Fiore on the road: i plumbaghi, che incorniciano i portoni della città vecchia di Antibes.
Claude Monet la amava per la sua luce ineguagliabile e i paesaggi pittoreschi. Francis Scott Fitzgerald vi ambientò parte del suo romanzo “Tenera è la notte“. Victor Hugo spese ottime parole per lei: “Qui tutto splende, tutto fiorisce, tutto canta“. Io sono innamorata della sua bellezza gentile e, appena posso, torno sempre volentieri, con il mio cane. Antibes ha un fascino speciale. È una cittadina della Costa Azzurra luminosa e profumata, capace di regalare scorci incantevoli.
Quando andare ad Antibes
In primavera ed estate Antibes è impreziosita da plumbaghi, gelsomini ed oleandri in fiore, che danno piacevoli pennellate di rosa, azzurro e violetto tra le graziose vie centrali. In inverno, è altrettanto amabile grazie al suo clima mite, agli itinerari sfiziosi e alla sua vicinanza all’Italia. La città dista due ore e mezzo da Genova ed una manciata di ore in più da Milano.

Una via centrale di Antibes, con gli oleandri in fiore. © oltreilbalcone
La Città Vecchia e il porto
Antibes vanta un bel centro pedonale – costellato di ristoranti, caffé, negozietti – e si gira tranquillamente a piedi: se siete in macchina, parcheggiatela e perdetevi nella vieille ville (città vecchia) tra le sue vie acciottolate e i deliziosi vicoli a misura d’uomo. La città è custodita da bastioni che costeggiano il mare e si aprono, con un ampio ingresso ad arco, in uno dei più importanti porti turistici d’Europa, Port Vauban.

Uno scorcio della Città Vecchia di Antibes. © oltreilbalcone
Il mercato provenzale di Antibes
Il Marché Provençal, il mercato cittadino – come spesso accade in Francia – è un incanto: un tripudio di colori e profumi, tra formaggi, salsine e tapenade, tipico piatto provenzale, una purea di olive finemente tritate con capperi, acciughe e olio. Avendo un debole, rimango ipnotizzata proprio dalle varietà di olive e con 5 euro riempio un sacchettino per provarne il più possibile: ottime le piccanti e quelle con limone & alloro. Il mercato, al coperto, è aperto tutte le mattine tranne il lunedì; in estate, invece, non vi sono giorni di riposo.

Olive in vendita al mercato di Antibes. © oltreilbalcone
I musei di Antibes
La città vanta bei musei, tra cui il Musée Picasso, nella suggestiva cornice storica di Palazzo Grimaldi, un edificio che risale al XVI secolo, nato dalle rovine dell’antica acropoli greco-romana. È il primo al mondo ad essere interamente dedicato all’artista spagnolo e racchiude la joie de vivre di Pablo, che trascorse ad Antibes uno dei periodi più felici della sua vita, insieme alla compagna (e musa) Françoise Gilot. Potrete ammirare il celebre “Les clés d’Antibes“, affresco dipinto su un muro; numerosi anche i disegni, le sculture e le ceramiche lasciate in eredità alla città ed esposte qui.

Veduta della città da Cap d’Antibes. © oltreilbalcone
Il romantico museo di Peynet
Un’altra meta sfiziosa è il Musée Peynet et du Dessin Humoristique, che espone i celebri fidanzatini di Raymond Peynet, oltre ad una bella collezione dedicata al disegno umoristico con opere, tra gli altri, di Chenez, Mordillo, Dubout e Moisan. Nel Novecento, la matita di Peynet ha dato vita a Les Amoureux (gli innamorati): uno sbarbato suonatore di violino e la sua graziosa ammiratrice con la coda di cavallo, personaggi emblema di un amore tenero e naif, simbolo di speranza in una Francia sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Les Amoureux di Peynet.
Il museo espone oltre trecento opere che riproducono i due piccioncini in molteplici angoli del globo, spesso in compagnia di fiori e angioletti musicisti. La magia di questa coppia di eterni adolescenti è stata, negli anni, immortalata su bigliettini d’auguri, magliette e gadget di vario genere, ed ha influenzato diversi artisti tra cui il cantautore Charles Aznavour, che gli dedicò la canzone “Les amoureux de papier“.

