Pianta on the road: i mughetti che spuntano come funghi nell’itinerario che vi consiglio lungo le rive dell’Adda.
Ad appena mezz’ora di macchina da Milano, ho raggiunto uno scampolo di Lombardia color smeraldo. Tutto merito dell’Adda. Vi suggerisco una gita – a piedi o in bicicletta – lungo le rive di questo fiume lombardo, tra antiche dighe e una vegetazione lussureggiante, in un territorio abitato per secoli da contadini e pescatori d’acqua dolce. Fu proprio in queste terre che Leonardo da Vinci si dedicò con meticolosità agli studi sull’acqua. Oggi l’Ecomuseo che porta il suo nome sorge en plein air e si sviluppa lungo il corso del fiume, valorizzando il patrimonio locale naturalistico, ingegneristico e storico. Questa passeggiata lungo l’Adda, ideale se avete un cane, è immersa nella Natura, ma viaggia altresì dentro la storia dell’uomo, attraversando importanti opere di archeologia industriale, tra aironi e farfalle color carta da zucchero.
Il fiume Adda
Passeggiare – o pedalare – lungo l’Adda significa costeggiare il quarto fiume più lungo d’Italia. Si estende per 313 chilometri e scorre interamente in territorio lombardo, ospitando un prezioso patrimonio della biodiversità.
Giusto per avere una fotografia geografica: l’Adda nasce nelle Alpi Retiche, si sviluppa in Valtellina, si immette nel lago di Como e riprende a correre sino al Po, attraversando le province di Milano, Lecco, Bergamo, Sondrio, Como, Monza, Cremona e Lodi.
Da Lecco a Milano (o viceversa) potete percorrere in bici un suggestivo percorso di 80 chilometri, lungo le rive del fiume. Quello che vi propongo qui di seguito è un estratto di questo itinerario, decisamente più corto e alla portata di tutti: cani, bambini e adulti, anche senza preparazione atletica. Una passeggiata, a piedi o in bici (ma ho incontrato anche persone a cavallo), per (ri)scoprire la storia di un territorio e assaporare la quiete di un paradiso naturale. Il punto di partenza è il paesino di Imbersago.

La biodiversità lungo l’Adda
Quando ho parcheggiato la macchina a Imbersago, il luogo da cui ha inizio l’itinerario che vi propongo, sono rimasta subito incantata dal paesaggio che avevo di fronte. L’Adda in questo punto vira da sfumature verde smeraldo a tonalità blu polvere.
Su entrambe le rive del fiume, sia in direzione Nord che Sud, si sviluppa un percorso ciclopedonale punteggiato da imponenti alberi che in numerose parti del tragitto regalano ampie zone d’ombra e una piacevole frescura, anche in estate. Siamo nel cuore del Parco dell’Adda Nord.

La flora
Il fiume è costellato da canneti e boschi, che un tempo ricoprivano tutta la pianura Padana. L’ombra è merito delle specie arboree dal fusto alto, tra cui platani, betulle, pioppi, salici, ontani e querce.
A seconda della stagione, troverete mughetti, ninfee, gigli selvatici e alcune pareti di roccia interamente ricoperte da muschio, dove scorrono bucoliche cascatelle. Curiosando qui e là, ho anche scovato tantissime fragile di bosco!

La fauna
Il percorso che costeggia l’Adda è un paradiso per gli amanti del birdwatching. Oltre a cigni, anatre e rane, da queste parti sono di casa aironi, germani reali e cornacchie grigie.
Quando sono stata l’ultima volta (inizio giugno), ho avuto l’occasione di ammirare moltissime folaghe mentre si costruivano il nido. È un uccello acquatico – una specie protetta – di color nero che si contraddistingue per la tipica macchia bianca sulla fronte. Splendide anche le farfalle blu carta da zucchero che svolazzano avvicinandosi al corso d’acqua.

La partenza a Imbersago
Il punto di partenza dell’itinerario che vi suggerisco è, come vi anticipavo, il paesino di Imbersago: potete digitare questa località sul vostro navigatore (dista appena mezz’ora di macchina da Milano). Ed è proprio qui che si trova il traghetto Leonardesco, ideato da Leonardo da Vinci, che collega due province: quella di Lecco su una sponda e quella bergamasca sull’altra.
Si tratta di una grande zattera – attiva tutto l’anno e in grado di trasportare persone e auto – che scorre su un cavo d’acciaio, dove il manovratore, facendo forza su una corda appesa al cavo, dirige e orienta l’imbarcazione con un timone che sfrutta la corrente dell’acqua attraverso uno scafo.

