Pianta on the road: gli iris in fiore che si ammirano nella passeggiata lungomare che collega Pirano a Portorose.
Vini sublimi, aria di mare, saline e villaggi pittoreschi, prezzi democratici e persone accoglienti: benvenuti a Pirano e Portorose. L’Istria Slovena è un intrigante fazzoletto di terra dove i colori e i sapori del Mediterraneo abbracciano quelli della Mitteleuropa. Vi suggerisco cosa vedere e dove mangiare a Pirano e Portorose e alcune esperienze originali da fare nei dintorni, dalla caccia al tartufo all’allevamento ecosostenibile di branzini, sino ad una degustazione d’olio in una fattoria a conduzione familiare. Per scoprire i sapori e saperi del territorio, in un viaggio scandito da intriganti calici di Malvasia.
Come raggiungere l’Istria Slovena
Dietro l’angolo rispetto all’Italia, l’Istria slovena è collocata tra il Carso e l’Adriatico. Dista appena un’ora di macchina da Trieste: potete arrivare nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia in treno o in aereo e, da lì, noleggiare una macchina per varcare il confine.
Una nota: se non ve la cavate benissimo con le lingue straniere, sulla costa slovena non avrete problemi, mediamente quasi tutti parlano l’italiano molto bene.

Il Parco Naturale delle saline
Pirano e Portorose sono abbracciate dalle saline. L’oro bianco è uno dei beni più preziosi del territorio e vanta una storia di oltre 800 anni. Il periodo migliore per ammirare questo paesaggio onirico è luglio, quando il sale viene accumulato in caratteristiche montagnette che riflettono alla luce del sole, creando un caleidoscopio di sfumature brillanti.
Il Parco delle Saline di Sicciole, visitabile sia in inverno che in estate, è una preziosa testimonianza della biodiversità di flora e fauna della zona. Qui farete un incontro ravvicinato con la Natura del territorio. Oltre alle diverse piante, potete avvistare oltre 300 specie diverse di uccelli; queste paludi salate sono popolate anche da granchi, conchiglie e alcune varietà di api che vivono solo qui.
Per avere i dettagli sugli orari d’apertura del Parco e sul regolamento da osservare durante le visite, per non creare disagi alle specie animali e vegetali del luogo: www.kpss.si

Pirano, la perla sul mare della Slovenia
Pittoresco borgo baciato dal mare con un grazioso porticciolo e un affascinante centro storico, Pirano è la perla dell’Istria slovena. È caratterizzata da edifici color sorbetto, che virano dal verde menta al crema, sino al salmone e da viette strette e storte, pensate per spezzare la bora.
La cittadina – cinta da sette porte che lasciano intuire la sua origine medievale – è tutta pedonale: passeggiate senza meta e lasciatevi catturare dai suoi scorci più suggestivi.
Il nome di Giuseppe Tartini – importante violinista, autore di oltre 300 pezzi di musica classica – ricorre spesso a Pirano. A lui è dedicata l’ariosa piazza principale con vista sul porto, piazza Tartini, che con la bella stagione diventa il teatro di una ricca programmazione di concerti gratuiti en plein air.
Ammirate la statua di Tartini che domina il piazzale e poi, proprio di fronte, fate shopping nel negozio Piranske Soline: qui trovate scrub, creme, cioccolato al sale e tanti altri prodotti cosmetici e alimentari provenienti direttamente dalle saline di Pirano.

Cosa vedere a Pirano
Da scoprire: il mercato delle erbe, tutti i sabati mattina; la graziosa piazza Primo Maggio, dove un tempo si cucinavano le frittole en plein air (dolce tipico locale, simile alle nostre frittelle di Carnevale); la chiesa di San Francesco – dov’è sepolta la famiglia Tartini – che vanta un affascinante chiostro con una radice di ulivo che ha ben 500 anni e il campanile della cattedrale di San Giorgio. Si tratta di una copia esatta di quello di San Marco a Venezia, ma rispetto al suo ‘cugino’ italiano, che purtroppo crollò nel 1902, quello sloveno è ormai più datato. Il campanile sovrasta la città e da qui potete godere di una veduta panoramica su Pirano.

Sedetevi per una pausa romantica al Café Teater, che affaccia sul porto (gli abitanti amano dire che in città il caffè è buono ovunque, perché è un modo di vivere). A pochi passi, c’è un suggestivo faro rosso. Da lì, potete incamminarvi per una graziosa passeggiata sul lungomare: in circa 20 minuti a piedi raggiungerete Portorose.

