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Generosa e affidabile come un’azalea

Azalea

L’azalea è un’alleata preziosa e sul balcone regala sempre grandi soddisfazioni. In primavera sfoggia una fioritura abbondante, formata da una nuvola di corolle variopinte, che dà brio al terrazzo. Talvolta provo quasi un senso di colpa nei suoi confronti perché do per scontato che, come sempre, mi farà omaggio di una fioritura spettacolare. Fidata e resistente, è una di quelle piante sulle quali sai di poter contare. Ma nulla va dato per scontato, questo periodo drammatico lo insegna, quindi è opportuno valorizzarla e sapersi prendere cura di lei, dato che – come tutti – esige alcune attenzioni particolari. Se lo merita.

Appunti

Raramente capita di imbattersi in piante così generose. Questa è probabilmente la virtù più lampante dell’azalea, insieme alla sua resistenza e longevità. Non è particolarmente esigente e richiede poche cure stagionali, ma necessita di alcune attenzioni. Come prima cosa, esige un terreno acido: appartiene infatti alla categoria delle ‘acidofile’, come ortensie e camelie.

L’azalea si presta alla coltivazione in vaso ed è perfetta su balconi e terrazzi, anche di dimensioni ridotte. La fioritura dura per diversi mesi: è prevalentemente primaverile, dà il meglio di sé da marzo a maggio, ma capita spesso di vederla fiorire nuovamente anche in autunno.

Ve lo dicevo, è una di quelle piante sulle quali puoi fare affidamento: è un tipo affabile e senza troppe pretese. Imparate a prendervi cura di lei. Per esempio, l’estate è il periodo in cui soffre di più: posizionatela a mezz’ombra e mantenete il terreno umido, senza esagerare quando la innaffiate perché è sensibile al marciume radicale causato dai ristagni idrici.

È una pianta rustica e supera l’inverno in scioltezza: non avete bisogno neanche di coprirla con un tessuto non tessuto perché sopporta temperature con punte di -20. Se vivete in Italia e non in Groenlandia, insomma, non avrete problemi nei mesi più freddi.

Un esemplare di azalea dalla tonalità cipria, tendente al bianco.

Curiosità sull’azalea

Sapevate che l’azalea appartiene al genere Rhododendron? Personalmente l’ho scoperto solo pochi anni fa: non solo appartiene alla stessa famiglia, ma è proprio una varietà di rododendro (gli stessi botanici un tempo pensavano erroneamente si trattasse di due generi distinti).

L’azalea è originaria dell’Asia. Sin dall’antichità è nota perché alcune specie sono ricche di polline e permettono di produrre un miele molto buono, altre invece sono particolarmente velenose. Plinio il Vecchio raccontò di un caso di grave intossicazione di alcuni soldati romani in occasione di una spedizione in Oriente.

Negli ambienti chiusi svolge un’importante funzione purificatrice: rimuove infatti l’ammoniaca dall’aria. Nel linguaggio dei fiori simboleggia la femminilità e la fortuna; è perfetta da regalare ad una persona che ha affrontato una prova importante.

Descrizione della pianta

L’azalea si sviluppa con sottili fusti, foglie minute – ovali, cuoiose e ruvide – dalle quali in primavera spuntano come funghi fiori a trombetta, riuniti in graziosi mazzetti. Le tonalità più classiche sono rosa (la mia preferita!), salmone, bianca e rossa.

Dritte di giardinaggio

  • Ama le posizioni in mezz’ombra e non teme il freddo.
  • Dopo la fioritura, eliminate i fiori sfioriti. È utile anche per evitare l’insorgere di malattie, come i parassiti fungini.
  • Bagnate la pianta in modo costante ed equilibrato, senza esagerare perché soffre i ristagni idrici.
  • Quando trapiantate l’azalea, usate un terriccio specifico per piante acidofile.

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2 Comments

  • Reply
    Rossana berruti
    Aprile 7, 2020 at 7:08 pm

    sono d’accordo sull’azalea d’ una pianta bellissima ma purtroppo da me -non so perché, se e’ colpa del terreno o del troppo sole – soffre !!

    • Reply
      Corinna Agostoni
      Aprile 8, 2020 at 2:58 pm

      Ciao Rossana, prova ad un utilizzare un terreno specifico per acidofile (puoi metterla anche in vaso) e tienila all’ombra, altrimenti soffre. Fammi sapere!

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