Pianta on the road: i tulipani variopinti davanti alla chiesa di Saint-Michel.
Il segreto è seguire la civetta. In città, sono 22 le targhette di metallo con impresso il pennuto stilizzato: costituiscono un itinerario turistico che, in un’ora a piedi, tocca i principali punti di interesse storico-culturali. Un tempo sede del potente Ducato di Borgogna ed oggi capoluogo dell’omonima regione, meta cult per i grandi vini, Digione è una piacevole città in cui fermarsi per un week-end. Elegante, grazie alle belle chiese e ai palazzi nobiliari che testimoniano un florido passato, e golosa. Perché dalla senape al pain d’épices, vanta ghiotte specialità gastronomiche ed interessanti indirizzi gourmand. E, al netto degli incantevoli Pinot Noir e Chardonnay, c’è un altro grande protagonista nella Digione da bere: la Crème de Cassis, che dà vita al famoso Kir.
Seguendo la civetta
Torniamo alla civetta. Seguendola, si ha una bella panoramica di questo raffinato capoluogo, dal Palazzo di Giustizia alla Torre Philippe-Le-Bon, che svetta verso il cielo con i suoi 46 metri. Soprannominata la “città dai cento campanili“, sono molteplici le chiese che si possono visitare, da Saint Philibert, l’unica in stile romanico, a Saint-Michel, incorniciata da un’incantevole aiuola di tulipani.

La chiesa di Saint-Michel incorniciata da un’aiuola fiorita. © oltreilbalcone
Nella facciata laterale della cattedrale di Nôtre-Dame, in rue Chouette (via della civetta), si trova un bassorilievo che rappresenta il rapace notturno: è un portafortuna da accarezzare ad ogni passaggio, esprimendo un desiderio. Attenzione però: affinché si avveri, la tradizione vuole che non si proceda lungo la via perché – un metro più avanti – è rappresentato un drago, che ha il potere di annullare la magia. Place de la Libération, nel cuore del centro storico, è una delle piazze più belle di Francia. Maestosa, signorile e luminosa, con forma semicircolare e fontane che zampillano da terra, si affaccia fiera sul Palazzo dei Duchi di Borgogna.

La targhetta che segnala il Percorso della Civetta. © Côte-d’Or Tourisme
A Digione si possono ammirare le tradizionali case a graticcio (maison à colombages) e i sontuosi palazzi in pietra, con i tipici tetti con tegole smaltate o in ardesia. In Francia, c’è sempre una buona ragione per guardare verso l’alto. Da queste parti anche i comignoli hanno un profilo poetico.

Le tradizionali case a graticcio di Digione. © oltreilbalcone
Le specialità e i negozi di Digione
Il martedì e il venerdì (anche il sabato, ma in versione ridotta) merita una visita il mercato cittadino, Les halles centrales. Oltre ad offrire un colorato affresco della vita quotidiana, perché è qui che gli abitanti fanno la spesa, l’edificio è una suggestiva struttura in ferro battuto, costruita nel 1873/75, diventata poi monumento storico nel secolo successivo. Tutt’intorno, affacciati su Les halles, una costellazione di ristoranti e café, molto frequentati anche la sera, quando il mercato è ormai chiuso. Digione è famosa per la sua senape, la celebre Moutarde de Dijon, rinomata per la sua piccantezza. Sono due le firme storiche: Maille ed Edmond Fallot.

Lo storico negozio di Maille, nel centro di Digione. © Maille
Maille è una gioielleria gastronomica, la boutique esiste dal 1845 e si possono fare squisite degustazioni. L’edizione limitata “I giardini dello chef” schiera la senape carote & scalogno, olive & erbe di Provenza ovvero barbabietola & miele. La classica in grani resta la mia preferita, in Francia la usano spesso anche per condire le insalate. Fallot ha un design più moderno e, nella cittadina di Beaune, vanta anche un museo interattivo, che permette di scoprire tutti i segreti del prodotto e fare uno strutturato percorso di degustazione. Cambiando genere ma rimanendo nella stessa via di Fallot, fate un’incursione da Mahasiah, deliziosa boutique dedicata alla decorazione d’interni.