La vetrina esterna del Musée Peynet et du Dessin Humoristique. © oltreilbalcone
Cap d’Antibes
Merita la passeggiata lungo il Sentiero del Litorale – lungo circa 200 chilometri, arriva sino a Marsiglia -, che collega Antibes a Juan-les-Pins, rinomata per la vivace vita notturna. Passate dal suggestivo Cap d’Antibes, un promontorio con scorci mozzafiato, che permette di accedere a sublimi calette e spiagge. In estate, con cane al seguito, veniteci la mattina, quando c’è meno folla. In inverno e nelle mezze stagioni, è decisamente più godibile, soprattutto per la mia palla di pelo color champagne.

Insieme al mio cane Felakuti a Cap d’Antibes. © oltreilbalcone
Dove mangiare ad Antibes
Antibes vanta molteplici ristoranti: c’è quindi l’imbarazzo della scelta, ma state attenti ad evitare quelli più turistici, che non offrono esperienze culinarie particolari. Per una sera, spingetevi fuori città (è necessario essere in macchina): il Caffé Llorca è un indirizzo gourmand che vale il breve viaggio e i cani sono benvenuti. A soli 10 chilometri, dirigendosi a nord-ovest, nel paese di Vallauris, sorge questo ottimo bistrot chic dello chef stellato Alain Llorca. Un’occasione preziosa per provare piatti sfiziosi di alta cucina a prezzi contenuti (menù a 30 euro). L’ambiente, curato, ha un sapore moderno; se il tempo lo permette vale la pena sedersi nel dehors.

Il bistrot gourmet Caffè Llorca. © oltreilbalcone
Escursione a Saint-Paul de Vence
Per una gradevole gita romantica, andate a Saint-Paul de Vence, pittoresco borgo dal fascino medievale. I bastioni cinquecenteschi racchiudono stradine acciottolate dove si susseguono 64 gallerie d’arte: nel XX secolo furono molti gli artisti che si spinsero sin qui, tra cui Marc Chagall. Il pittore russo visse a Saint-Paul de Vence per 25 anni e venne seppellito proprio nel cimitero del villaggio.

Una delle stradine acciottolate di Saint-Paul de Vence. © oltreilbalcone
Dopo interessanti incursioni nelle gallerie, potete concedervi un aperitivo panoramico da Chez Andréas, sui bastioni: ordinate un kir royal (bollicine e crème de cassis) e godetevi la vista sulle colline mentre il sole tramonta. Poco distante, la Fondation Maeght è una delle più importanti gallerie d’arte moderna al mondo.

Una cassetta delle lettere dipinta a Saint-Paul de Vence. © oltreilbalcone
Antibes è una meta fascinosa, dall’animo effervescente. Napoleone vi tornò trionfante, dopo l’esilio all’Isola d’Elba. Questa città è come se si nutrisse dello spirito dei grandi artisti e personaggi della storia che è stata in grado di attrarre a sé, riconvertendolo in una nuova allure, capace di conquistare sempre nuove persone. Poeti, naturisti, scrittori, marinai, uomini d’affari, galleristi. O semplici sognatori.
… e se volete proseguire il viaggio in direzione opposta all’Italia, la Camargue è un’ottima meta (leggi l’articolo dedicato).
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
La Muserie – bella chambre d’hôte con piscina, nel grazioso paesino di Biot (adriar@tin.it; +33. 04 93630192)
Ristorante consigliato
Caffè Llorca, a Vallauris
Da vedere
§ Marché Provençal
§ Port Vauban
§ Cap d’Antibes
§ Musée Peynet et du Dessin Humoristique, place Nationale – Antibes
§ Musée Picasso
Escursione suggerita
Saint-Paul de Vence, a 20 minuti di macchina
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Insieme al mio cane Felakuti, tra le vie di Saint-Paul de Vence. © oltreilbalcone
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