Pianta on the road: i vigneti di Savagnin, che danno vita al famoso Vino Giallo del Jura.
Nel Jura la Natura è un libro aperto. Questo spicchio di Francia – fuori dai circuiti turistici più tradizionali – è fatto di morbide colline, vigneti pittoreschi, montagne, laghi sontuosi, foreste, cascate e borghi caratteristici, con case in pietra color miele. Per assaporare la sua atmosfera bucolica, scopritelo a piedi, in bici o in camper. È una meta rurale e legata alle tradizioni, ma anche un po’ eccentrica. Se siete cultori del vino e della buona cucina, se amate le escursioni all’aria aperta e se viaggiate in compagnia del vostro cane è il posto che fa per voi. In questo post vi consiglio cosa fare nella regione, quali cantine visitare, le escursioni più suggestive, i borghi da non perdere e dove mangiare.
Come raggiungere il Jura
La regione del Jura – Giura in italiano – si trova nella Francia orientale, appena sotto l’Alsazia e a poca distanza dal confine svizzero.
Da Milano dista 5 ore e mezza di macchina e l’auto è probabilmente il modo più comodo per raggiungerla (nonché il più utile se pensate di acquistare qualche bottiglia di vino: consigliatissimo!).
La buona notizia è che, una volta arrivati, potete parcheggiare il vostro bolide e scoprire la regione a piedi o in bici. Se siete soliti viaggiare in camper, la meta si presta grazie alla rigogliosa natura e alle innumerevoli alternative – spesso suggestive – dove parcheggiarlo.

Rendez-vous con la natura
Se non amate le grandi città o semplicemente avete bisogno di un break da quella in cui vivete, il Jura è un’ottima idea. Qui, infatti, non ci sono metropoli, ma solo piccoli villaggi di charme, dove riscoprire i ritmi lenti e i piaceri semplici della vita di montagna e campagna.
Il termine Jura deriva da una parola gallica che significa ‘foresta’: è il Verde a prevalere, tra fitti boschi e vigneti. Ma è anche la regione dei Grandi Laghi e delle cascate: se vi piacciono le escursioni, qui avete l’imbarazzo della scelta!

Una regione fuori dalle righe
Tra agriturismi, fattorie e vigneti, il Jura vanta formaggi e vini d’eccellenza, oltre ad indirizzi molto sfiziosi dove mangiare (e bere!). Per alcuni versi sembra un mondo alla rovescia, con caratteristiche peculiari. Per esempio: è una destinazione di montagna, eppure si mangia spesso il pesce… e non solo d’acqua dolce.
O ancora: nel Jura i vini della tradizione sono ossidativi (profumo, colore e sapore sono cioè caratterizzati da un particolare tipo di invecchiamento), caratteristica che altrove è spesso percepita come difetto. I vini non ossidati – che quasi ovunque sono la norma – qui sono la novità.
E ancora (poi mi fermo, lo giuro!): è una regione molto legata alle tradizioni, ma al contempo sa essere innovativa. Spesso, per esempio, mi hanno suggerito di abbinare i vini locali ad alcuni piatti asiatici. La cosa bizzarra è che avviene in un territorio in cui la cucina etnica è pressoché assente (ma resta un’ottima dritta e tornata a Milano l’ho sperimentata).

Borghi da visitare: Arbois
Nessuna grande città, come vi anticipavo. Il Jura è però costellato di villaggi pittoreschi, come Arbois, capitale del vino della regione, circondata da vigneti (sono circa la metà del totale presenti sul territorio). È la mia cittadina preferita della regione!
Attraversata dal fiume Cuisance – sul quale si affacciano le tradizionali case in pietra – vanta 1.800 ettari di foresta comunale e, nonostante le dimensioni raccolte, diversi indirizzi gourmet dove mangiare (sotto ve ne suggerisco qualcuno).
Da visitare: la casa dove visse lo scienziato Louis Pasteur, che ha ancora gli arredi e le rifiniture originali del XIX secolo e il Museo della Vigna e del Vino, ospitato all’interno di un castello. Da qui partono anche due itinerari suggestivi tra le vigne: una passeggiata da fare a piedi di 2,5 km e un tracciato per mountain bike di 8 km.