Senape al cassis in vendita da Fallot. © oltreilbalconeCosa
Cosa mangiare a Digione
Le specialità gastronomiche della Borgogna annoverano piatti saporiti come le oeufs en meurette, uova in camicia con salsa al vino rosso (anche in versione vegetariana); le mitiche escargot persillade, lumache con prezzemolo, aglio ed erbe aromatiche o il lapin à la Dijonnaise, coniglio immerso nell’Aligoté (vitigno autoctono), insieme a senape e aromi. E per concludere in bellezza, il formaggio époisse, forma rotonda e cremosità da urlo, creato da monaci provenienti dall’omonimo paesino, e il pain d’épices, con farina di frumento, miele e spezie, ideale per chi fa sport perché dà molta energia.

Oeufs en meurette (versione vegetariana) © oltreilbalcone
Digione da bere
I vini meritano un capitolo a parte, ma non sono gli unici protagonisti nella Digione da bere. La Crème de Cassis è la denominazione ufficiale di un liquore, ricavato dal ribes nero, tipico della Borgogna (e non del comune di Cassis, che si trova invece in Costa Azzurra). È l’ingrediente protagonista del Kir, molto bevuto come aperitivo: due dita di Crème de Cassis e abbondante vino bianco Aligoté. Il risultato è dolciastro, ma piacevole. Nel Kir Royal si usa invece il Crémant de Bourgogne, il metodo classico tipico della zona, lo “Champagne” della Borgogna. Per scoprire tutto sulla Crème de Cassis, fate una gira fuori porta al museo Cassissium, a Nuit-Saint-Georges, dove potrete visitare una fabbrica, approfondire tutte le fasi di produzione e fare una bella degustazione.

Stampe nel museo Cassissium a Nuit-Saint-Georges. © oltreilbalcone
Dove mangiare a Digione
La sera, place Émile Zola è una piazza vivacissima. Attorno ad una fontana centrale, impreziosita da alberi che danno una graziosa pennellata di verde, si susseguono molteplici ristoranti, locali e café, con tavolini en plein air durante la bella stagione. Tra i miei preferiti, l’Épicerie, bistrot delizioso con muri in pietra, targhe di metallo appese alle pareti e cesti di vimini che pendono dal soffitto. C’è anche uno spazio dedicati ai bambini, per giocare mentre i genitori stanno ancora mangiando. Il personale è attento e gentilissimo, i piatti – prevalentemente della tradizione – sono gustosi. Accompagno la mia cena con un piacevole Marsannay Rosé 2014, Domaine Bart, ed è una buona scelta.

Uno scorcio del bistrot Épicerie a Digione. © oltreilbalcone
Le specialità sono sempre quelle della regione, ma si cambia registro da Le Petit Bouchon. Lo chef Christophe Depierre a 49 anni realizza il suo sogno: dopo aver fatto i lavori più svariati, finalmente torna al suo grande amore, per il quale aveva tanto studiato in gioventù, la cucina. Con una luce speciale che gli brilla negli occhi, dà vita a piatti saporiti ed abbondanti. È un omone sorridente, esce sempre dal suo regno dei fornelli per salutare di persona ogni nuovo ospite, con la gentilezza di quelle persone che sono grate alla vita per avergli permesso di essere quello che volevano. In una via tranquilla di Digione, il locale è un’accogliente trattoria con le tovaglie a quadretti bianche e rosse, frequentato più dai cittadini che dai turisti; non mancano buffi personaggi, habitué del posto, che passano da qui anche solo per bersi un bicchiere di vino. Non uscite senza aver assaggiato le patatine fritte della casa!

