Fiore on the road: il profumo intrigante dei frangipani, che pervade la spiaggia di Ko Phangan.
Ci sono luoghi che pensavo esistessero solo nei film o nei libri di Jules Verne. E invece la realtà è sempre pronta a stupire e viaggiare insegna che altri mondi sono possibili. Ko Phangan è un’isoletta, grande più o meno la metà dell’Isola d’Elba, collocata nell’estremità sud-occidentale del Golfo di Thailandia. È un luogo votato all’ozio e alla contemplazione delle maree, con spiagge bianco latte, mare da cartolina e una fitta giungla che riveste l’entroterra. Fatta eccezione per la festa del Full Moon Party – che un giorno al mese riversa sull’isola oltre 30.000 persone da ogni angolo del globo -, Ko Phangan è un posticino tranquillo, dove non c’è molto da fare. Ed è questo il bello. Non rimane che prendersi il proprio tempo, leggersi un buon libro sull’amaca, farsi un giro in kayak, concedersi un massaggio rilassante e bersi un cocktail, ammirando incantevoli tramonti. Per ultimo (ma non meno importante), è anche l’isola dei cani.
L’isola dei cani
Mi spiego meglio. Ko Phangan pullula di amici a quattro zampe. Tecnicamente, si tratta di randagi, ma non fatevi deviare dall’accezione negativa che può portare con sé la parola. Non si tratta, qui, di non avere un padrone. Sono un po’ di tutti, appartengono all’isola. Scorrazzano liberamente, sono nutriti dai proprietari dei ristoranti, si fanno grandi dormite in spiaggia all’ombra delle palme, si rinfrescano nel mare. E sono deliziosamente pacifici. Talvolta vi sembrerà di avere il vostro cane con voi: amano appollaiarsi sotto i tavoli dei bar o nelle verande dei bungalow. Lo fanno con nonchalance e senza disturbare. C’è un rispetto reciproco, tra cani e uomini.

Un cane che riposa tranquillo in una spiaggia di Ko Phangan. © oltreilbalcone
Come arrivare a Ko Phangan
Partendo da Bangkok (leggi l’articolo qui), il modo più veloce per arrivare sull’isola è prendere un volo per Ko Samui (con Bangkok Airways, 250 euro circa andata/ritorno) e, da qui, un traghetto collega in un’ora scarsa e un prezzo abbordabilissimo a Ko Phangan. Se non avete problemi di tempo, potete anche prendere il treno: impiegherete circa una giornata, ma è più economico.

Ko Phangan al tramonto. © oltreilbalcone
Dove dormire
Tra le tante spiagge dove dormire, Hat Salad – a nord-ovest – è lunga circa 600 metri: un luogo abbastanza sperduto, ma non troppo. Nella parte settentrionale dell’isola ci sono le baie più suggestive e isolate: da queste parti la vita si concentra principalmente sulla spiaggia, nell’entroterra si possono fare avventurose escursioni, poco altro.

La spiaggia di Hat Salad. © oltreilbalcone
La possibilità di avere qualche bar o ristorante tra cui scegliere diventa preziosa, soprattutto se vi fermate per più di due giorni (il mio soggiorno è durato 4). Hat Salad è un posto strategico, vanta 5 o 6 opzioni per pranzo e cena, 4 centri massaggi costituiti da rustiche palafitte sulla sabbia, un minimarket essenziale ed una cornice meravigliosa. Alle spalle, il verde della giungla lussureggiante (più di metà del territorio è Parco Nazionale), dinnanzi a sé un mare con tutte le sfumature del turchese e una sabbia soffice color farina.
L’alta e la bassa marea di Ko Phangan
Nel tardo pomeriggio la spiaggia – mai affollata – viene divorata dall’alta marea (la sua profondità diventa la metà, rispetto la mattina). Non rimane che godersi gli splendidi tramonti, mentre i pescatori locali distendono le loro reti in mare. La mattina, invece, l’acqua si ritrae, come a lasciare posto ai bagnanti che vogliono prendere il sole. È il lusso della semplicità, che permette di assaporare i momenti sfruttando i tempi dettati dalla natura.

Il fenomeno della bassa marea, Ko Phangan. © oltreilbalcone
Ristoranti e locali dell’isola
A onor del vero, a differenza di città come Chiang Mai (leggi qui l’articolo) e Bangkok, qui i ristoranti non offrono una cucina particolarmente raffinata o sfiziosa, ma è un dettaglio superabile. My Way è il mio baretto del cuore, piatti onesti e location deliziosa, direttamente sulla spiaggia o in terrazza, dove ci si siede sopra comodi cuscini. Un margarita in mano e lo sguardo a contemplare l’orizzonte color salmone, mentre il sole si accoccola sul mare.

Il locale MyWay sull’isola di Ko Phangan. © oltreilbalcone

Un margarita al tramonto sull’isola di Ko Phangan. © oltreilbalcone
I ristoranti sono quasi tutti fronte mare, Salad Hut è uno di quelli in cui si mangia meglio. Per il resto nulla da segnalare, a parte le incantevoli cornici romantiche: da queste parti i tavoli sono pieds dans l’eau.

