Pianta on the road: i campi di cotone che circondano Clarksdale.
Visitare Clarksdale, la città dove è nato il blues, è un’esperienza che non lascia indifferenti. In posti così la musica la respiri nell’aria, la vedi sui muri, ti palpa il corpo per strada. E percepisci quel senso di tristezza che si respira ascoltando le sue sonorità, nate dalle sofferenze degli schiavi neri nei campi di cotone. Non è una città turistica, questo sappiatelo. Vi troverete in un centro urbano povero, con negozi dalle facciate sbiadite, ma affascinanti ed una quantità impressionante di attività commerciali abbandonate. Eppure, in questo luogo che sembra dimenticato dal mondo, ogni sera potete ascoltare un concerto live; mentre di giorno è d’obbligo la visita al Delta Blues Museum. Venire qui è un’esperienza di vita, che vi consiglio di cuore. Ecco cosa vedere e perché, ma anche dove sedervi a tavola e un posto speciale in cui dormire, il Riverside Hotel, protagonista a suo modo della storia del Blues.
Il Delta del Mississipi
Clarksdale si trova nel Delta del Mississippi, a nord dell’omonimo stato dove sorgono distese interminabili e piatte di campi di cotone. È la culla della storia più cruda del Paese, dove lavoravano gli schiavi di colore, portati qui dall’Africa. Dai loro canti, che raccontano tutta l’amarezza e il dolore della propria condizione, nacque il Blues, che letteralmente significa ‘tristezza’, ‘infelicità’.

Un murale a Clarksdale. © oltreilbalcone
Ancora oggi, la vita qui scorre con tempi lentissimi e l’American dream è lungi dal realizzarsi per gli afroamericani, che per lo più fanno il lavoro dei loro avi (ma pagati) e vivono spesso in condizioni di povertà. È lo spaccato di un’America provinciale, dove il razzismo è ancora fortemente radicato.
Clarksdale dista 1 ora e mezza da Memphis, che si trova più a nord, nel Tennessee; 2 ore e mezza da Jackson, capitale del Mississippi e 3 ore e mezza da Natchez, nel Sud della regione.
Il crossroads di Robert Johnson
Arrivate in città percorrendo la leggendaria highway 61, tra fattorie, campi agricoli e piccole chiese. L’ingresso a Clarksdale è segnalato da due grandi chitarre azzurro pastello: è il mitico ‘crossroads’, l’incrocio tra la 49ª e la 61ª, due strade percorse per anni dai neri che migravano a Nord in cerca di fortuna. Proprio qui, leggenda vuole che il musicista Robert Johnson abbia stretto un patto con il diavolo – immortalato nella sua melodia “Cross Road Blues” – per poter suonare la chitarra come nessun altro.

Il crossroads cult di Clarksdale, tra la highway 61° e la 49° strada. © oltreilbalcone
Il Delta Blues Museum
Questo museo è una tappa imperdibile per gli appassionati di musica! Il Delta Blues Museum non ha dimensioni enormi, ma potreste passare qui un intero pomeriggio. Raggruppa una quantità impressionante di informazioni, strumenti musicali, abiti, dischi, documenti e cimeli vari legati al Blues e ai protagonisti della sua scena musicale, come Sam Cooke, Dorothy Moore e Muddy Waters.
Dritte pratiche: è aperto dalle 9 alle 17, eccetto la domenica. Il biglietto d’ingresso costa 10 dollari.
A spasso per Clarksdale
Passeggiare a Clarksdale è un’esperienza surreale. Di giorno sembra una città fantasma: non c’è molta gente per strada e tanti negozi sono chiusi (definitivamente). Non vi scoraggiate e fate due passi a piedi per ammirare i molteplici murales che raccontano il territorio e le insegne storiche della sua epoca d’ora, decadenti ma dal grande fascino.
Da sapere: a Natchez mi era stato detto che Clarksdale è pericolosa, ma non ho mai avuto questa sensazione. A posteriori, ho pensato si trattasse di un pregiudizio razzista dato dall’alta concentrazione di neri in città.

