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Visitare la vigna di Leonardo e Casa Atellani a Milano con eGuide Experience

Vigna di Leonardo e Casa degli Atellani

Pianta on the road: la clematis che si arrampica sulle statue nel giardino di Casa degli Atellani, accanto alla vigna di Leonardo.

Milano non smette mai di stupirmi ed è per questo che la amo. Siete mai stati nella Casa degli Atellani e alla vigna di Leonardo? (Proprio lui, Leonardo da Vinci!). In caso contrario, vi consiglio di rimediare: ve ne parlo in questo post. Nel cuore della città, in corso Magenta, potete scoprire uno dei pochi scorci rinascimentali sopravvissuti in città, ma anche la Milano sforzesca, il suo rapporto con Leonardo, la storia della vigna, la casa-museo, i cortili ed un meraviglioso giardino. Terminando in bellezza con un’intrigante degustazione di Malvasia. Per la visita mi sono affidata a eGuide Experience, una nuova piattaforma web che permette di fare percorsi guidati e itinerari originali, anche sulle due ruote.

Cosa vedere

Per chi ha occhi curiosi, Milano offre tanto. Va scoperta, vissuta. Regala scorci incantevoli, a chi sa trovarli. Un piacevole esempio è Casa degli Atellani, che sorge proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie: entrambe sono due preziose testimonianze di architettura rinascimentale nel cuore di Milano.

All’interno di Casa degli Atellani si trova la vigna di Leonardo: qui potete scoprire una storia a lungo dimenticata, che lega l’artista al capoluogo meneghino. Nel Quattrocento Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo una vigna, rinata solo recentemente grazie ad Expo 2015, nel rispetto dei filari e del vigneto originario.

Nella visita potete ammirare Casa degli Atellani e scoprire alcune sue stanze; esplorare l’incantevole giardino che conduce sino alla vigna e, infine, chiudere in bellezza con una degustazione di Malvasia nel bistrot della casa-museo.

Uno scorcio sul giardino di Casa degli Atellani e sulla Vigna di Leonardo.
Uno scorcio sul giardino di Casa degli Atellani e sulla Vigna di Leonardo. © oltreilbalcone

La storia di Casa degli Atellani

Di origini quattrocentesche, la casa sorgeva storicamente nel Borgo delle Grazie, un quartiere residenziale immerso tra orti e giardini, destinato da Ludovico il Moro ai cortigiani più fidati. Tra questi c’era la famiglia degli Atellani, proprietari dell’edificio, composto da due case vicine collegate da corti interne e con un magnifico giardino, che fu al centro della vita mondana milanese per tutto il periodo sforzesco.

Il signor Giacometto di Lucia dell’Atella – cavaliere ed intimo scudiero del Moro – era solito avere a casa molti ospiti illustri, tra cui Bramantino, Montorfano e Leonardo da Vinci.

È nella zona del Borgo delle Grazie che doveva nascere la Città Ideale, tanto voluta da Ludovico il Moro. Oggi di quel sogno rimangono la basilica di Santa Maria delle Grazie, il Cenacolo di Leonardo e la Casa degli Atellani.

Clematis nel giardino di Casa degli Atellani.
Clematis nel giardino di Casa degli Atellani. © oltreilbalcone

L’architetto Piero Portaluppi

L’aspetto della Casa degli Atellani, come la vediamo ora, è frutto degli interventi di Piero Portaluppi, su commissione del senatore Ettore Conti, il proprietario dell’edificio di allora. Portaluppi – che fu l’architetto anche di Villa Necchi e Casa Crespi – compì una sua ‘personale interpretazione dell’antico‘ e trasformò i due edifici originari, ormai ridotti a catapecchie, in una sola casa.

In seguito, la casa passò di proprietà allo stesso Portaluppi, che sposò la figlia adottiva di Ettore Conti e non si mosse da qui neanche durante la Seconda Guerra Mondiale. Sarà sempre opera sua il restauro dopo i bombardamenti del 1943. Oggi una parte di Casa degli Atellani è ancora abitata dagli eredi; l’altra è stata destinata a spazio museale e potete visitarlo.

Le corti e le sale interne

L’ingresso di Casa degli Atellani è in corso Magenta 65. Dopo la biglietteria ed il bistrot, raggiungete le due corti interne: quella d’ingresso detta ‘bramantesca’ e quella quattrocentesca. Sono entrambe opera del Portaluppi, che ha aggiunto anche due facciate contigue, una in mattoni con portale in pietra e l’altra a intonaco con colonne.

