Pianta on the road: serapide pugliese, ispirata all’omonima divinità e diffusa nel Parco delle Dune Costiere di Ostuni.
La Valle d’Itria lambisce alcuni tesori preziosi della Puglia che meritano di essere visitati, tra cui Ostuni e il Parco delle Dune Costiere. Da un lato la Città Bianca, che racchiude tutti gli ingredienti del Salento: Sole, Mare e Vento. Tantissimo vento. Dall’altro il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere, preziosa oasi di biodiversità, dove fare passeggiate botaniche tra ulivi secolari e orchidee selvatiche. Vi suggerisco cosa vedere e alcune intriganti escursioni tra natura e storia – in bici e a piedi – alla scoperta di un territorio rurale, tra pennellate di Bianco e di Verde.
Il fascino di Ostuni
I più ispirati amano dire che Ostuni è come una millefoglie. Gli strati di pasta sfoglia sono tutte le popolazioni passate da qui nel corso della storia; mentre la crema sono gli abitanti che ci vivono oggi, (felice) risultato delle dominazioni e delle culture insediatesi. Quel che è certo è che Ostuni fu negli anni una terra di passaggio.
Se arrivate da Nord, la Città Bianca è geograficamente la prima cittadina del Salento che incontrate; si trova nella provincia di Brindisi. Il suo fascino è indiscusso: posta su un colle con suggestivo affaccio sul mare, è un dedalo di viette strette, con case in latte di calce, centinaia di finestrelle, vicoli impreziositi da fiori rampicanti, balconcini, scale, piccole salite, portali e chiese antiche.

Ostuni fuori dalle mura
Ostuni è cinta da muri color latte. Anticamente le porte che conducevano alla città medioevale erano sei, oggi ne sono rimaste due: Porta San Demetrio e Porta Nova. Prima di addentrarvi nella cinta, fermatevi ad ammirare la vegetazione che si sviluppa tra i banchi rocciosi carsici: malva, mentuccia e distese di capperi colorano i muri bianchissimi.
Incantevole anche la veduta da contemplare. Ostuni signoreggia su cinque colli, offrendo panorami spettacolari, come l’affaccio sulla Piana degli Ulivi, che vanta un’altissima concentrazione di piante millenarie.

Sempre fuori dalle mura, scoprite l’ariosa piazza della Libertà, storicamente luogo di incontro e di tempo libero dei cittadini. Oggi ha una forma insolitamente triangolare: è il risultato della ristrutturazione fatta a metà dell’Ottocento per renderla più agevole e per spazzare via le reminiscenze del passato dominio borbonico.
In seguito all’opera di riqualificazione, che durò oltre 20 anni, vanta edifici signorili, come il Palazzo Municipale; anche la Chiesa di San Francesco fu restaurata per inserirsi armonicamente nel contesto. Nel centro della strada si erge la statua di Sant’Oronzo, protettore della città.

Il cuore della Città Bianca
Il centro storico, costituito dall’antico nucleo medievale, è un vero incanto. Giratelo senza meta, lasciandovi stupire ad ogni angolo dai suoi suggestivi scorci.
Le sue stradine concentriche, assolate, sono di un bianco uniforme: tra vicoli e piccole piazzette, i contorni si confondono e regna un’atmosfera senza tempo.

Se avete in programma di visitare Ostuni ad agosto, cercate di capitare in città il 26 del mese per assistere alla storica Cavalcata di Sant’Oronzo. È il Santo Protettore, venerato un po’ ovunque nel Salento. In occasione della festa, 4 cavalli salgono sino in cima alla città vecchia, trasportando la statua di Oronzo (in cartapesta). Balli, musica e fuochi d’artificio completano l’atmosfera.

La biodiversità del Parco Dune Costiere
Se la bellezza di Ostuni è preceduta dalla sua fama, il Parco delle Dune Costiere non gode della stessa popolarità. I turisti il più delle volte si riversano sul mare, ignorando che a poche centinaia di metri – esattamente sul lato opposto rispetto alla statale che conduce alla spiaggia – c’è un paradiso Verde da scoprire (e tutelare!). Le stagioni migliori per visitarlo sono l’autunno e la primavera.
Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere si estende nei territori di Ostuni e Fasano per circa 1.100 ettari. Corre lungo 8 chilometri di costa e si inoltra verso le aree agricole interne, comprendendo la Piana degli Ulivi, masserie storiche, frantoi, alcuni dei Borghi più Belli d’Italia e un’incredibile varietà di habitat naturali, con una ricca biodiversità di flora e fauna.
Mentre sul mare sfrecciano i kitesurf, dietro la spiaggia sorgono le dune di sabbia (hanno circa 500 anni): si trova qui il fiume carsico Morelli con diversi laghetti circostanti. L’impianto di pesca è di proprietà di due pescatori, un tempo proprietari del fiume (che ora è del comune di Ostuni). In acqua potete avvistare cefali dall’orecchino giallo e anguille, mentre tutto intorno proliferano le cicerchie piselline: coglietele e assaggiatele. Sono buonissime!

Come visitare il Parco
Il modo migliore per scoprire il Parco è a piedi o in bici. Potrete così ammirare a distanza ravvicinata gli ulivi monumentali. Il bello di queste piante giganti, dall’esistenza centenaria e talvolta millenaria, è che assumono le forme più bizzarre. Guardarle da vicino è un’esperienza emozionante.
Passeggiate tra orchidee selvatiche, distese di calendula, timo e sulla (pianta leguminosa dal sapore dolce, di colore rosa shocking). Neanche alzando gli occhi al cielo rimarrete delusi: è un’area perfetta per il birdwatching; in primavera è possibile avvistare i falchi delle paludi. Frequenti anche le albanelle, le civette, i barbagianni e le upupe.
Il Parco vanta anche un percorso letterario di 18 chilometri, con panchine e pannelli esplicativi, con citazioni di poeti che hanno frequentato questi territori. Uno tra tutti: Orazio.

La cooperativa Serapia
Per esplorare il parco, affidatevi alla Cooperativa Serapia, un team di naturalisti e biologi che si occupa di turismo naturalistico e rurale, organizzando escursioni a piedi e in bici.
La stessa cooperativa gestisce anche Albergabici, una struttura adibita al turismo sulle due ruote che in loco dispone di 18 posti letto a prezzi cheap, una ciclofficina ed un parco bici con escursioni dedicate. Per i più pigri c’è anche l’e-bike.

Tra gli itinerari proposti dalla cooperativa Serapia: la passeggiata botanica, che termina a tavola, tra frittate di fiori di calendula e silene (il cui sapore richiama quello degli spinaci selvatici) e il cammino al tramonto per scoprire la biodiversità e il delicato equilibrio tra dune, spiagge e stagni.
Informazioni pratiche: le escursioni si prenotano online sino al giorno precedente l’evento; i prezzi variano dai 10 ai 35 euro circa.
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