0 In Europa/ Spagna/ Viaggi

Figueres e Cadaqués, sulle orme di Salvador Dalí

Cadaqués © oltreilbalcone

Pianta on the road: la rosa, che Dalí dipingeva spesso nei suoi quadri, molti dei quali sono esposti nel suo museo a Figueres.

Salvador Dalí è uno dei miei artisti preferiti: stravagante, surrealista, eccessivo e provocatorio. Se anche voi lo amate e siete curiosi di scoprire il suo mondo visionario, vi suggerisco un breve itinerario on the road in Catalogna – in Spagna – alla volta di due graziose cittadine: Figueres e Cadaqués. Oltre ad ammirare le sue opere principali, avrete l’occasione di tuffarvi nel suo universo surrealista e, allo stesso tempo, scoprire due destinazioni singolari e a misura d’uomo. In questo post trovate consigli di viaggio, cosa vedere, dove dormire e gli indirizzi più intriganti a Figueres e Cadaqués, sulla scia del genio di Dalí.

Informazioni pratiche

Figures e Cadaqués si trovano nel Nordest della Spagna, nella comunità autonoma della Catalogna, vicino al confine con la Francia. La prima è collocata nell’interno, ma dista appena una manciata di chilometri dal mare; mentre l’altra si affaccia sul Mediterraneo ed è un’incantevole località balneare.

Potete scoprirle entrambe in un week-end lungo. Il modo migliore è atterrare all’aeroporto di Girona; in alternativa arrivate a Barcellona (quest’ultimo è un po’ più lontano, ma io sono arrivata là, quindi è fattibilissimo). In entrambi i casi, vi suggerisco di noleggiare un’auto e di partire alla scoperta delle due città con un breve viaggio on the road.

Figures dista circa 40 minuti da Girona e meno di 2 ore da Barcellona; calcolate poi un’oretta scarsa per il tratto Figueres – Cadaqués. Il clima è mite: la primavera e l’autunno sono le stagioni perfette; anche in estate sono godibilissime, ma incontrerete più turisti, soprattutto a Cadaqués, dato che si trova sul mare.

Una tipica porta azzurra a Cadaqués, che dista meno di un’ora da Figueres. © oltreilbalcone

Perché visitare Figueres

Salvador Dalí nacque a Figueres nel 1904 e rimase sempre legato alla sua città natale, dove morì nel 1989, all’età di 84 anni. Fu qui che l’artista scelse di creare il proprio Teatro-Museo, curandone personalmente il progetto e la realizzazione.

Oltre al Teatro-Museo, che da solo costituisce un’ottima ragione per visitare Figueres, la città vanta anche un grazioso centro storico, un’interessante offerta culturale con altri musei e alcuni indirizzi golosi.

Il centro urbano non è grande e potreste visitarla anche in giornata (in molti fanno così). Io però vi suggerisco di trascorrervi anche una notte, per assaporarne l’atmosfera senza fretta ed entrare in intimità con la città.

Il Teatro-Museo di Dalí a Figueres. © oltreilbalcone

Il Teatro-Museo di Dalí

Costruito sui resti dell’antico teatro municipale, nel centro storico, l’edificio sorge proprio di fronte alla chiesa in cui Dalí venne battezzato. Già dall’esterno la sua struttura è bizzarra. Le facciate, rosso acceso, sono decorate da panini e le estremità superiori orlate da giganti uova bianche, sormontate solo da una cupola in plexiglas dell’architetto Emilio Pérez Piñero.

Entrando, sarete catapultati nel mondo surrealista di Dalí, fatto di cucchiai, orologi sciolti, lavandini, pesci, uova e pannocchie, tra simboli fallici, oro e lusso ostentato. Il museo ospita grandi capolavori dell’artista, dall’ “Autoritratto molle con Bacon Fritto” (tra i miei preferiti) al “Ritratto di Picasso“, sino all’installazione-ritratto della diva hollywoodiana Mae West, alla quale è dedicata una stanza intera, con l’iconico divano che rappresenta le sue labbra.

La stanza-ritratto dedicata a Mae West nel Teatro-Museo di Dalí. © oltreilbalcone

Potete visitare la cripta, dove è sepolto lo stesso Dalí; la Torre Galatea, in omaggio alla moglie Gala e la galleria dei gioielli, che raccoglie anche 27 bozzetti originali.

Il Teatro-Museo è un viaggio nell’inconscio, in una folle combinazione di improbabili elementi pittorici e architettonici, dove ad ogni angolo sarete sorpresi dai guizzi creativi e visionari dell’artista.

La scalinata che conduce alla Galleria dei Gioielli di Dalí. © oltreilbalcone

Ricordatevi che il museo è chiuso di lunedì e non dimenticate – dopo averlo visitato – di fare un giretto in plaça Gala, dove si trovano una serie di sculture di Dalì, che si fondono armoniosamente con la città.