Le corti interne di Casa degli Atellani.
Le corti interne di Casa degli Atellani. © oltreilbalcone

Entrando nella casa, la prima Sala che incontrate è quella dello Zodiaco, con pavimento a mosaico e volta ad ombrello. Sul soffitto sono dipinti degli affreschi del 1500 che raffigurano le stagioni e, appunto, i segni dello zodiaco. Da qui accedete alla Sala dei Ritratti, dedicata agli Sforza: i tondi degli affreschi originali sono stati trasferiti al Castello Sforzesco, qui rimangono delle riproduzioni.

Entrate nella Sala dello Scalone, caratterizzata da fregi fioriti e dagli stemmi di tutte le famiglie che hanno posseduto la casa e raggiungete lo Studio di Ettore Conti, rivestito con una boiserie seicentesca in legno valtellinese.

Il soffitto affrescato della Sala dei Ritratti.
Il soffitto affrescato della Sala dei Ritratti. © oltreilbalcone

Il giardino di Casa Atellani

Dalla casa accedete al romantico giardino, che per tutto il 1500 fu teatro di feste mondane. Nel 1800 venne restaurato in stile inglese e poi rivisto nuovamente dal Portaluppi, che diede vita ad un viale prospettico ornato di cipressi e arricchito da anfore, statue in pietra e fontane.

Incantevole la collezione di rose, molte delle quali profumate e le clematis che si avviluppano sulle statue di pietra, regalando delle pennellate che virano dal malva al melanzana.

Il giardino di Casa degli Atellani, che conduce alla vigna di Leonardo.
Il giardino di Casa degli Atellani, che conduce alla vigna di Leonardo. © oltreilbalcone

La vigna di Leonardo

In fondo al giardino di Casa degli Atellani, sorge la vigna di sedici pertiche che Ludovico il Moro regalò a Leonardo da Vinci nella primavera del 1499. Quella stessa estate i francesi invasero il ducato di Milano; l’anno successivo il Moro venne imprigionato e Leonardo lasciò Milano.

Successivamente la vigna venne restituita dai francesi all’artista, che fece ritorno nel capoluogo meneghino e non smise mai di occuparsi di lei: in punto di morte la citerà anche nel testamento. In seguito, passerà di mano in mano a diversi eredi, tra cui delle monache, sino a scomparire intorno al 1920, per colpa di un incendio e dei disastri dell’urbanistica.

È grazie ad Expo, nel 2015, che la vigna è rinata, nello stesso luogo dove è esistita per oltre quattro secoli, nel sito individuato da Luca Beltrami. Accurate analisi di laboratorio hanno permesso di identificare e ripiantare, secondo i filari originali, il dna del vitigno coltivato da Leonardo: la Malvasia di Candia Aromatica.

In attesa che la vigna di Leonardo possa tornare a produrre vino, nel bistrot potete fare una degustazione di Malvasia, sia fermo che frizzante, vinificato in secco. L’azienda vitivinicola è il Castello di Luzzano, che sorge tra l’Oltrepò Pavese e il Piacentino, proprio nelle terre in cui nel XVI secolo la famiglia degli Atellani possedeva un feudo.

Uno scorcio della vigna di Leonardo, com'è oggi.
Uno scorcio della vigna di Leonardo, com’è oggi. © oltreilbalcone

Gli itinerari di eGuide Experience

Come vi anticipavo, ho scoperto la vigna di Leonardo e Casa Atellani grazie a eGuide Experience, un progetto nato con i finanziamenti dell’Unione Europea ed attivo dal 2019. Si tratta di una piattaforma web – per ora operativa su Milano e in Lombardia – che permette di fare delle visite guidate con itinerari originali, a piedi ed in bici (alcune con un prezzo simbolico di 3 euro).

Sul sito o scaricando l’app (è gratuita), potete scegliere tra percorsi culturali, con contenuti in realtà aumentata, proposte enogastronomiche e molteplici pacchetti a tema, selezionati seguendo criteri di ecosostenibilità. Le visite e i contenuti del web sono disponibili sia in italiano (interessanti anche per chi a Milano ci vive!) che in inglese. È inoltre attivo un servizio di noleggio bici, oltre a percorsi dedicati al cicolturismo.

Per saperne di più e prenotare la vostra visita: eguidexperience.com o scaricate l’applicazione sullo smartphone.

DRITTE TAKE AWAY

Casa degli Atellani e vigna di Leonardo
Dove
: Milano, corso Magenta 65
Apertura: sempre, dalle ore 9 alle 18
Cani ammessi: no (purtroppo); quelli di piccola taglia possono essere portati in braccio
Maggiori informazioni: vignadileonardo.com

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