Portorose, tra SPA e spiagge
A differenza di Pirano, che esiste dall’Antica Roma, Portorose è una cittadina nuova, con appena 150 anni di storia alle spalle. Il sciccoso hotel Kempinski Palace – risalente al 1910, che ospita eventi interessanti, come il Festival degli Spumanti a dicembre – è tra gli edifici più storici, insieme ai magazzini di sale, costruiti ai tempi di Napoleone.
Le attrattive più intriganti di Portorose sono due: i centri benessere e le spiagge.

Alto tasso di relax
Portorose ha una storica vocazione termale: già ai tempi dei Romani la zona era famosa per le proprietà benefiche delle saline. Oggi i principali hotel ospitano ampie SPA, dove potete rilassarvi con trattamenti terapeutici a base di fango e acqua salata.
Da provare l’ampio centro benessere del LifeClass Hotels & Spa, che ospita un’area dedicata alla talassoterapia, una al mondo ayurvedico, un’altra ancora ai massaggi thailandesi ed un Sauna Park con 7 tipi di saune diverse (tra cui quella al sale e la caverna di ghiaccio, dove recarsi per placare i bollori).
Le spiagge di Portorose
Portorose è la meta ideale se volete vivere il mare. Si trova qui, infatti, la spiaggia più grande della Slovenia, quella di Okolje, con ombrelloni e sdraio. Se preferite la natura selvaggia raggiungete Strugnano, una falesia dove le rocce si stagliano sino ad 80 metri sopra il mare.
Da scoprire Baia della Luna: raggiungibile solo a piedi o in barca, è una delle chicche della costa slovena, caratterizzata da rocce lunghe e piatte, un suggestivo fondale trasparente e una nutrita popolazione di pesciolini variopinti da ammirare.

Cosa fare nei dintorni di Pirano e Portorose
Sul sito dell’ente del turismo – portoroz.si – trovate molteplici esperienze da fare per conoscere i dintorni di Pirano e Portorose in modo originale e divertente, scoprendo le specialità del territorio e le persone che lo abitano. Io ne ho fatte 3 (consigliate!) e ve ne parlo qui di seguito: dalla caccia al tartufo, all’allevamento dei branzini, sino ad una degustazione di olio istriano.
La caccia al tarfufo
L’unica caccia che amo è questa: quella al tartufo. Mai, in tutta onestà, avrei immaginato di fare per la prima volta questa esperienza in Slovenia. Ma i viaggi portano con sé piacevoli sorprese e questa ne è la prova.
Vicinissima al confine con la Crozia, la Valle di Dragogna – come tutta l’Istria slovena, nell’immediato entroterra – è terra di tartufi bianchi e neri, a seconda della stagione. Qui ho conosciuto Sara e la sua cagnolina Lisa, un affettuoso Labrador color miele che la accompagna nei boschi a scovare il prezioso tubero.

L’esperienza dura mezza giornata. Durante la prima fase andrete “a caccia” insieme al tartufaio e al suo cane, circondati da una natura rigogliosa, tra alberi e cespugli in fiore. Oltre all’attività vera e propria, scoprire i segreti di una professione così particolare, spesso praticata con il prezioso supporto di un amico a quattro zampe, è avvincente.
E poi viene il bello. O meglio, il buono. Perché a prescindere da quello che troverete, il premio è un pranzo squisito a base di tartufo. Nel mio caso li ho degustati nel buon ristorante Na Burji, nel paesino di Nova Vas: in ottime tartine, insieme ai formaggi e con i fusi, una pasta tipica locale, che ricorda i nostri garganelli. Per prenotare la caccia al tartufo: istraterra.com (fatelo con almeno un paio di giorni d’anticipo; include anche il pasto; costo totale circa 90 euro).

L’allevamento di branzini
Visitare l’allevamento di branzini Fonda, non intensivo e sostenibile, è un’esperienza interessante. Chi mi legge già da qualche tempo sa che sono vegetariana, quindi non mangio pesce. Questo però non mi ha impedito di apprezzare l’attività della famiglia Fonda, svolta con passione, che rispetta e valorizza il territorio, perpetrando nel tempo le tradizioni istriane.
La visita guidata alla volta di questo piccolo allevamento ittico – dove i protagonisti sono i branzini, ma dal 2019 ci sono anche le orate – avviene in barca o, se siete sportivi, in canoa. Sono Irina e Goraz, la coppia di biologi che gestisce l’attività, a condurvi alla scoperta del loro mondo. Gli onnivori apprezzeranno anche la degustazione finale di carpaccio di pesce e tartine marinate; quanto a me, ho comunque trovato la mia serenità in un ottimo calice di Malvasia.
Su prenotazione, all’interno dei progetti sostenibili del turismo sloveno, la famiglia Fonda organizza corsi di cucina: potete imparare a riconoscere il pesce fresco, a sfilettarlo e a metterlo sotto sale. Per informazioni: fonda.si

