Dinamica, frizzante, allegra. Milano è fatta così. E se c’è una strada che ben la rappresenta, è la briosa via Eustachi (e i suoi dintorni), nel quartiere di Porta Venezia, uno dei cuori pulsanti della città. In questo post vi suggerisco 5 locali della zona, alcuni storici altri più recenti, dove sorseggiare un buon bicchiere di vino (ma anche un cocktail, se preferite). Con gli anni, via Eustachi – che un tempo era un’area prevalentemente residenziale – si è arricchita di bar e ristoranti, diventando una piacevole alternativa, meno caotica, ad altri quartieri meneghini dove imperversa la movida, come i Navigli o Isola. Perché se c’è una cosa bella di Milano è questa: la città cambia forma e non smette mai di stupire. [Aggiornato a giugno 2021]
Scoprire via Eustachi a Milano
Via Eustachi si trova nel quartiere di Porta Venezia, tra viale Abruzzi e via Morgagni, a pochi passi da corso Buenos Aires e da Città Studi. Per arrivare sin qui con i mezzi pubblici, prendete la metropolitana e scendete alla fermata di Lima o a quella di Porta Venezia, entrambe sulla linea Rossa.
La via prende il nome da Bartolomeo Eustachi, anche conosciuto come Eustachio, importante anatomista italiano del 1500 (la ‘Tromba di Eustachio’, che collega l’orecchio alla faringe, prende il nome da lui).
Vi consiglio di venire in questa zona all’ora dell’aperitivo, in tarda mattinata o al tramonto. Nello specifico, via Eustachi è costellata di maestosi alberi, sotto i quali fioriscono i tavolini all’aperto di enoteche, bar e ristoranti. Questo coriandolo di città ha un animo profondamente milanese: è vivace, ma lontano dalla frenesia di altri quartieri. Inoltre, qui sopravvivono ancora attività storiche come l’antica ferramenta o la drogheria De Ponti, in attività dal 1934.
In questa piacevole cornice, vi suggerisco 5 locali dove sedervi, proponendovi per ognuno un buon calice di vino da sorseggiare. Sono tutte etichette biologiche, due bottiglie provengono dall’azienda piemontese Cascina Vèngore, le altre fanno parte della Federazione Italiana Giovani Vignaioli Indipendenti FIVI – dell’Oltrepò Pavese. Rimarremo quindi tra Lombardia e Piemonte, ma sappiate che in tutte le enoteche segnalate di seguito la carta dei vini spazia tra tutte (o quasi) le regioni italiane.
Il Progetto Eustachi Ora
Che via Eustachi sia in fermento lo dimostra anche l’intelligente progetto Eustachi Ora, a cura di Anam Communication. Partendo da un’idea di condivisione, l’iniziativa raggruppa locali storici, ma anche nuove realtà, ognuno con le proprie specificità, uniti dall’alta qualità dei prodotti proposti e da un fil rouge enologico.
Nato nel 2018, Eustachi Ora è un vero e proprio distretto del vino, a misura del cittadino e del turista, che si propone di sviluppare una rete capace di facilitare nuovi scambi e relazioni. Al suo interno raggruppa i 5 locali della zona di cui vi parlo e propone un calendario di appuntamenti (lo trovate in coda all’articolo).
Ogni mese, potete partecipare ad un itinerario di degustazioni, aperto a tutti e ad un prezzo democratico, alla scoperta non solo delle enoteche di via Eustachi e dintorni, ma anche delle cantine del territorio italiano. Per viaggiare tra le regioni dello stivale, rimanendo comodamente seduti a Milano e per conoscere meglio un quartiere. Anche per me, che vivo in città da quando sono nata, è stata una piacevole rivelazione.
Fino al 13 giugno 2021
Per tutta questa settimana, fino al 13 giugno, potete sperimentare la degustazione itinerante. Il ticket costa 15 euro e permette di assaggiare 5 calici diversi di Cascina Vèngore, uno per ogni locale (più avanti vi parlo di questa ottima cantina piemontese).
Se vivete nel quartiere di via Eustachi avete un’occasione in più, sempre fino al 13 giugno: potete ordinare grazie al Delivery di Zona (copre tutta la Zona 3 di Milano). Le 5 enoteche di cui vi parlo qui sotto propongono ognuna un piatto e un drink diverso, scegliete la (o le) combo che preferite, chiamate il locale e pagate con Satispay. L’ordine vi verrà recapitato direttamente a casa, con consegna gratuita.
