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Bruxelles da scoprire: melting pot e quartieri senza confini

Fiore on the road: giglio giallo, simbolo della città.
Bruxelles @oltreilbalconeVivace, colorata e multiculturale. Ma anche gourmand, elegante e green (è la seconda città più Verde d’Europa, preceduta solo da Vienna). Bruxelles è un caleidoscopio di volti, profumi e sapori che seduce e conquista. Eppure è spesso sottovalutata. Prima di andarci, diverse persone me l’avevano descritta come una meta d’affari senza particolari attrattive, grigia e noiosa. Non fatevi influenzare: la sua bellezza è radiosa e poliedrica. Perché se è vero, come diceva Cocteau, che la maestosa Grand Place – la piazza principale – è “il più bel teatro del mondo“,  bisogna spingersi oltre, visitando anche gli altri affascinanti quartieri. Per scoprire una città aperta e multiforme.
Sulla carta Bruxelles racconta una storia fatta di contaminazioni: è la capitale del Belgio ed è ufficialmente bilingue (si parlano fiammingo e francese). Nello stesso tempo è il capoluogo delle Fiandre – dove a prevalere è il fiammingo -, ma qui oltre l’80% della popolazione si considera francofona. L’inglese è parlato frequentemente. E per finire, è un po’ la capitale d’Europa: è la sede della Commissione e del Parlamento europei, oltre che della NATO. Non appena arrivata in questo intrigante laboratorio di multiculturalità, ho letto su una cartolina – appesa nella casa prenotata con AirBnB – la frase che meglio rivela il fascino di questa città: la beauté est dans rue” (la bellezza è in strada). Vi porto con me alla scoperta delle intriganti sfaccettature di Bruxelles.

IL QUARTIERE IXELLES E L’ART NOUVEAU

Lo stagno d'Ixelles, dove si affacciano i palazzi Art Nouveau. @oltreilbalcone

Lo stagno d’Ixelles, dove si affacciano i palazzi Art Nouveau. @oltreilbalcone

Quando approdo in una città per la prima volta, ho l’abitudine di non visitare subito la sua piazza principale, preferendo iniziare da una zona più decentrata, ma di grande carattere. La mia scoperta della capitale del Belgio parte dal quartiere Ixelles, dove sono concentrati i più bei edifici Art Nouveau. Troverete qui quelli costruiti dal famoso architetto Victor Horta, che fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ed un museo a lui dedicato, il Musée Horta. Fatevi una gradevole passeggiata ammirando le facciate che si riflettono sullo stagno d’Ixelles, incorniciato in autunno e in inverno da imponenti alberi, alcuni dai lunghi rami spogli ed altri con foglie che virano dal senape all’arancio. È un tranquillo quartiere residenziale – dove vivono per lo più espatriati, famiglie miste e hipster -, che negli ultimi anni ha visto nascere alcuni indirizzi di tendenza, tra negozi e ristoranti. Dopo aver ammirato le case di avenue Marie-Louise, fermandovi a contemplare l’Hotel Solvay – una delle più felici realizzazioni di Horta -, girate in rue Belle-Vue, dove merita una pausa il concept store Chyl, negozio biologico, bistrot e bar à make up con prodotti naturali e piante che pendono dal soffitto. In questa via ci sono 5 case molto simili, tutte con il bow window, 3 delle quali create del belga Ernest Blerot, che visse proprio in questo quartiere. Proseguite in rue du Lac, dove sorgono edifici impreziositi con incantevoli motivi vegetali e, se vi viene fame o voglia di sorseggiare un drink, fate un break in rue Lannoy al bistrot Delecta, arredato con un gusto Anni ’70 (la domenica c’è un buon brunch sino alle 16!). In place Flagey – la più grande piazza della città (9mila mq) – ci sono le migliori patatine fritte di Bruxelles: l’anonimo baracchino Frit Flagey riserva grandi sorprese… non purtroppo per noi vegetariani, la ricetta tipica prevede lo strutto per insaporire il piatto. A dicembre, in piazza c’è un grazioso mercato natalizio al coperto, con artigianato locale e prodotti tipici da assaggiare.