Una delle sculture di Dalí a Figures, il ritratto surrealista di Newton. © oltreilbalcone

Il centro storico

Il centro storico di Figueres, delimitato da una cinta muraria di origine medievale, è costellato di edifici con un’architettura modernista e neoclassica. Il suo cuore pulsante è la Rambla, dove si susseguono palazzi intriganti, negozi e ristoranti.

In carrer Monturiol, soprannominata la ‘via dei geni’, al numero 6 fermatevi ad ammirare Casa Puig, la casa natale di Dalì. Nella stessa strada nacquero anche lo scrittore e giornalista Carles Fages de Climent e l’artista Narcís Monturiol, inventore del primo sottomarino alimentato da un motore a combustione.

Meritano una sosta anche l’elegante Teatro Municipale El Jardí, gli edifici modernisti Casa Cusí, Casa Salleras e quelli neoclassici come Casa Bonaterra.

Il teatro municipale di Figueres. © oltreilbalcone

Oltre Dalí: cosa fare a Figueres

Dopo aver passeggiato per il centro ed aver visto il Teatro-Museo, ci sono almeno altri due siti che meritano una visita. Il primo è il Castello – tra i più grandi d’Europa! – Sant Ferran, una fortezza maestosa appollaiata sulle colline, che domina la città.

Nel centro storico, invece, c’è il Museo del Juguete, dove sono raccolti oltre diecimila giocattoli provenienti da tutto il mondo e di epoche diverse. Qui trovate anche i trenini e le macchine con le quali giocavano Dalí, Federico García Lorca e Joan Miró.

L’ingresso del Museo del Giocattolo di Figueres. © oltreilbalcone

Dove mangiare e dormire a Figueres

Durante il giorno, per una pausa golosa, fermatevi nella storica pasticceria Serra Lacasa. Da provare il xuxo, un dolce locale, fritto e ricoperto di zucchero, con un cuore di crema catalana.

A cena prenotate un tavolo da Bocam, un ristorantino stiloso, ma non caro, con pochi coperti e piatti creativi. La specialità è il pesce, ma hanno anche alcuni piatti vegetariani, come la millefoglie ai funghi. Ottimo il pane fatto con le alghe!

El Dynamic è un indirizzo più ruspante e informale, una birreria con buone tapas: dalla tortilla con patate e cipolle (fatta sul momento!), al brie impanato con le mandorle, sino alle cozze al limone.

Per dormire, vi suggerisco l’Hotel President, che ha anche il parcheggio. È un 4 Stelle carino e strategico per visitare la città a piedi: il centro storico è proprio dietro l’angolo e il Teatro-Museo di Dalí dista appena 10 minuti. Buona la colazione!

Il ristorante Bocam di Figueres.

Cadaqués e Port Lligat: storia di un amore

Il luogo dove siamo nati e cresciuti è quel posto dove affondano le nostre radici. Vi siamo legati in modo profondo, volenti o nolenti. Poi però, tutti abbiamo nel cuore (almeno) una destinazione che amiamo in modo viscerale. Una meta d’elezione. Per me, per dire, è Marsiglia (leggi l’articolo). Per Salvador Dalí era Cadaqués. Più precisamente, Port Lligat, un piccolo villaggio di pescatori che dista 37 chilometri da Figueres.

Fu qui, nel punto più orientale della penisola iberica, che l’artista situò il suo laboratorio, il suo rifugio, la sua casa. Ma andiamo con ordine. Il padre di Dalí, che faceva il notaio, aveva una casa per le vacanze a Cadaqués. E proprio questa località fu galeotta: qui Dalí conobbe Gala, espatriata russa di 11 anni più giovane di lui e già sposata con il poeta surrealista Paul Éluard (dal quale divorziò).

I due si innamorarono, si sposarono (due volte!) e non si lasciarono più, pur avendo entrambi relazioni in parallelo con altre persone. Gala fu l’Amore della sua vita e la sua musa. La casa di Port Lligat – all’inizio composta da due stanze e poi gradualmente ampliata – divenne il loro rifugio, in un angolo di mondo selvaggio e isolato, contrapposto ad un’esistenza fatta di viaggi intorno al globo, a stretto contatto con artisti ed esponenti del jet set internazionale.

Uno scorcio di Cadaqués.
Uno scorcio di Cadaqués. © oltreilbalcone

La Casa-Museo di Dalí

Oggi la Casa di Dalí e Gala, che fu il fulcro della loro vita sia artistica che reale, è stata trasformata in museo ed è visitabile. L’incontro con questo spazio è intimo: si entra in otto persone per volta, una modalità che permette di percepire lo spirito e l’atmosfera del luogo.

La sensazione che ho avuto è stata di riuscire quasi a sfiorare i ricordi del loro passato, il loro vissuto sopra le righe. La casa è eccentrica come le personalità dei due proprietari, tra animali imbalsamati, drappi, ritagli di giornale, tazze e velluti. Lo specchio, posto al lato della finestra nella camera da letto, permise a Dalí di vantarsi di essere il primo a vedere l’alba in tutta la Spagna (ricordate che siamo nel punto più orientale della penisola iberica).