La consegna è a cura dei bravissimi Corrieri della Madonnina (CDM), che si spostano in bicicletta puntando su qualità, etica e sostenibilità. Sono gli unici in città ad avere una bici cargo con il trasporto di 350 chili e, al netto di questa iniziativa di Eustachi Ora, sono tutti esperti del settore e non sono legati solo al mondo del food. , trasportano di tutto.
1. Vineria di via Stradella
Questa graziosa enoteca, intima e accogliente, ha un grande vantaggio: il piacevolissimo déhors interno. È una piccola oasi di quiete, dove sorseggiare un buon calice di vino con un servizio informale e attento. Vi suggerisco di prenotare un tavolino se volete godere di questa atmosfera en plein air, quasi vacanziera.
Volendo potete anche fermarvi a pranzo o cena (tenete presente che la domenica è chiuso). Il menù è diverso ogni giorno, ma c’è sempre un piatto vegetariano (bravi!). Su richiesta vengono preparati anche piatti senza glutine.
Calice suggerito: Arneis di Cascina Vèngore
Sapevate che Arneis (uno dei bianchi più famosi del Piemonte) significa birbante, in dialetto? Io l’ho scoperto alla Vineria di via Stradella, sorseggiando questa bella bottiglia, dove spiccano i sapori di mela renetta e fieno, con un finale mandorlato amaro. Certificazione biologica e affinamento di 4 mesi in acciaio.
La cantina Cascina Vèngore è il progetto di una giovane vigneron e sorge in Piemonte, in un anfiteatro naturale nel cuore delle Terre Alfieri, piccola DOCG che rappresenta la sintesi ideale di Langhe, Roero e Monferrato. I 16 ettari di vigneti – a conduzione biologica e vegani – sono circondati da boschi. In questa cornice pittoresca, vengono coltivati 3 vitigni autoctoni: Nebbiolo, Barbera e Arneis, vinificati in modo tradizionale (acciaio, anfora e legno grande) e con interventi poco invasivi.
2. Cicchetto
Aperto nel dicembre 2019, questo locale merita un plauso per aver superato il difficile periodo (causa Covid) in cui è nato e vanta uno dei banconi più belli di Milano. L’arredamento interno del Cicchetto è originale e vintage, dietro c’è una meticolosa ricerca di ogni singolo elemento, in piccoli mercatini sia italiani che inglesi.
L’idea di Simone De Santi è di creare un luogo accogliente, aperto dalla mattina come una vera e propria bottega di quartiere dove acquistare vini, formaggi, pane, birre agricole e tanti altri prodotti. Dalle 12 apre anche la cucina: potete gustare le eccellenze italiane, servite in porzioni classiche o piccole porzioni, i “cicchetti” appunto, da accompagnare con un calice di vino o un cocktail.
Calice suggerito: Nebbiolo di Cascina Vèngore
Vi sfido: degustate un calice di questo Nebbiolo, affinato per 10 mesi in anfora di terracotta, e ditemi se non è meraviglioso. Le vigne sorgono su un terreno tufaceo, il vino fa poi una lunga macerazione (60 giorni).
Il risultato è una bottiglia (ne vengono prodotti solo 1.000 esemplari) con una bella tannicità, minerale e una nota ferrosa in bocca. Un calice tira l’altro, tenetelo presente.
3. Polpetta D.O.C.
Più che un’enoteca, un’istituzione. Attiva da oltre 20 anni, dietro al banco trovate Marcello Rossi. Prima di lui c’era il babbo, Giordano, che tempo fa gestiva un ristorante specializzato in polpette. Quando aprì il bar à vin, gli afficionados cominciarono a dire ‘ci vediamo davanti al Polpetta’. E così sulla vetrina comparve l’insegna, presente tuttora: i clienti, in fondo, hanno sempre ragione.
Da Marcello si respira un’atmosfera molleggiata da bar di paese (così preziosa a Milano), il servizio è amichevole, la carta dei vini fornitissima e la specialità – neanche a dirlo – sono i mondeghili, tradizionali polpette di carne della cucina milanese, fritte rigorosamente nel burro.