La storica insegna del Paramount Theatre, nel downtown di Clarksdale. © oltreilbalcone
Musica dal vivo
Nonostante di giorno la città sia semi-deserta, a Clarksdale la sera potete stare certi di ascoltare dal vivo le voci del blues, anche arrivando in giorni come lunedì o martedì. E se siete fortunati, potreste imbattervi in qualche famoso musicista che fa capolino come se nulla fosse. Non solo nei club, gli spazi si reinventano per ospitare la musica. Io per esempio ho assistito ad un concerto in una galleria d’arte, Hambone.
Consiglio: chiedete al Delta Blues Museum il programma dei concerti live della settimana e, se è aperto, fate tappa al Ground Zero, locale dal sapore vissuto di proprietà dell’attore Morgan Freeman, dove scatenarvi in danze sensuali.

Il Ground Zero, uno dei locali più intriganti dove ascoltare blues a Clarksdale. © oltreilbalcone
Il Riverside Hotel
Per vivere una notte speciale, vi consiglio di prenotare una camera in quello che più che un hotel è un cimelio della storia del Blues. A gestione familiare, con camere pulite e un’accoglienza calorosa, dal 1944 il Riverside ha accolto la maggior parte dei musicisti che sono passati da Clarksdale, da Robert Nighthawk a Sonny Boy Williams II. Io ho dormito nelle stanza dov’era solito pernottare Sam Cooke ed è stata una vera emozione.
L’unica camera nella quale non è permesso soggiornare, per rispetto, è quella in cui morì Bessie Smith, anche nota come l’Imperatrice del Blues per la sua voce elegante e vigorosa. Era venuta in città per un concerto, ma ebbe un incidente in macchina e gli ospedali le rifiutarono ricovero perché era di colore: il Riverside, che al tempo era una clinica, fu l’unico ad accoglierla.

La facciata esterna dello storico Riverside Hotel di Clarksdale. © oltreilbalcone
Dove mangiare
Se non siete vegetariani (come me) e amate le costine, dirigetevi senza pensarci un secondo da Abe’s Bar-B-Q (io ci ho portato il mio compagno e mi ringrazia ancora oggi!). Il menù scarno è una garanzia: ordinate le ‘ribs‘ con fagioli neri e onion rings (anelli di cipolla fritti): restano nel cuore. E come dolce, torta alle noci. Per i vegetariani, accomodatevi da Yazoo Pass in downtown, un locale dal sapore shabby-chic, ma (tocca essere sinceri) meno caratteristico rispetto al precedente. Io ho mangiato funghi gratinati, sorseggiando un buon margarita frozen.
Per la colazione, i migliori pancake sono da Our Grandma’s Pancake House: ai mirtilli o con pepite di cioccolato, in questo bar – dove troneggia una gigantografia di Obama e consorte, insieme a molteplici foto formato cartolina di tutti i musicisti blues che sono passati di qui – troverete quel che ci vuole per iniziare bene la giornata!
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
Riverside Hotel, 615 Sunflower avenue – Clarksdale
Da vedere
Delta Blues Museum, 1 Blues Alley – Clarksdale
Dove ascoltare musica blues
Ground Zero Blues Club, 387 Delta avenue – Clarksdale
Ristoranti consigliati
Abe’s Bar-B-Q, 616 State street – Clarksdale
Yazoo Pass, 207 Yazoo avenue – Clarksdale
Our Grandma’s Pancake House, 115 3rd street – Clarksdale
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2 Comments
Falupe
Settembre 19, 2018 at 12:26 pmE’ uno degli itinerari che mi sono prefissato di fare negli States, rigorosamente in moto “la strada del blues”.
Corinna Agostoni
Settembre 19, 2018 at 1:23 pmCiao, è un itinerario splendido: ottima scelta! Risalendo il Mississippi, oltre al blues, toccherai anche la musica soul, il rock and roll e il country. Naturalmente Clarksdale – parlando di blues puro – non può mancare tra le tue tappe. Personalmente, mi ha colpito molto e sono curiosa di sapere le tue opinioni quando ci andrai.