Metti un brunch, cosmopolita e variopinto, a Milano. Vi suggerisco un indirizzo sfizioso, che permette di fare il giro del mondo, rimanendo seduti a tavola. Per una domenica senza frontiere, in un ambiente accogliente, con un piacevole dehors e con un conto democratico. E se la cucina – condotta dalle chef Ritu Dalmia e Viviana Varese – è un viaggio tra i sapori, i colori e i profumi del globo; l’idea di abbinare i cocktail ai piatti proposti – con un originale selezione dei drink – è intrigante. Una delle ragioni per le quali amo Milano, è che si possono trovare luoghi come Spica, allegro ristorante internazionale di cui vi parlo in questo post!
Dove e perché
Spica si trova a Milano, nel quartiere di Porta Venezia. Aperto dal 2019, è un giovincello e, a ben pensarci, ha diversi tratti in comune con la città. È cosmopolita, dinamico, accogliente. Uno di quei posti per i quali mi capita spesso di sentir dire da amici, che vivono altrove: “di Milano mi manca la possibilità di scegliere tra locali un po’ diversi dal solito”.
Personalmente, il ristorante mi ha conquistata per svariate ragioni: ha un arredamento grazioso e colorato, con due dehors godibilissimi in estate, uno con i tavolini variopinti sul marciapiede di via Melzo e l’altro nel cortile interno (vedi la foto di copertina). Oltre a questo, Spica propone un menù fusion gustoso, con diverse alternative vegetariane e cocktail intriganti; il personale è molto cortese (qualità non scontata, purtroppo) ed infine ha prezzi onesti, perché Milano – sfatando i luoghi comuni – sa anche essere alla portata di tutti.
I cani sono i benvenuti, io ci sono stata con la mia meticcia Pastis (di taglia decisamente grande). È uno di quei posti dove portano la ciotola dell’acqua – davvero gradita con la calura estiva – prima ancora che tu la chieda.

Il progetto
Spica nasce dall’incontro tra due donne. Una è la chef Viviana Varese, originaria di Salerno, che si è già aggiudicata una Stella Michelin in città con il suo Viva, sopra Eataly, in piazza XXV Aprile.
L’altra è la chef Ritu Dalmia, nata a Calcutta. In India vanta ben 7 ristoranti, mentre in Italia è approdata con la scommessa di far conoscere una cucina indiana d’autore, arricchita dalle contaminazioni delle sue esperienze in giro per il mondo.
Il rendez-vous tra le due porta alla creazione di Spica, dove i piatti – che permettono di viaggiare in Paesi lontani – sono abbinati a cocktail d’autore.

Un buon brunch a Milano
Spica è un ristorante. Ma anche un cocktail bar. Potete venire qui per pranzo, per cena o per un aperitivo. E ancora: il mio consiglio è di prenotare un brunch, per trascorrere una domenica originale a tavola.
Non aspettatevi un brunch tradizionale, però. Della colazione (BReakfast) – così come la intendiamo in Italia, con brioches e dolcetti vari – non c’è quasi nulla. È molto più ‘lunch’, con tanti piatti salati da assaggiare. Il perché è facile da spiegare: l’idea è di fare un viaggio tra i sapori del mondo e, per i Paesi toccati, la colazione salata la fa da padrone.
Tra i vantaggi del brunch di Spica c’è l’open bar: i drink – da abbinare alle portate – sono illimitati. Fatevi suggerire un cocktail da Andrea, il bartender del locale, che sa il fatto suo. Il mio compagno ed io abbiamo sorseggiato un negroni bianco e una delle proposte della casa, con gin (Tanqueray), acqua tonica, Campari, Cynar e un rametto di rosmarino.

Il menù del brunch
Il brunch di Spica è un divertente balletto con tante portate internazionali. E se, come me, siete vegetariani, rimarrete soddisfatti perché le opzioni veggie non mancano (ricordatevi comunque di segnalarlo).
Si comincia con una selezione di antipasti: dal mini bao (panino al vapore con cotoletta e maionese; per me nella variante con melanzane fritte) al toast con salmone e avocado; dalle frittelle indiane con verdure (Pakoras) ai dim-sum (bocconcini cotti al vapore, spesso definiti ‘ravioli’, in Cina la parola al singolare definisce una sorta di brunch da fare nel week-end).

Si prosegue con una portata principale a vostra scelta: io ho optato per la zuppa di cocco speziata con riso e verdure (Khao Suey). In carta trovate anche un risotto del giorno, le tortillas di maiale e l’hamburger di manzo con bacon e avocado. Le porzioni sono generose.

Ed infine, vi verrà servito un rinfrescante gelato fatto in casa al cocco; più un (buon) caffè. Il brunch, con open bar incluso, costa 25 euro a persona, un prezzo alla portata e corretto, considerando il pasto completo e la qualità delle materie prime.
Voi ci siete mai stati da Spica? Fatemi sapere nei commenti se vi va e se vi capita di andarci, sono curiosa di sapere la vostra opinione!
DRITTE TAKE AWAY
Il ristorante
Spica
Dove
Milano, via Melzo 9 (quartiere Porta Venezia)
Apertura
Dal mercoledì alla domenica (estate 2020).
Da settembre, chiusura solo il lunedì.
Piatti vegetariani
Buona scelta.
Cani ammessi
Sì.
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