Poligny e il regno del formaggio Comté
Appena 4.500 abitanti e circa 40 milioni di tonnellate di formaggio prodotto all’anno: benvenuti nel principale centro dell’industria casearia locale. Per scoprire tutti i segreti del formaggio Comté – di origine vaccina e a pasta semidura, citato più volte anche da Plinio e Victor Hugo – visitate la Maison du Comté a Poligny.
In questo museo interattivo, oltre ad annusare gli aromi ed assaggiare il mitico Comté, scoprirete le tecniche attraverso cui 450 litri di latte vengono trasformati in una forma di formaggio dal peso di 40 chili.
Fate un giro della Città Vecchia: dalla chiesa di Notre-Dame del X secolo, all’antico convento dei Giacobini, dalla Torre del Paradiso al municipio. All’Ufficio del Turismo, chiedete la cartina, dove sono indicati i luoghi di interesse di questo antico borgo fortificato.

Château-Chalon e il Vin Jaune
Dirigetevi verso sud e fate una passeggiata a piedi nell’incantevole Château-Chalon, un borgo medievale che sorge su uno sperone roccioso. Le case in pietra del villaggio si affacciano sui vigneti, con scorci suggestivi.
Tra i tanti punti panoramici mozzafiato, uno è racchiuso nella terrazza de la Haute Seille, l’antica abbazia, dove organizzano anche degustazioni di vini. E a proposito di Bacco, questa zona è rinomata per la produzione del Vin Jaune, prodotto dal vitigno autoctono Savagnin, dopo un lungo processo di fermentazione: ha un colore tipicamente giallo (da cui il nome) e incredibili doti d’invecchiamento.

Da Salins-les-Bains a Dole
Procedendo in direzione opposta, verso nord, Salins-les-Bains è una piacevole e sonnacchiosa cittadina termale. Potete rilassarvi nella SPA e visitare le antiche saline, classificate monumento storico, raggiungendo le gallerie sotterranee del XIII secolo.
Proseguite a nord sino alla romantica Dole, vera e propria città (le altre mete di cui vi ho parlato hanno invece la dimensione di ‘paese’). Di origine medievale, ha uno splendido centro storico attraversato da canali, impreziositi da vasi con un tripudio di fiori.
Questa Venezia mignon in salsa francese diede i natali a Pasteur (che poi si trasferì ad Arbois), famoso anche per aver inventato il vaccino contro la rabbia: la sua casa è oggi un museo.
Dole vanta un’atmosfera pittoresca e edifici maestosi, dall’imponente collegiata di Notre-Dame al Palazzo di Giustizia: calcolate una mezza giornata abbondante per visitarla. Place aux Fleurs, con vista sulla città vecchia, è uno dei miei luoghi preferiti.

La strada dei vini
Nel Jura vengono prodotti vini molto particolari, che rifuggono dalle logiche più commerciali: è questa la ragione iniziale che mi ha spinto sin qui. Poi, come spesso accade viaggiando, ho scoperto un mondo. I vigneti si rincorrono sul territorio per oltre 80 chilometri, regalando scorci incantevoli.
Sono 5 i vitigni coltivati – Chardonnay, Savagnin, Poulsard, Pinot Noir e Trousseau (i primi due danno vita ai bianchi, gli ultimi tre ai rossi) – e ben 7 le DOCG (che in Francia si chiamano AOC). Prenotate delle visite in cantina per approfondire ed assaporare le bottiglie locali.

Cantine da vistare
Nella selezione delle cantine avete l’imbarazzo della scelta: alcune hanno dei punti vendita nei paesi, altre vi apriranno le porte direttamente dove vengono prodotti i vini. Le degustazioni sono spesso gratuite, ma è buona usanza acquistare qualche bottiglia; in ogni caso vi conviene prenotare.
Vi suggerisco alcune visite di cantine che producono vini biologici o in agricoltura ragionata, con il minor uso possibile di prodotti chimici. Il Domaine les Bottes Rouges è una vera chicca (grazie Vinoir per lo spunto): poco più di 6 ettari, vini non filtrati e naturali. Ho amato soprattutto il Savagnin sur Marne 2017, bello secco e il Trousseau, dove ciliegia e acciaio si incontrano con grinta.

Da scoprire anche il Domaine La Pinte, biodinamici dal 2009, dove potete provare anche il famoso Vin Jaune – che qui fa dai 7 agli 8 anni di fermentazione – e il MacVin, dove l’uva viene appassita per 2 mesi, poi tenuta in botti grandi per altri 3, quindi aggiunta la grappa ed infine riposa per 3 anni nel legno (si beve con aperitivi, formaggi e dolci).
Il Domaine Benedicte e Stephane Tissot è gestito ormai dai figli, che seguono le orme dei genitori André e Mireille. Hanno un punto vendita e degustazione proprio nella piazza centrale di Arbois e, rispetto agli altri due suggeriti, possono contare su una produzione più grande grazie ai loro 50 ettari di terreno, tutti in biodinamico. I prezzi delle bottiglie qui sono più cari.

