“Volteggia come una farfalla, pungi come una vespa” (Muhammad Ali).
Lo sport è un grande maestro di vita. Mi sono avvicinata al canottaggio per caso e, spesso, gli incontri migliori avvengono così. Quando cambiai casa a Milano ero alla ricerca di un nuovo sport. Una nuova sfida. Ci sono le persone che vanno in palestra e quelle che la tollerano poco. Io appartengo alla seconda categoria. Avevo bisogno di una disciplina atletica, non di fare mero movimento per assomigliare ad una Barbie. La mia nuova abitazione aveva un balconcino con affaccio sul Naviglio e l’acqua mi diede un ottimo spunto. Cominciai così un corso di canottaggio. Capita, nella vita, di fare scelte azzeccate, senza neanche pensarci troppo. Questa fu una di quelle.
3 anni alla Canottieri Olona e 2 alla Canottieri Milano – dove sono tutt’ora – mi hanno permesso di approcciarmi ad uno sport, ecologico ed intrigante, che mi ha dato la possibilità di riscoprire la città da una nuova prospettiva. Incantevole allenarsi sul Naviglio e guardare la frenetica Milano dall’acqua, dove c’è un altro micromondo che si muove, fatto di buffi anatroccoli che seguono la loro mamma, kayak, altri canottieri e qualche sparuto battello con turisti.
E poi le gite a Luino – presso la Canottieri Luino -, respirando la magica atmosfera, sospesa nel tempo, del lago. E le gare al mare, in Italia e oltre confine.
Poi c’è il resto. Perché il canottaggio può insegnare molto. È uno sport di squadra, bisogna imparare ad essere coordinati e, per farlo, è necessario ascoltare, guardarsi, conoscersi. Ed essere disposti a sacrifici, perché allenarsi richiede fatica e sudore. Senza però perdere l’eleganza, indispensabile quando si rema (lo stile ci vuole sempre). Arrivi agli allenamenti – dopo una giornata di lavoro, quindi spossato – e ti viene chiesto di fare 8.ooo metri sul remoergometro (un vogatore indoor che permette di simulare la tecnica di voga). Si fa, c’è poco da discutere ed è giusto così. Dopo i primi 2 chilometri, pensi che non arriverai mai ad 8. Il primo ostacolo è spezzare il fiato. Superato quello, il principale nemico è la mente. È lei che, subdola, prova a convincerti che è troppo, che non ce la farai e che forse è meglio fermarsi. Capita di demoralizzarsi. Il segreto è resistere, tenere duro. Stringi i denti e prosegui. Perché il vero lavoro inizia nel momento in cui pensi di essere troppo stanco: lì comincia l’allenamento reale. Impari che il corpo è più saggio della testa, che può portarti a raggiungere traguardi che razionalmente non avresti immaginato. Impossibile non è per sempre. Gli ultimi metri sei esausto, ma inizi ad assaporare la felicità e trovi lo spunto per un (impensabile qualche chilometro prima) sprint finale. Ogni cosa, a suo tempo. Tagliare il traguardo ha un sapore dolcissimo. Il tempo impiegato per raggiungere la meta passa in secondo piano, su quello ci si può lavorare. Ma la battaglia è vinta, sei arrivato. Hai trovato la grinta e la fiducia, la tenacia e la forza di giungere sino in fondo. Sopportando e guardando oltre. Il canottaggio insegna questo. Che ce la puoi fare. E ne vale la pena.
DRITTE TAKE AWAY
Dove fare un corso di canottaggio a Milano
§ Canottieri Milano
§ Canottieri Olona
§ Canottieri San Cristoforo
§ Idroscalo Club
Fuori porta
Canottieri Luino
6 Comments
Rossana
Febbraio 10, 2016 at 11:12 amCerto sono d’ accordo lo sport non e’ solo per il corpo ma anche e soprattutto per la mente..Brava Corinna!
Corinna Agostoni
Febbraio 10, 2016 at 11:27 amGrazie!! Mens sana in corpore sano. ☺️
Giovanni ( Il Vanni )
Febbraio 13, 2016 at 2:34 pmNel 1962 io e alcuni amici abbiamo ricreato la canottieri Luino. Quegli anni sono sempre nel mio cuore e leggere le tue parole mi dimostra che lo spirito e la passione non è cambiata anche tra i giovani. Brava !! Auguri e continua sempre così .
Corinna Agostoni
Febbraio 13, 2016 at 2:47 pmGrazie Giovanni e complimenti a voi. La Canottieri Luino ha uno spirito speciale ed una marcia in più. È un bel modo di vivere lo sport e sono felice di farne parte.
claudio
Marzo 11, 2016 at 10:04 amMohamed Alì è sicuramente fiero per la citazione…
Corinna Agostoni
Marzo 11, 2016 at 12:18 pmAhah, grazie!