Pianta on the road: le ortensie che impreziosiscono le case colorate di Burano.
Burano è l’isola dove si infrangono i colori dell’arcobaleno. Lo racconta un murale di una delle variopinte casette che colorano questa località così pittoresca, antico borgo di pescatori. Vi suggerisco cosa vedere, dove mangiare e come raggiungere – anche se viaggiate con un cane – l’isola più colorata della laguna di Venezia.
Informazioni pratiche
Se siete a Venezia (leggi l’articolo dedicato) per un week-end o, meglio ancora, per qualche giorno in più, vi consiglio di fare una gita a Burano. È una di quelle destinazioni che sembrano disegnate, suggestiva come può esserlo un dipinto.
Per visitarla, è sufficiente una mezza giornata: in questa porzione di tempo avete l’occasione di scoprirla con calma e pranzare. Burano è una piccola Venezia in technicolor: è raccolta ed interamente pedonale. Non esistono macchine sull’isola e questo accresce il suo fascino.
Se invece avete a disposizione l’intero giorno, scoprite anche le altre isole della laguna di Venezia: Murano, famosa per il vetro, Torcello, più selvaggia e meno turistica e Mazzorbo, nota per la coltivazione dei carciofi violetti e per la vigna sopravvissuta di Dorona.

Raggiungere Burano con il cane
Burano si raggiunge comodamente da Venezia, con il vaporetto. Conviene fare il biglietto giornaliero (20 euro), che può essere utilizzato anche per le altre isole e per muovervi a Venezia: si compra in edicola; in alternativa molti hotel lo vendono in reception, senza maggiorazione. La singola corsa costa invece 7.50 euro.
Se come me viaggiate con un cane, lo potete portare tranquillamente con voi sul vaporetto, di qualsiasi taglia sia il vostro amico a quattro zampe. Ricordatevi però di avere con voi la museruola perché sono molto fiscali. Il pro è che per Fido non dovete fare biglietti: viaggia gratuitamente!

I vaporetti per Burano partono da diverse zone di Venezia, tra cui piazzale Roma, Fondamente Nove e il Lido. Molte linee fanno prima tappa a Murano e Mazzorbo, quest’ultima è collegata a Burano con un ponte pedonale.
Per raggiungere Burano da venezia, calcolate circa 30/40 minuti. Sul sito ufficiale di ACTV (Azienda del Consorzio Trasporti Veneziano) trovate gli orari aggiornati: actv.avmspa.it; in media i vaporetti passano ogni mezz’ora.

Le case arcobaleno
La fama di Burano è legata alle sue incantevoli abitazioni colorate e all’arte dei merletti. L’isola è un mosaico di case variopinte, con tonalità sgargianti: dall’arancio al turchese, dal verde menta al rosa confetto, dal melanzana al giallo crema. Avete mai giocato a Strega comanda colore? Provate a farlo qui: avrete l’imbarazzo della scelta!

Gli edifici dell’isola, di forma squadrata, hanno tutti la stessa dimensione di due o tre piani e sono impreziositi da vasi e fiori sui balconi e davanti alle porte d’ingresso. Burano è un villaggio di pescatori che, seguendo una tradizione popolare, hanno dipinto le proprie case con tonalità vivaci per riconoscerle nelle giornate di nebbia al ritorno dalla pesca.
Perdetevi tra le calli e i colori di Burano senza meta: è il modo migliore per scoprire l’isola. Indicazioni per l’uso: non dimenticatevi la macchina fotografica e verificate che il vostro smartphone sia ben carico. A Burano ogni porta e finestra è degna di scatto!

La casa di Bepi
Tra le abitazioni colorate, fermatevi ad ammirare la Casa di Bepi Suà, detto anche Bepi delle Caramelle. Decorata con forme geometriche, con triangoli, cerchi e quadrati dipinti di blu, giallo, rosso, arancio e verde, è la casa più colorata di Burano e sicuramente anche la più famosa. Il proprietario Giuseppe Tonelli era un appassionato di pittura e di cinema.
Una volta in pensione si mise a vendere caramelle (da qui l’appellativo) nella piazza Galuppi di Burano. Nelle calde serate estive, con un lenzuolo bianco appeso alla parete della sua abitazione, prioettava film e cartoni per i cittadini dell’isola. Oggi Bepi non c’è più, ma la sua casa – dove ogni pomeriggio dipingeva una nuova forma geometrica – gli rende omaggio.