La degustazione d’olio
Il paesaggio della costa slovena è costellato anche da uliveti e l’olio istriano è degno di nota. Per scoprirlo di persona, prenotate una degustazione presso la fattoria e oleificio Gramona. Ad accogliervi troverete Nina (slovena) e suo marito (di origine inglese), entrambi architetti paesaggisti trasferitisi qui dopo un’esperienza in Australia. Anche questa è un’altra bella realtà familiare da conoscere, che conduce ai sapori e saperi del territorio.
Tra cachi, fichi e alberi di nocciole, la produzione di olio extra vergine d’oliva avviene in agricoltura biologica. Sono venti le varietà di olive utilizzate, ma quelle principali sono la Bianchera istriana e il Leccino. L’attività è piccola (3.500 bottiglie nel 2018), ma punta sulla qualità e il rispetto della natura.
L’olio di Gramona profuma di erba appena tagliata e, in bocca, si assaporano note di mela verde e mandorla amara. Provate anche le olive (squisite!) e l’olio all’arancia e al limone, dove il frutto è inserito dall’inizio nel processo di produzione per lasciare il suo aroma caratteristico. Per informazioni: Facebook/GramonaFarm

(Breve) elogio della Malvasia istriana
Prima di condividere con voi i miei indirizzi del cuore dove mangiare, lasciatemi spendere due parole su un altro grande protagonista a tavola: la Malvasia istriana.
Da questo vitigno autoctono viene prodotto un vino bianco secco, elegante e complesso, che spicca per sapidità, salinità e mineralità. Alcuni vignaioli locali ricorrono a lunghe macerazioni sulle bucce e ad affinamenti in botte che rendono la Malvasia più strutturata.
Avrete occasione di berla un po’ ovunque, dai ristoranti ai bar: cogliete l’opportunità per assaporare le interessanti interpretazioni locali di questo vino, a seconda dei diversi produttori. E se siete appassionati di rosso, ordinate un Refosco, altro (ottimo) vitigno autoctono.

Dove mangiare a Pirano e dintorni
Se non avete ancora fissato le date del vostro viaggio, sappiate che per due volte l’anno – in primavera e in autunno – c’è la Settimana della Ristorazione. In tutta la Slovenia vengono selezionati dei ristoranti di alta qualità che per l’occasione propongono menù a prezzi democratici.
Nel mio itinerario sulla costa slovena ho mangiato sempre benissimo, molteplici le proposte vegetariane e i prezzi sono in linea generale medio-bassi. Il mio indirizzo del cuore è in piazza Tartini a Pirano: La Bottega dei Sapori. Questo grazioso ristorante a conduzione familiare, che vanta alcuni tavolini en plein air con una piacevole vista sul porto, propone i piatti della cucina istriana, con prodotti rigorosamente di stagione e una mise en place creativa e fiorita.

A Portorose provate l‘Istrian Bistro & Tapas Bar: arredamento stiloso e tapas (piccoli assaggi) del territorio con ingredienti a chilometro zero. Sempre disponibile un menù vegano. Qui ho assaggiato una deliziosa zuppa di aglio orsino; dei ravioli di patate e bieta con una purea di piselli ed una bistecca di fagioli con crema di mais e vaniglia.
Per una serata simpatica e informale c’è la Stazione Parenzana, una birreria artigianale con cucina ricavata da un’antica stazione ferroviaria; mentre per una cena più elegante prenotate da Rizibizi, segnalato anche dall’associazione internazionale Jeaunes Restaurateurs. Optate per un menù degustazione dove potete assaggiare (i piatti sono stagionali) polipo con asparagi, risotto con gambero rosso e profumo di lime e carpaccio di zucchine con pinoli e formaggio.
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
Kempisnksy Palace Portoroz, Obala 45 – Portorose
Da vedere e fare
§ Parco delle Saline di Sicciole
§ Pirano
§ Portorose
§ Caccia al tartufo
§ Allevamento ittico Fonda
§ Oleificio Gramona
Pause sfiziose
§ Piranske Soline, piazza Tartini – Pirano
§ Café Teater, Presernovo Nabrezje – Pirano
Ristoranti consigliati
§ La Bottega dei Sapori, piazza Tartini – Pirano
§ Istrian Bistro & Tapas Bar, Obala 35 – Portorose
§ Stazione Parenzana, Seča 81b – Portorose
§ Rizibizi, Vilfanova ulica 10 – Portorose
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