Informazioni pratiche
All’altezza del traghetto Leonardesco, a Imbersago, da marzo ad ottobre potete noleggiare le biciclette, anche per bambini (meglio prenotare).
Rimanendo sulla sponda appartenente alla provincia di Lecco, l’itinerario di cui vi parlo si snoda verso Sud: calcolate due ore a piedi, solo andata – o un’ora in bicicletta – per completare il percorso, ma potete fermarvi prima e tornare indietro. Di fatto, proseguendo dritto e costeggiando il fiume, si raggiunge la Martesana di Milano.
Lungo il tragitto ci sono molteplici punti in cui i cani si possono rinfrescare in acqua, attenti alla corrente però. Non ci sono fontanelle, quindi portatevi una borraccia. Troverete invece alcune aree per il picnic, ma se avete con voi un telo potete anche stendervi sull’erba: ci sono angolini particolarmente bucolici.
Se invece preferite un ristorante, dovrete attendere di tornare indietro nel comune di Imbersago. Qui ho mangiato, trovandomi bene, al Lido Ristorante Toscano, dove la specialità è il pesce, ma ci sono anche piatti vegetariani. Io mi sono gustata un buon piatto di gnocchetti alle ortiche, con burro fuso e timo.

Robbiate e le opere d’ingegneria
Partendo da Imbersago, all’altezza del comune di Robbiate, trovate la Diga Nuova, in funzione dal 1914: suddivisa in 5 arcate, si erge di 10 metri sul livello del fiume. Ai tempi fu un’opera innovativa, la prima del genere in Europa.
Da qui partono anche i sentieri del Monte Robbio dove, tra boschi e vigneti, si godono alcuni scorci intriganti sulla pianura Padana. Dall’altra sponda dell’Adda, sulla riva bergamasca, si vede invece la Centrale Idroelettrica Semenza.

Paderno e i lasciti di Leonardo
Giunti all’altezza di Paderno d’Adda ammirate il ponte San Michele, ad arco in ferro, lungo 266 metri e alto 85 metri, un monumento dell’archeologia industriale italiana. È noto anche come il ‘ponte dei suicidi‘: una leggenda racconta che il suo inventore si sia buttato di sotto il giorno della sua inaugurazione per la paura di un crollo e, negli anni successivi, fu effettivamente il teatro di diversi suicidi.
Poche pedalate dopo si raggiunge una diga dell’Edison, accanto ad una piccola chiesa e – attraversando un ponticello – noterete che l’Adda si divide in due: il Naviglio di Paderno, un canale e il fiume vero e proprio. Il corso prosegue attraversando delle conche, salti che permettono lo smaltimento del dislivello d’acqua sino a raggiungere lo Stallazzo, trasformato successivamente nell’Ecomuseo di Leonardo da Vinci.
Si tratta di una vecchia stazione utilizzata per il ricovero dei cavalli, oggi riconvertita in un’area che ospita alcuni macchinari ideati dal famoso inventore. Lì vicino merita una visita il Santuario di Santa Maria della Rocchetta, una chiesetta a picco sull’Adda che ispirò Leonardo per il suo quadro ‘La Vergine delle Rocce‘.

Cornate d’Adda e l’ultimo tratto dell’itinerario
Proseguendo, raggiungete Cornate d’Adda e le piscinette artificiali – delle placide pozze che sorgono sulla sponda di Porto d’Adda -, create sfruttando l’acqua del canale che scende verso il fiume.
Se avete ancora voglia di passeggiare, in mezz’ora a piedi raggiungete la centrale idroelettrica Esterle, risalente a fine 1800: è una delle più antiche d’Europa ancora funzionanti!
Il percorso ciclopedonale lungo le rive dell’Adda permette di trascorrere una giornata all’insegna della Natura, riscoprendo la storia del territorio lombardo. Ed è una conferma del fatto che per trovare luoghi speciali non è necessario sempre andare lontano.
DRITTE TAKE AWAY
Noleggio biciclette
Traghetto Leonardesco, Imbersago
Ristorante consigliato
Lido Ristorante Toscano, Imbersago
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