mercanti soprattutto di alcune zone, tra cui Porto de Galinhas, si ingegnarono per trovare un sistema che gli permettesse di proseguire con i loro traffici disumani.

Perché andare a Porto de Galinhas
Oggi Porto de Galinhas ha superato quel triste periodo buio della sua storia (senza dimenticarlo, per fortuna) ed è una meta gettonata per il turismo.
In realtà la cittadina in sé non ha nulla di particolare. È un susseguirsi di locali, negozi e ristoranti senza particolari pregi; neanche il centro è degno di nota, né può vantare uno spirito autentico. Perché allora vi consiglio di farvi tappa?
Porto de Galinhas vanta spiagge splendide; inoltre qui ho dormito nella mia pousada (una sorta di B&B) preferita di tutto il viaggio in Brasile. Mi sono fermata tre notti, ma con il senno del poi farei sicuramente qualche giorno in più.

Dove dormire a Porto de Galinhas
Se avessi saputo che la pousada dove avevo prenotato era così incantevole, mi sarei fermata per più tempo. Traete giovamento dai miei errori e fatelo voi! La pousada Tabajuba – dove sono stata per 3 giorni e 3 notti – è un vero e proprio eden.
Non fatevi idee sbagliate: non è un posto lussuoso. È un boutique hotel pieds dans l’eau, accogliente e a misura d’uomo – con prezzi accessibilissimi! – dove troverete tutto quello di cui potete avere bisogno.

La pousada Tabajuba ha una posizione fantastica perché si affaccia su una delle spiagge (chilometriche!) più meravigliose in cui sia stata in Brasile; vanta una piacevole piscina e la mattina farete colazione vista mare, assaporando frutta fresca e specialità locali.
E ancora: potete ordinare ottimi cocktail e anche la cucina – aperta sia a pranzo che a cena – non è niente male, le camere sono confortevoli e danno tutte sulla piscina o sul mare, che si raggiunge comodamente scendendo una scalinata. Il lusso, quello vero, è farsi ogni mattina una passeggiata su una spiaggia deserta, pazzescamente bella!
È davvero un posto sublime per rilassarsi e godersi un Brasile da cartolina. Poi, certo, potete anche visitare i dintorni, ma credetemi: dovrete sforzarvi per allontanarvi – anche se di poco – da questo angolo di paradiso.

Cosa fare nei dintorni
Come vi anticipavo, Porto de Galinhas è una cittadina turistica, molto frequentata, che non ha pregi particolari. Fateci un giretto, bevetevi una birra e cenate in uno dei tantissimi ristoranti, ma non aspettatevi nulla di che.
I siti interessanti sono fuori dal nucleo urbano, nella Natura: vi suggerisco un tour sul fiume e le piscine naturali.

Tour in barca tra cavallucci marini
Dirigetevi verso il fiume Maracaípe e concedetevi un particolarissimo giro in barca. Al prezzo di circa 20 R$ (4 euro circa) fate un tour su una piccola imbarcazione colorata a chiglia piatta (la capienza è di circa 6 persone), spinta dal barcaiolo con un lungo bastone.
Le placide acque sono costeggiate da maestose e intricate mangrovie: il paesaggio è particolarmente suggestivo, soprattutto al tramonto. Il fiume è popolato da moltissimi cavallucci marini esotici: il vostro condottiero si tufferà per prenderne un paio e farveli vedere da vicino in un’ampolla di vetro. Non temete: gli ippocampi sono poi rimessi in acqua senza fare loro del male.
Il tour si conclude al Pontal de Maracaípe, un luogo particolarmente ricco di fascino dove il fiume incontra il mare e ci sono piacevoli lingue di sabbia per sdraiarsi a prendere il sole o riposarsi. Il valore aggiunto sono le barchette-chiringuito dove potete ordinare un’ottima caipirinha o (se proprio non bevete alcool) acqua di cocco.

Le piscine naturali
Un altro incanto della natura sono le piscine naturali. L’unica condizione per goderne appieno è svegliarsi presto la mattina. La magia, infatti, avviene solo con la bassa marea: l’acqua diventa calma e trasparente, la barriera corallina affiora e a largo si creano delle pozze dove sguazzano una miriade di pesciolini variopinti.
Le piscine naturali possono essere raggiunte a bordo di piccole zattere a vela, in legno, condotte da pescatori, abili nel navigare anche in pochi centimetri d’acqua. Nel pomeriggio sale l’alta marea, la barriera corallina si copre totalmente e il mare diventa il paradiso dei surfisti. Ad ognuno il suo, insomma.
DRITTE TAKE AWAY
Dove dormire
§ Pousada Tabajuba – Porto de Galinhas
Ristoranti consigliati
§ Mirante, av. Sigismundo Goncalves – Olinda
Per un drink
Ateliê Café, rua de São Bento 90 – Olinda
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