Escursioni en plein air
La Natura in Jura è un mondo da scoprire, grazie alla ricchezza di foreste, laghi, fiumi e cascate. La regione conta circa 600 chilometri di escursioni da fare, a piedi, in bici o in e-bike. Qui ve ne suggerisco alcune: considerate che la scelta è davvero ampia. Se avete un cane, si divertirà come un pazzo a scorrazzare all’aria aperta insieme a voi!

Circuito dei 4 laghi Lac Narlay
Il Jura è anche chiamato la Regione dei Grandi Laghi: il territorio è impreziosito da molteplici bacini d’acqua dolce di diverse dimensioni, abbracciati dalla foresta e intervallati da pascoli e prati verdissimi. Un bel percorso collega a piedi 4 laghi, dove si può anche fare il bagno, che si trovano a distanza ravvicinata tra di loro: sono Grand Maclu, Petit Maclu, Ilay e Narlay.
Potete scegliere – in base al tempo a disposizione – se percorrere la circonferenza a piedi di uno di questi oppure seguire l’itinerario che li attraversa tutti e quattro. La bellezza di questo sito gli è valso il soprannome di ‘Piccola Scozia‘.

Le cascate dell’Hérisson e della Billaude
Il Jura è ricchissimo anche di cascate. Un sentiero di circa 3,7 chilometri (solo andata), permette di ammirare le oltre 30 cascate dell’Hérisson. Tra queste, la più nota – e spettacolare – è quella del Ventaglio (Éventail), con un salto di 65 metri.
Le cascate de la Billaude sono meno conosciute, ma non meno affascinanti. Il fiume Lemme un tempo formava un lago ghiacciato, con il tempo la forza dell’acqua ha provocato un’erosione: oggi il corso d’acqua si tuffa sino a 26 metri d’altezza, in un paesaggio costellato di pini.

Le grotte del Jura
Grazie al suo suolo calcareo, il Jura custodisce diversi tesori sotterranei, dove la natura ha dato sfogo alla sua creatività, tra voragini e grotte, che racchiudono stalattiti e stalagmiti. Alcuni siti sono attrezzati e visitabili.
Tra questi, vi suggerisco le Grottes de Baume-les-Messieurs, formatesi 30 milioni di anni fa e le Grottes des Moidons, dove sono ammessi anche i cani, che si trovano proprio nel cuore della foresta jurassienne.
Dove mangiare in Jura
Tra le montagne del Jura, si mangia benissimo. E non solo cucina della tradizione, ma anche piatti gourmet originali. Nonostante ci siano prevalentemente piccoli villaggi, la scelta è ampia, soprattutto ad Arbois, dove si concentrano molti indirizzi sfiziosi. Ve ne propongo tre.
Le Grapiot si trova a Pupillin, grazioso e minuscolo borgo famoso per la produzione dei vini. Il punto di forza del ristorante sta nel coniugare una cucina gourmet a prezzi democratici: il menù con 3 portate (incluso il dolce) è a 33 euro. Il carrello dei formaggi è memorabile e, come digestivo, c’è un buon liquore al pino.

Il Bistrot de la Tournelle, collegato all’omonima (ottima) cantina, si trova invece proprio ad Arbois, affacciato su un torrente, in una cornice pittoresca. Qui, insieme ad ottimi calici di vino, potete abbinare formaggi squisiti (il comté al curry è da urlo!), cabaret di salumi e insalate.
Rimanendo nel villaggio, Bistronome – come suggerisce il nome – propone una cucina creativa e al contempo, come sostengono gli stessi chef Jérôme e Lise, “sensibile” e “vera”. La carta è legata ai prodotti di stagione: scegliete il menù fisso a 26 euro, capace di regalare grandi sorprese – anche ai vegetariani (segnalatelo) – con una piccola spesa.
E laddove vi venisse voglia di bere qualcosa di diverso rispetto al vino (l’acqua no, però, mi raccomando) trovate una buona birreria artigianale da la Franche, nel minuscolo paesino di La Ferté.
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
Hotel des Cépages, Route de Villette 5 – Arbois
Villaggi da vedere
§ Arbois
§ Poligny
§ Château-Chalon
§ Salin-les-bains
§ Dole
Cantine
§ Domaine les Bottes Rouges
§ Domaine La Pinte
§ Domaine Benedicte e Stephane Tissot
Dove mangiare
§ Le Grapiot, rue Bagier 3 – Pupillin
§ Bistrot de la Tournelle, Petite Place 5 – Arbois
§ Bistronome – rue de Faramand 62 – Arbois
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