L’arte del merletto
Ai tempi della Repubblica di Venezia, gli abitanti di Burano vivevano di pesca e agricoltura. Gli uomini lavoravano e le donne si dedicavano al merletto: fu grazie all’artigianato locale femminile che l’isola poté crescere ed arricchirsi. Ancora oggi il merletto ad ago di Burano è molto rinomato.
Attualmente questa antica tradizione è mantenuta in vita proprio dagli abitanti, che tramandano i loro saperi e abilità di generazione in generazione. Visitate il Museo del Merletto (nato nell’anno in cui sono nata io, nel 1981) per approfondire i segreti di questa storica arte. E fate shopping nei negozi dell’isola che vendono prodotti fatti a mano!

La dolcezza di Burano
Il dolce tipico dell’isola è semplice e goloso. L’errore che ho fatto è di acquistarne solo tre confezioni: tornando indietro, riempirei lo zaino. Parlo dei bussolai, squisiti biscotti fatti con uova, farina, zucchero e burro.
La forma tipica è quella della ciambella: in questa modalità viene chiamato anche buranello. C’è poi una variante a forma di esse, dette appunto esse di Burano. Storicamente veniva preparato dalle mogli ai marinai, con lo scopo di provvedere a dar loro tutte le energie necessarie durante la vita di mare.

È il dolce tipico di Pasqua ma si trova tutti i giorni dell’anno; ormai è mangiato quotidianamente. Una leggenda narra che i bussolai aromatizzati alla vaniglia e al limone venissero anche usati per profumare la biancheria nei cassetti.
Sull’isola trovate diverse pasticcerie che lo producono, tra le più rinomate c’è Palmisano che li sforna dal 1926: consiglio di imparare dai miei errori e di farne ampia scorta!
Pranzo a Mazzorbo
I ristoranti di Burano sono spesso molto affollati ed i prezzi alti non sono sempre giustificati dalla qualità. Il mio suggerimento per pranzo è di spostarvi nell’isoletta adiacente di Mazzorbo, collegata a Burano con un ponte di legno pedonale.
Si trova qui il Venissa Bistrot, l’osteria di un ristorante stellato, che sorge proprio accanto. Entrambi sono dog-friendly! Al bistrot mangerete eccellenze locali riviste in chiave creativa in una cornice suggestiva, spendendo quanto avreste speso in un qualsiasi ristorante di Burano (calcolate circa 30/40 euro a testa per il conto). In ogni caso, l’esperienza merita!
In menù trovate piatti come tagliatelle al rosmarino con ragout di caccia e seppie alla plancia con cavolo nero, ma anche portate vegetariane, come i cannelloni al radicchio e noci con spuma di porro. Ingredienti stagionali e il più possibile a chilometro zero.

Il vigneto di Dorona
Dopo pranzo, fate una passeggiata nella vigna che sorge proprio dietro il bistrot. Si trova qui l’unico ettaro e mezzo sopravvissuto di Dorona, un vitigno amato dai dogi di Venezia. Nel passato era molto coltivato in laguna, ma in seguito all’acqua alta del 1966 si è quasi estinto ed ora, su questo terreno, si trova l’unica vigna rimasta.

Soprannominato “il vino d’oro di Venezia“, quello che un tempo era un vino contadino, poi molto apprezzato da nobili e dogi, oggi raggiunge prezzi esorbitanti che lo rendono proibitivo. Al Venissa Bistrot un bicchiere costa 25 euro, mentre le bottiglie partono dai 300 euro.
La passeggiata nella vigna di Dorona è invece gratuita e merita! I pochi filari sono impreziositi da sculture d’arte moderna e da aiuole di erbe aromatiche. C’è anche un grazioso orto dove sono coltivati carciofi (presidio Slow Food), cardi e altre verdure della zona.
Se avete già visitato Burano, a Mazzorbo c’è una fermata del vaporetto e potete rientrare a Venezia direttamente da lì: dopo pranzo la barca sarà meno affollata rispetto al tardo pomeriggio. In qualsiasi caso, serberete con voi un ricordo indelebile: Burano è una di quelle destinazioni che rimangono negli occhi.
DRITTE TAKE AWAY
Cosa vedere
§ Casa di Bepi, corte del Pistor 275 – Burano
§ Museo del Merletto, piazza Galuppi – Burano
Pausa golosa
Pasticceria Palmisano – Burano
Dove mangiare
§ Venissa Bistrot – Mazzorbo
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