Cena romantica a Ko Phangan. © oltreilbalcone
Allontanandosi appena 5 minuti a piedi dalla spiaggia, c’è forse uno dei pochi posticini degni di nota da un punto di vista gastronomico: è il ruspante ristorante Jampahon. Si tratta di 3 tavoli con qualche amaca: a gestirlo è una simpatica signora che da sola si occupa di tutto e propone una squisita cucina casalinga. Se prima di voi c’è già qualcuno accomodato, consideratevi spacciati: la regina dei fornelli segue un solo tavolo alla volta. Ma in fondo che fretta c’è? Il tempo non manca da queste parti e, mentre si aspetta, si può sorseggiare una Chang, birra locale. L’attesa premia: il massam curry e il fresh spring roll sono da capogiro.
La tranquillità della notte
La notte è dolce dormire, cullati dal mormorio di grilli e ranocchie. Il rumore arrogante di macchine e moto è lontano anni luce. Il mio hotel – il Green Papaya Resort – è composto da caratteristici chalet in legno che, anche se andrebbero un po’ svecchiati, non sono privi di fascino. Dalla verandina, dove immancabile viene a dormire tutte le sere un bel cagnone, si vede e respira il mare, a venti metri di distanza, appena superata la piscina.

Il mio chalet al Green Papaya Resort. © oltreilbalcone

Veduta dalla veranda, Green Papaya Resort. © oltreilbalcone
Gita in kayak
Può capitare che il sole si nasconda tra le nuvole, un’ottima occasione per noleggiare un kayak e avventurarsi in acqua ad ammirare scogli e grotte (verificate prima che non ci sia un temporale in arrivo). Il mare sembra velluto, il cielo è color ardesia e l’atmosfera sospesa. Tra le rocce, una nutrita popolazione di granchi saltella senza sosta, mentre i sub ammirano i pesci sott’acqua. Lieve e senza turbamenti, pagaierei all’infinito.

Direzione Ko Ma, minuscola isola che si trasforma in penisola con la bassa marea. © oltreilbalcone

Medusa, Ko Phangan. © oltreilbalcone
Come muoversi sull’isola
Spostarsi via terra è scomodo e le strade sono insidiose. Il motorino è il mezzo più utilizzato (molti i noleggi), ma purtroppo gli incidenti a causa di buche o dissesti sono frequenti. Il modo migliore per scoprire le altre spiagge dell’isola è con le long tail boat, pittoresche imbarcazioni locali in legno, con il motore a poppa.

Long tail boat, utile per spostarsi. © oltreilbalcone
Spiagge da vedere
Meritano una sosta (da nord-est a nord-ovest) le due remote baie Thong Nai Pan, dalla forma arrotondata; la mitica Bottle Beach, dove assaggio uno dei frullati di mango più buoni della mia vita e Ao Chaloklum, uno dei tratti più lunghi di sabbia.

Il mare di Ko Phangan e le sue spiagge più sperdute. © oltreilbalcone
L’ideale è noleggiare la long tail boat per una giornata, fermandosi a largo per fare snorkeling, nuotando tra pesci e coralli come se non ci fosse un domani (sarà il proprietario della barca a suggerirvi i punti migliori).

Frullato di mango e latte di cocco. © oltreilbalcone
E dopo una giornata di escursioni in mare, tornata nella mia spiaggia, mi attende una piacevole lettura, un massaggio al cocco e una piña colada al tramonto, condita con chiacchiere tra amici.
Questa non è solo una vacanza. È un viaggio che permette di vivere uno spicchio di mondo e uno stile di vita non privo di una sua routine, ma molto diversa da quella frenetica a cui sono abituata. A volte, la cosa migliore è fermarsi, assaporando quello che ci circonda. Senza fretta.
DRITTE TAKE AWAY
Come raggiungere l’isola
Il modo più veloce: aereo Bangkok/Ko Samui + traghetto (compagnia Lomprayah) Ko Samui/Ko Phangan.
Dove ho dormito
Green Papaya Resort, Hat Salad
Ristoranti consigliati
Jampahon
My Way
Salad Hut
Le spiagge da non perdere (sono a nord!)
§ Thong Nai Pan
§ Bottle Beach
§ Ao Chaloklum
§ Hat Salad
Il mio libro da spiaggia
Acido Solforico di Amélie Nothomb
ALTRE METE DA NON PERDERE IN THAILANDIA
→ Ko Tao (leggi l’articolo)
→ Bangkok, mete green (leggi l’articolo)
→ Sukhothai (leggi l’articolo)
→ Chiang Mai (leggi l’articolo)
→ Provincia di Chiang Mai (leggi l’articolo)

Acido Solforico di Amélie Nothomb, sulla spiaggia di Ko Phangan. © oltreilbalcone
3 Comments
rossana
Marzo 31, 2016 at 11:13 amCerto che la tua foto con ibisko sul pareo e fiore di frangipane al dito non è per niente male !
Corinna Agostoni
Marzo 31, 2016 at 11:16 amAhaha, grazie!!
Ko Tao, paradiso liquido | Thailandia | oltreilbalcone
Maggio 17, 2016 at 11:51 am[…] presente. Andate a Ko Tao e la penserete esattamente come lui. La sorella minore di Ko Phangan e Ko Samui – nella costa occidentale della Thailandia, nel Golfo del Siam – è la […]