Una casa in stile Art Nouveau a Ixelles. @oltreilbalcone

Una casa in stile Art Nouveau a Ixelles. @oltreilbalcone

Il negozio Chyl, sustainable shop café. @oltreilbalcone

Il negozio Chyl, sustainable shop café. @oltreilbalcone

I MERCATI: MELTING POT ALLA BRUXELLOIS

Il mercato delle pulci di Bruxelles. @oltreilbalcone

Il mercato delle pulci di Bruxelles. @oltreilbalcone

La domenica mattina non perdetevi il Marché du Midi, collocato a ridosso dell’omonima stazione (Gare du Midi), un luogo che ben rispecchia il melting pot di Bruxelles. Un tripudio di frutta, fiori, spezie, ma anche stoffe e vestiti provenienti da tutto il mondo, con una forte presenza di specialità africane, mediterranee e del Belgio. Fermatevi nello stand di Claire, sorridente ragazza di origine marocchina, per provare una delle sue deliziose crepe con formaggio, miele, olive e pomodori secchi.

Claire e le sue meravigliose crepe al Marché du Midi. @oltreilbalcone

Claire e le sue crepe al Marché du Midi. @oltreilbalcone

Poco lontano, passando da rue des Fleuristes (via dei Fioristi) – dove i balconi impreziositi da piante hanno delle simpatiche targhette di cartone con scritto “metto del Verde nel mio quartiere” -, si arriva nella graziosa place du Jeu de Balle, al Mercato delle Pulci. Tra quadri, posate e chincaglierie varie, si respira un’atmosfera rilassata e cosmopolita, passeggiando tra venditori che suonano la chitarra e persone che si intrattengono amabilmente chiacchierando. Nella stessa piazza, merita una visita il romantico fiorista La Frénésie: oltre alle piante, in vendita anche decorazioni ed articoli d’arredamento colorati e poetici, che ammiccano agli Anni ’50 e ’60.

Il mercato delle pulci di Bruxelles. @oltreilbalcone

Il mercato delle pulci di Bruxelles. @oltreilbalcone

Fiorista La Frénésie. @oltreilbalcone

Fiorista La Frénésie. @oltreilbalcone

IL QUARTIERE LES MAROLLES: ANIMA MULTIETNICA E TRENDY

Lo scalo ferroviario Nord-Midi, un'area artistica vivace di Les Marolles. @oltreilbalcone

Lo scalo ferroviario Nord-Midi, un’area artistica vivace di Les Marolles. @oltreilbalcone

Il Mercato delle Pulci di cui abbiamo appena parlato sorge nel cuore di Les Marolles, un quartiere che ben rappresenta l’anima meticcia della città.  Storicamente è sempre stato abitato da poveri e stranieri – dagli ebrei agli spagnoli, dai marocchini ai turchi -, che nel corso degli anni hanno dato vita ad un dialetto locale. Da notare: in questa zona accanto alle targhe azzurre bilingue, che riportano il nome della via in francese e fiammingo, ve n’è affiancata una bianca con la traduzione in “marolliano”. Oggi è uno dei quartieri più vibranti, brulica di rigattieri, negozi d’antiquariato e bar vissuti, ma ha anche un côté alla moda con gallerie d’arte, boutique di design e ristoranti di tendenzaSuperstrat, per esempio, è una vetrina eclettica con creazioni di giovani designer. In vendita gioielli, abiti, piante grasse e scarpe originali con il tacco in pelo; al piano superiore uno spazio dedicato a mostre che cambiano periodicamente.

Il negozio di tendenza Superstrat. @oltreilbalcone

Il negozio di tendenza Superstrat. @oltreilbalcone

Les Marolles ospita anche diversi spazi riconvertiti in centri artistici o destinati ad attività artigianali. A pochi passi da un’ampia pista da skate molto frequentata dai ragazzi, Recyclart è un luogo multifunzionale dedicato al divertimento che accoglie laboratori, concerti e atelier. Di fronte, la piccola Chapelle des Brigittines – in stile barocco brabantino, con la sua alternanza di mattoni e pietra – è oggi un teatro e una galleria d’arte contemporanea. Non lontano c’è il Palais du Vin, un elegante edificio con un largo frontone sormontato da un grappolo d’uva: si svolgono qui diverse attività artigianali e, ogni mercoledì e domenica, c’è un bel mercato di prodotti biologici.

