3 In Piantala!

Il primo mughetto non si scorda mai

Mughetto

Ho acquistato il primo mughetto della mia vita in occasione della mostra-mercato milanese Flora et Decora, poche settimane fa. Il gentile signore con i baffi che me l’ha venduto ha chiosato: “sono puntuali come orologi queste piante, te ne accorgerai. Tutti gli anni, a partire dal 1 di maggio (in Francia si usa regalarli proprio per la Festa dei Lavoratori) vedrai spuntare i fiori“. E così è stato. La natura difficilmente trae in inganno. Una manciata di giorni fa, sul mio balcone, hanno fatto capolino minute campanelle bianche, candide e garbate. Con un prezioso asso nella manica: un intenso profumo avvolgente. Ecco alcune dritte per coltivarli e qualche curiosità.

Appunti

Tutte le “prime volte” hanno un sapore speciale. L’incanto della novità è un piacere che si assapora lentamente, ma con una gioia improvvisa. È il gusto della sorpresa, di poter fare esperienza di qualcosa di inedito. Ed è un momento unico, perché avviene una volta sola. Le successive sarà magari ancora più bello, ma diverso. Eccomi quindi a tu per tu con il mio primo mughetto ed i suoi fiori vispi, dalla forma tonda. In natura, è una pianta assente nel Sud Italia e sulle Isole, cresce spontanea nelle zone prealpine, sia in montagna che in pianura, prediligendo le aree boscose, cespugliose o sassose. È la new entry nel mio balconcino ed ho tutta l’intenzione di vivermi il momento.

Curiosità sul mughetto

Seducente e perfido. Nonostante l’incantevole profumo, è una pianta particolarmente velenosa. La bacca di mughetto compare anche nella serie televisiva cult Breaking Bad: la storia di un professore di chimica che – dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni – inizia a produrre metanfetamina (e sì, le bacche di mughetto gli tornano utili). Dal profano al sacro: in occasione delle feste di matrimonio, sono ideali per realizzare bouquet e composizioni.

Descrizione della pianta

La parola già aiuta a capire che si tratta di qualcosa di piccolo e delicato (il suffisso “…etto” è indicativo). Le foglie sono ampie, di un verde chiaro brillante; i fiori – bianchi, simili a dei campanellini – danno origine a frutti poco più grandi di un pisello.

Dritte di giardinaggio

  • Annaffiate abbondantemente, soprattutto con l’arrivo della bella stagione (ma sospendete in inverno).
  • Ama l’ombra e la mezz’ombra.
  • Scegliete un terreno soffice, ricco e sabbioso.
  • Non teme le gelate: in inverno entra in riposo vegetativo, perdendo le foglie.

 

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3 Comments

  • Reply
    rossana
    Maggio 12, 2016 at 8:19 am

    fiore meraviglioso, antico. Evoca tanti ricordi e nostalgia. Mia nonna ne aveva tantissimi nel suo giardino e quand’era epoca di fioritura c’era un profumo bellissimo. A me in compenso riescono a non fiorire quasi mai !

    • Reply
      Corinna Agostoni
      Maggio 12, 2016 at 1:28 pm

      Che splendore un giardino ricco di mughetti! … secondo me la prossima volta che ci proverai, sarà quella buona (mettili a mezz’ombra però).

  • Reply
    I profumi di Grasse: visita da Fragonard nell’anno della peonia | oltreilbalcone
    Febbraio 16, 2017 at 8:35 am

    […] non può essere estratta e va ricreata sinteticamente in laboratorio: è il caso della fresia e del mughetto (leggi qui l’articolo dedicato). Non sono solo i fiori ad essere utilizzati per dare vita ad un profumo, ma anche erbe […]

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