Consiglio: prenotate online e soprattutto per tempo la visita (anche con qualche mese d’anticipo) perché il museo è spesso al completo. Concedetevi anche del tempo per passeggiare lungo il litorale roccioso del Parco Naturale di Cap de Creus, fatto di piccole baie, incorniciate da fiori selvatici.

Il litorale del Parco Naturale Cap de Creus. © oltreilbalcone

Cadaqués, musa degli artisti

Anche Cadaqués, come Port Lligat – dalla quale dista 7 chilometri – nasce come un villaggio di pescatori, abbarbicato sulle scogliere della Costa Brava. Per raggiungerlo dovete percorrere una stradina tortuosa che si srotola tra le montagne, sia che veniate dall’entroterra – da Figueres, per esempio – sia che vi troviate in un altro paesino sul litorale.

Per questo, Cadaqués è stata a lungo considerata una sorta di isola, il cui accesso più semplice era via mare. Di fatto è l’ultimo villaggio della Spagna, in direzione Francia.

Negli anni, molti artisti se ne sono innamorati – da Dalí a Picasso, passando per Matisse, Duchamp e Chagall – regalandole un’eccellente reputazione turistica.

Oggi passa dai 3.000 cittadini in inverno ai 30.000 in estate, stagione che vi consiglio di evitare proprio per questa ragione, preferendo la primavera e l’autunno.

Un vicolo pittoresco di Cadaqués. © oltreilbalcone

Il fascino della città antica

Cadaqués è un posto speciale, dove il mare lo si respira nell’aria, così come l’arte. Il centro storico è un susseguirsi di vicoli tortuosi, stradine lastricate, scale e balconi in fiore, tra case bianco latte e persiane blu cobalto, incorniciate da buganvillee.

Bouganvillea a Cadaqués. © oltreilbalcone

Va scoperta lentamente, senza fretta e senza meta. Lasciatevi sorprendere dai piccoli dettagli e dai suoi pittoreschi scorci sulla baia e sui tetti della cittadina. Piacerà alle anime sognatrici: è un luogo dove perdersi e ritrovarsi, lasciarsi ispirare e smarrirsi nei propri pensieri.

La Chiesa di Santa Maria, arroccata sul punto più alto di Cadaqués, sembra vegliare sulla città. All’interno ospita altari barocchi e uno degli organi più antichi della Catalogna, risalente al XVII secolo. La sera, al tramonto, ammiratela dal basso, sul versante a est del porto: pare un dipinto.

Cadaqués e la chiesa di Santa Maria, ammirate dal porto. © oltreilbalcone

Indirizzi a Cadaqués

A Cadaqués ci sono molto negozietti graziosi. Per lo shopping, il mio preferito è Casa Latina, che vende allegri vasi colorati a mano, oliere, amache e azulejos.

Per cena o pranzo vi suggerisco il ristorante Gambina, che propone ottimi piatti di pesce freschissimo, tra orate, cozze, grigliate miste e gamberoni all’aglio. Per i vegetariani come me, fanno una buona paella veggie. Il personale è molto gentile e saprà coccolarvi.

I vasi variopinti della boutique Casa Latina, a Cadaqués. © oltreilbalcone

Per dormire, mi sono trovata bene all’Hotel Tarongeta, un’accogliente pensione 2 Stelle (ne meriterebbe di più!): pulita, graziosa e allegra. Si trova alle spalle del centro storico ed è comoda per parcheggiare la macchina e girare la città a piedi.

Dopo aver abbandonato l’auto, avventuratevi tra le stradine di Cadaqués, lì dove – qualche decina di anni fa – Salvador Dalí perse la testa per la sua Gala.

DRITTE TAKE AWAY

Dove ho dormito
Hotel President, av. de Salvador Dalí i Domènech 82 – Figueres
Hotel Tarongeta, paratge Tarongeta – Cadaqués
Da vedere
§ Teatro-Museo Dalí, plaça Gala i Salvador Dalí 5 – Figueres
§ Castello Sant Ferran, Figueres
§ Museo del Giocattolo della Catalogna, carrer Sant Pere 1 – Figueres
§ Casa-Museo Dalí, Port Lligat
Ristoranti consigliati
§ Bocam, carrer de la Jonquera 18 – Figueres
§ El Dynamic, carrer Monturiol 2 – Figueres
§ Gambina, c. Riba Nemesi Llorens – Cadaqués

SCOPRI ANCHE…
La Riserva Naturale di Cabo de Gata: Spagna dal fascino selvaggio (leggi l’articolo)
Siviglia, meraviglia prêt-à-partir (leggi l’articolo)

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:

Continuando la navigazione su questo sito autorizzi l'uso di cookies. Maggiori informazioni

I cookies di Oltreilbalcone vengono attivati in modo da permetterti di avere la miglior esperienza possibile su questo sito. Se prosegui a visitare Oltreilbalcone senza cambiare le tue preferenze o cliccando "Accetto" qui sotto, ne autorizzi l'utilizzo.

Chiudi