Il Palais du Vin. @oltreilbalcone

Il Palais du Vin. @oltreilbalcone

E se in tutto questo girovagare volete fare una pausa, c’è l’imbarazzo della scelta: nel Café La Brocante (rue Blaes, 170) ogni domenica, dalle 12 alle 15, si può sorseggiare una birra ascoltando musica dal vivo; mentre L’Eau Chaude è un bistrot vegetariano gestito da una cooperativa che propone prodotti freschi e biologici, un’interessante scelta di birre, ma anche succhi, tisane e, almeno una volta al mese, organizzano concerti. Per un ottimo pranzo o cena c’è l’accogliente Restobieres: cucina locale e piatti a base di birra, con arredi da mercato delle pulci e targhe appese alle pareti.

Il ristorante Restobieres. @oltreilbalcone

Il ristorante Restobieres. @oltreilbalcone

NORD DI BRUXELLES: DAL MUSEO DEL LAMPIONE ALL’ATOMIUM

Il Museo dei Lampioni, en plein air. @oltreilbalcone

Il Museo dei Lampioni, en plein air. @oltreilbalcone

A Bruxelles non mancano i musei da visitare, dallo splendido Musée Magritte al Musées Royal des Beaux-Arts, ma la città offre anche incredibili gallerie en plein air: si può fare una passeggiata tra i fumetti che decorano le facciate degli edifici (leggi l’articolo dedicato) o scoprire il Museo del Lampione (Musée du Réverbère). Tra rue Delva e rue Fineau, lungo il marciapiede, si susseguono diversi modelli di luce urbana che coprono un secolo di storia – ognuno con una breve targhetta descrittiva – e vanno a costituire un’originale mostra gratuita. Siamo a nord del centro urbano, nel sobborgo poco turistico di Jette, caratterizzato da un’architettura elaborata, con case popolari – diverse l’una dall’altra – con graziosi motivi decorativi sulle facciate ed i balconi. Si trova qui anche la casa museo dove visse il pittore surrealista René Magritte.

Motivo floreale di una casa popolare a Jette. @oltreilbalcone

Motivo floreale di una casa popolare a Jette. @oltreilbalcone

La casa museo di Magritte. @oltreilbalcone

La casa museo di Magritte. @oltreilbalcone

Rimanendo a nord, ma cambiando completamente scenario, scoprite uno dei simboli di Bruxelles, l’Atomium, concepito per l’Esposizione Universale del 1958. Si tratta di una molecola di ferro, ingrandita 165 miliardi di volte: potete fare una visita surreale tra sfere e tubi, oltre a godere di una veduta panoramica imbattibile.

L'Atomium. @oltreilbalcone

L’Atomium. @oltreilbalcone

IL QUARTIERE MOLENBEEK

Una signora cammina per le strade di Molenbeek. @oltreilbalcone

Una signora cammina per le strade di Molenbeek. @oltreilbalcone

Ad ovest della città, il nome di questo quartiere deriva da un mulino che sorgeva un tempo su un piccolo ruscello. Salito tristemente agli onori della cronaca per i tragici attentati di Parigi e del Belgio, rimane un luogo interessante dove fare una passeggiata per respirare un’atmosfera internazionale. Nella storia ha accolto diverse comunità di immigrati: italiani, spagnoli, portoghesi e, successivamente, pakistani, turchi, africani e cittadini dell’Europa dell’Est. Oggi ha una forte presenza musulmana ed è caratterizzato da molteplici negozi e bar etnici, lavanderie colorate ed alcune graziose facciate a fumetti.

Una lavanderia a Molenbeek. @oltreilbalcone

Una lavanderia a Molenbeek. @oltreilbalcone

GRAND PLACE E DINTORNI: SHOPPING ETNICO, BIRRA E CIOCCOLATO

La cioccolateria @oltreilbalcone

La cioccolateria Neuhaus. @oltreilbalcone

Ed infine torniamo nel cuore della città. Perché la Grand Place – dove fanno tappa turisti da tutto il mondo – è un luogo di rara eleganza, Victor Hugo si spinse a definirla “la piazza più bella del mondo“. A ridosso del Natale, la sera gli edifici che la circondano virano dal blu al rosso, dal fucsia al verde, in un suggestivo gioco di luci che rimane impresso negli occhi. In qualsiasi periodo dell’anno, il momento migliore per ammirarla è al calar del sole, quando la guglia dell’Hotel de Ville (il municipio) svetta nel cielo, impreziosito dall’illuminazione dorata. Fate un giro gourmand nelle signorili, storiche (… e rivali!) cioccolaterie Godiva e Neuhaus, per gustare le rinomate praline.

