Per 20 anni Joe di Maggio – giocatore di baseball statunitense, nato da una famiglia di emigranti di origine siciliana -, fece recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose rosse, ogni 3 settimane. Furono sposati solo per 9 mesi, ma rimasero amici per sempre. Intensa e fragile. Coraggiosa e ribelle. Perfezionista e ritardataria. Alla ricerca di una felicità che non riusciva ad afferrare. Oggi, avrebbe compiuto 90 anni. Nacque come Norma Jean Baker, morì come Marilyn Monroe.
Se mi dessero la possibilità di cenare con qualcuno che non c’è più, tolti i miei cari, sceglierei lei. Senza esitazioni. Non le chiederei lumi sulla sua tragica fine, mi perderei semplicemente a conversare del più e del meno, davanti ad un buon bicchiere di vino. Tra sguardi complici e silenzi preziosi. Aveva talento, Marilyn, ma non furono in molti ad accorgersene, costringendola sempre a ripetere lo stesso ruolo della bionda svampita. Visse un’infanzia triste e, da adulta, si destreggiò tra la fatiche di un divismo con cui non si è mai sentita davvero a suo agio, dove la sfera pubblica e quella privata finivano per mescolarsi pericolosamente. Eppure fu protagonista della sua vita: imparò ad amministrare il suo corpo; visse amori turbolenti, ma profondi; perfezionò le sue abilità professionali con lezioni di recitazione, danza e canto. Billy Wilder la definì “quella con il voltaggio più elevato. Non si appiattisce mai sullo schermo. Non si riesce a toglierle gli occhi di dosso. Non si possono guardare gli altri interpreti quando lei è in scena“. Marilyn desiderava con forza quello che aveva paura di perdere e non meritare – dalla macchina da presa, ai mariti, ai figli – facendo inconsciamente il possibile affinché ciò che temeva si verificasse. Nuotatrice controcorrente, amava confrontarsi con i propri limiti e migliorarsi. Nonostante il personaggio che le era stato cucito addosso, non senza la sua iniziale complicità, aveva una bellezza umile, una sincerità indifesa. Era fragrante, maliziosa, delicata. Come una rosa. Auguri, Norma Jean.
2 Comments
Friariella
Giugno 1, 2016 at 7:59 amConcordo. Marilyn sarà sempre un’icona e un personaggio che avrei voluto conoscere. Bel pezzo! 😉
Corinna Agostoni
Giugno 1, 2016 at 8:31 amGrazie mille! 🙂