Internamente Polpetta D.O.C. ha un arredamento caratteristico, che strizza l’occhio al passato, con poster vintage e foto storiche. Veniteci all’ora dell’aperitivo, per assaporare il suo piacevole clima godereccio, consapevoli che se volete potete fermarvi anche per un pasto caldo, ordinando zuppa di cipolle o polenta con raclette (sì, ci sono anche opzioni per noi vegetariani).
Calice suggerito: metodo classico di Piccolo Bacco dei Quaroni
Per onestà intellettuale, premetto che sono una fan delle bollicine (e mi riferisco alla méthode champenoise). PBQ, questo il nome della bottiglia, è un metodo classico nature (senza zuccheri aggiunti dopo la presa di spuma), 100 % Pinot Noir, che rimane 36 mesi sui lieviti e viene rifermentato con il mosto dell’anno successivo.
La cantina Piccolo Bacco dei Quaroni, a conduzione familiare, lavora in agricoltura biologica su 10 ettari di terreno. Il mio consiglio è sempre di andare a trovare i produttori con una bella gita fuori porta, qui particolarmente vicina a Milano (li trovate a Costa Montefedele, in provincia di Pavia). E in questo caso avete una ragione in più: la cantina vanta anche un buon agriturismo dove mangiare.

4. Bubu Fiaschetteria Toscana
Dall’insegna è facile intuire che il proprietario non è certo lombardo: Matteo Buonaiuti – per gli amici Bubu – è originario di Firenze. La sua provenienza si palesa nei gustosi piatti proposti per pranzo, dal lampredotto, alla pappa al pomodoro, dalla trippa toscana alla panzanella.
La lista dei vini copre invece tutta Italia. Il locale è accogliente, con un piacevole dehors sulla via alberata e il padrone di casa è cortese e simpatico. Oltre a lui, a darvi il benvenuto c’è Bitto, simpatico cagnolino che fa gli onori di casa.

Calice suggerito: Riesling di San Michele ai Pianoni
Prodotto da un blend di uve Riesling e Renano, Zolle Bianche è una bottiglia dal sapore minerale, ideale per l’aperitivo, che fa una breve macerazione a freddo e fermenta in recipienti in acciaio inox (niente legno, quindi).
La cantina San Michele ai Pianoni sorge sull’appennino ligure-lombardo, in Oltrepò Pavese. In certificazione biologica, le vigne si rincorrono su un piccolo altopiano e la vendemmia è manuale. Da provare anche il Pinot Noir, cavallo di battaglia dell’azienda.

5. Sapori Solari
In via Stoppani, Sapori Solari pone l’accento sull’importanza delle materie prime e sulla costante ricerca di prodotti artigianali: sono 40 i Presidi Slow Food coinvolti, tra formaggi di ogni maturazione, salumi e insaccati tipici. I soci del progetto sono 5, tutti intorno ai 30 anni e vantano anche altre due sedi in città, in viale Bligny 42, vicino al’Università Bocconi e in via Anguissola 54, zona Bande Nere.
Il risultato è un bistrot eclettico, dall’arredamento raffinato e moderno, che unisce un’intrigante selezione di cantine, piattini sfiziosi per l’aperitivo (gustosa la bruschetta veggie con cavolo cappuccio, zucchine e stracciatella!) e, se volete un’alternativa al vino, buoni cocktail.
Dietro al bancone c’è Juan, bartender navigato di origine cilena, che shakera con sapienza e crea drink originali. Se volete andare sul classico, ordinate un gin tonic: potete optare tra 64 tipi di gin, di cui 30 made in Italy.

Calice suggerito: Barbera di Buscaglia
La bottiglia Sass, dell’azienda Buscaglia, è una Barbera 2017, speziata, avvolgente e mai scontata. Ha un’acidità spiccata, un piacevole equilibrio di tannini e, in bocca, si assaporano le note di cioccolato e frutti rossi. Fa un affinamento in acciaio e poi in botte.

La cantina Buscaglia conta 14 ettari e sorge nel comune di Rovescala, in provincia di Pavia, al confine con Piacenza. Il terreno è scosceso, in parte argilloso e in parte calcareo. La selezione clonale dei vigneti ha lo scopo di ampliare il patrimonio genetico e culturale della zona.
Oltre alla Barbera, potete gustare anche Bonarda, Pinot Noir e Cabernet Sauvignon, oltre a Syrah e Croatina. Alcuni vini fanno affinamento nel Clayver, botti di grès porcellanato, che hanno il vantaggio di non essere invadenti: sono ideali per i lunghi invecchiamenti, durante i quali non cedono aromi.
DRITTE TAKE AWAY
Bar à vin nella zona di via Eustachi a Milano
§ Vineria, via Stradella 4 – Milano
§ Cicchetto, via Hayez 13 – Milano
§ Polpetta D.O.C, via Eustachi 8 – Milano
§ Bubu Fiaschetteria Toscana, via Eustachi 16 – Milano
§ Sapori Solari, via Stoppani 11 – Milano
Le prossime degustazioni itineranti di Eustachi Ora
§ Dal 5 all’11 luglio 2021
Per info e prenotazioni: info@anamcommunication.it
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