Bambina in estasi davanti ad una delle tante cioccolaterie del centro storico. @oltreilbalcone

Bambina in estasi davanti ad una delle tante cioccolaterie del centro storico. @oltreilbalcone

Il cuore pulsante della movida è nei quartieri di Saint-Boniface Sainte-Catherine. In quest’ultimo c’è anche uno dei migliori posti dove mangiare pesce: da NoordZee, i piatti si consumano in piedi ed è spesso molto affollato, ma la qualità è ottima ed i prezzi economici.

Ottima cucina di pesce da NoordZee, in rue Sainte-Catherine. @oltreilbalcone

Ottima cucina di pesce da NoordZee, in rue Sainte-Catherine. @oltreilbalcone

Per sorseggiare una buona birra: A’ la Mort Subite è uno storico café, punto di riferimento dell’identità cittadina; merita una pausa anche Moeder Lambic, per la bella scelta di lambic e per la libreria dedicata all’erotismo, Nuit de Chine, che vi sorge accanto.

Una rivista d'arte ed erotismo nella libreria Nuit de Chine. @oltreilbalcone

Una rivista d’arte ed erotismo nella libreria Nuit de Chine. @oltreilbalcone

Rue Marché au Charbon è una vietta centrale dove si susseguono ristoranti, bar e sfiziosi negozi, tra cui la boutique Privejoke Socks, per fare uno shopping pazzo di calze colorate e fantasiose. Se volete fare acquisti dirigetevi anche in rue Dansaert, la via dello stile e del design: la multiculturalità arriva sino a qui con la boutique cinese Rouge, dalle ceramiche ai vestiti, il leitmotiv è – come fa intendere il nome – il colore rosso.

Il negozio di calze Privejoke Socks. @oltreilbalcone

Il negozio di calze Privejoke Socks. @oltreilbalcone

La boutique cinese Rouge. @oltreilbalcone

La boutique cinese Rouge. @oltreilbalcone

DRITTE TAKE AWAY

Dove ho dormito
Rue de la Cigogne, prenotato con AirBnB
Ristoranti consigliati

§ Restobieres, piatti a base di birra
§ L’Eau Chaude, cantina con bistrot veggie
§ NoordZee, pesce freschissimo a prezzi cheap (chiuso la sera)
§ 
Frit Flagey, non è un ristorante ma un baracchino dove mangiare ottime frites
Bruxelles da bere
§ 
A’ la Mort Subite, café storico
§ Moeder Lambic, ampia scelta di birre
§ 
Delecta, locale in stile Anni ’70
§ Café La Brocante (rue Blaes, 170), con musica dal vivo
Shopping

§ Chyl, concept store bio
§ La Frénésie, fiorista Anni ’60 e ’70
§ Superstrat, boutique di design
§ Godiva, cioccolateria
§ Neuhaus, cioccolateria
§ Nuit de Chine (place Fontaines, 4), libreria erotica
§ Privejoke Socks, calzini fantasiosi
§ Rouge (rue Dansaert, 10), boutique cinese
Da vedere
§ 
Edifici Art Nouveau del quartiere Ixelles
§ 
Marché du Midi (solo la domenica)
§ 
Mercato delle Pulci (tutti i giorni, la mattina)
§ Quartiere Les Marolles
§ Sobborgo di Jette
§ 
Atomium
§ Quartiere Molenbeek
§ Grand Place
Musei
§
Musée Horta
§
Museo dei Lampioni
§ Casa Museo di René Magritte (rue Esseghem, 135)
§ Musée Magritte
§ Musées Royal des Beaux-Arts

Film da vedere
Dio esiste e vive a Bruxelles
Gita fuoriporta

Anversa (leggi l’articolo!)

→ Leggi l’articolo Bruxelles, passeggiata tra i fumetti

 

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1 Comment

  • Reply
    Il birrificio Cantillon a Bruxelles, alla scoperta di Lambic e Geuze | oltreilbalcone
    Dicembre 19, 2016 at 12:28 pm

    […] del Cantillon, uno degli ultimi birrifici di Lambic. Nella zona del Pajottenland, a sud-ovest di Bruxelles (leggi l’articolo dedicato alla città), nella metà dell’Ottocento si produceva esclusivamente questo tipo di birra; ancora negli […]

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