Insieme allo chef Christophe Depierre, nel ristorante Le Petit Bouchon. © oltreilbalcone
Per una cucina più creativa, c’è L’Impressioniste, aperto il 1 aprile 2016. Lo chef Jérôme Brochot ha un ristorante stellato in campagna, a Montceau-les-Mines, ed ha aperto nel certo storico di Digione – davanti al mercato Les halles – questo locale a prezzi accessibili, in stile moderno (la moglie è pittrice, da qui la scelta del nome e l’attenzione all’estetica). Purtroppo il servizio arranca, i camerieri sono lenti e disattenti, ma i piatti proposti sono ottimi. Scelta à la carte oppure con i menù (a 29, 32 o 35 euro), che tanto si usano in Francia. Per ogni portata, non manca mai una scelta vegetariana che coniuga il trionfo dei colori con la freschezza degli ingredienti.

“Colori e verdure di stagione”, piatto vegetariano da L’Impressioniste. © oltreilbalcone
Dove dormire a Digione
Quando la stanchezza comincia a farsi sentire, vi consiglio due soluzioni, differenti per tipologia, ma entrambe sotto i 100 euro a notte per camera doppia. La prima, bucolica e poetica, è la chambre d’hôtes O Chêne, a 10 minuti dalla città, immersa nella natura. In un antico fienile del 1848, ristrutturato con incanto (c’è anche la piscina, se andate in estate torna utile), Pascal e la moglie accolgono gli ospiti con garbo e savoir-fare. Deliziosa la colazione, servita in un’elegante veranda con vetrate: macedonia di stagione, marmellata di mela cotogna fatta in casa, croissant burrosi e crêpe.

La chambre d’hôtes O Chêne, alle porte di Digione. © oltreilbalcone

Insieme al proprietario Pascal e al suo cane, nella chambre d’hôtes O Chêne. © oltreilbalcone
Volendo rimanere in città, la chambre d’hôtes Marcs d’Or sorge nel cuore di un quartiere residenziale tranquillo e ricco di verde, una sorta di Beverly Hills locale. All’interno di un’antica casa di vigneron con un amabile giardino, le camere sono accoglienti e Ludovic, il proprietario, propenso a regalare dritte e fare conversazione.
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
O Chêne, chambre d’hôtes a Daix (10 chilometri da Digione)
Marcs d’Or, chambre d’hôtes a Digione (rue des Marcs d’Or)
Ristoranti consigliati
Épicerie (place Émile Zola)
Le Petit Bouchon (rue Mulhouse)
L’Impressioniste (rue Bannelier)
Dove comprare la Moutarde de Dijon
Maille (rue de la Liberté)
Edmond Fallot (rue de la Chouette)
Cosa vedere
§ Halles centrales
§ Il percorso della civetta, 22 tappe per toccare i punti più interessanti della città
§ Shopping da Mahasiah (rue de la Chouette), negozio di decorazione d’interni
§ Giardino Darcy
Gite fuoriporta
Moutarderie Fallot, museo dedicato alla mostarda, a Beaune (40 minuti da Digione)
Cassissium, museo dedicato alla Crème de Cassis, a Nuit-Saint-Georges (30 minuti da Digione)
ALTRE METE IN BORGOGNA
→ La Borgogna in autunno (leggi l’articolo)
→ Gita a Châteauneuf (leggi l’articolo)

Tulipani e fiori colorati davanti a Saint-Michel, Digione. © oltreilbalcone
3 Comments
C’era una volta Châteauneuf | Borgogna | oltreilbalcone
Settembre 26, 2016 at 11:04 pm[…] vale la pena mettere il naso fuori dalle cantine: a neanche un’ora di macchina da Digione (leggi qui l’articolo), si raggiunge questo paesino fiorito con meno di 100 abitanti, classificato tra i più belli di […]
Manuela
Aprile 16, 2023 at 1:17 pmScopro per caso questo post su Digione… una delle tante tappe del mio on the road della prossima estate.
Me ne hai fatto innamorare, grazie! porterò con me i tuoi preziosi consigli!
Corinna Agostoni
Aprile 17, 2023 at 11:04 amCiao Manuela, mi fa davvero piacere! Digione è una piacevolissima città, ci sono stata più volte (anche in estate), vedrai che ti troverai bene. ☺️