Fiore on the road: i gelsomini, che impreziosiscono le rive del fiume Ping di Chiang Mai.
Fresca, frizzante, genuina. Chiang Mai ha un guizzo speciale. Meno caotica rispetto a Bangkok grazie anche alle dimensioni più raccolte, coniuga con disinvoltura le attrattive di un centro urbano vivace e il fascino della natura. Principale città per importanza della Thailandia del Nord, nel mio cuore ha fatto breccia per le specialità vegetariane, i variopinti street market e le molteplici occasioni di avventura nei dintorni. Ma non solo: qui ho mangiato deliziosi sushi, ho assistito per la prima volta ad un incontro di thai boxe e mi sono fatta coccolare, senza rimedi, con massaggi al profumo di eucalipto. Nel post vi racconto cosa fare in città!
Perché visitare Chiang Mai
Chiang Mai è la meta prediletta di molteplici artisti ed expat, che trovano qui una buona qualità della vita. Vale la pena capire perché. Io mi sono fermata quattro giorni, ma si può tranquillamente prevedere un soggiorno di una settimana, le attrattive non mancano. È una città universitaria a misura d’uomo, piacevole da scoprire, con ottimi mercati dove fare shopping, indirizzi gourmand, templi scintillanti da visitare ed una nightlife spumeggiante. È anche un ottimo punto di partenza per escursioni avventurose alla volta delle foreste da cui è circondata.

Uno dei bellissimi templi che si possono visitare a Chiang Mai. © oltreilbalcone
Come raggiungere Chiang Mai
Per raggiungere Chiang Mai parto da Sukhothai (leggi qui l’articolo dedicato) con un autista privato, suggeritomi dall’hotel. Se siete più di due persone è un’ottima scelta: costa circa 140 euro, una cifra non bassa per gli standard thailandesi, ma noi siamo quattro amici e, dividendo l’importo, si può fare. Il vantaggio è raggiungere la destinazione in sole 4 ore con un viaggio confortevole. L’alternativa più economica è prendere un autobus, impiegherete maggior tempo perché fa alcune fermate intermedie, ma potrete risparmiare. Se partite da Bangkok, conviene l’aereo. Arrivati in città salutiamo il nostro condottiero, un ometto di cuore che ringrazio di avere incrociato lungo il tragitto. Viaggiando capita di fare incontri speciali, casualmente. Poi le strade si separano, ognuno prende la sua direzione. Eppure, quei momenti di scambio – di parole, sguardi, vite – rendono tanto più preziosa l’esperienza, anche se lasciano un lieve sapore malinconico in bocca, quando è il momento di dirsi “arrivederci”. Perché, spesso, si tratta di un addio.

L’autista che mi ha condotto sino a Chiang Mai. © oltreilbalcone
I templi da visitare
Chiang Mai vanta un delizioso centro storico cinto da mura del XIII secolo e fossati, oltre i quali si estende una zona più moderna e dinamica, altrettanto sfiziosa. Attraversando uno sfavillante arco in stile cinese si entra nella piccola Chinatown: la mia visita della città inizia proprio da qui. Mi perdo a gironzolare nel colorato mercato frequentato solo dai locali e visito il Wat Buppharam, esempio dell’influenza birmana e shan, un tempio impreziosito da decorazioni scintillanti e molteplici statuette di giraffe, elefanti e nanetti. In questo quartiere – che vanta suggestive farmacie vecchio stile – vive anche una piccola comunità di sikh, che si raduna in preghiera nel Namdhari Temple.

Wat Buppharam. © oltreilbalcone

Alcuni dettagli dorati del Wat Buppharam di Chiang Mai. © oltreilbalcone
Nel pittoresco centro storico visito il Wat Chedi Luang, tempio buddista costruito in stile Lanna nel 1.400, uno degli edifici più alti in tempi passati. Purtroppo venne distrutto – forse a causa di un terremoto, altri sostengono per alcune cannonate -, negli Anni ’90 l’UNESCO ed il governo giapponese finanziarono i lavori di restauro. Delizioso il frontone del lato meridionale, ornato con sculture di elefanti che si stagliano in un cielo blu oltremare.

L’ingresso suggestivo del Wat Chedi Luang. © oltreilbalcone
Visitare questi luoghi di culto dai colori brillanti dà una piacevole sensazione di benessere. Per chi volesse scoprire altri templi, la città offre l’imbarazzo della scelta: dal Wat Phra Singh al Wat Phan Tao, solo per citarne un paio.

Il tempio Wat Chedi Luang. © oltreilbalcone

Statue all’interno del Wat Chedi Luang di Chiang Mai. © oltreilbalcone
Il massaggio thailandese
Dallo spirito al corpo. Dopo aver trotterellato in lungo e in largo, mi concedo il primo incantevole massaggio (di una lunga serie). Chiang Mai è piena di centri benessere validi, talvolta in piccoli negozietti, sempre lindi e con persone qualificate. È divertente passeggiare per la città e, ogni giorno, farsi ispirare dalla struttura che per un’ora si prenderà cura di te.

La statua di una divinità, in armonia con il mondo. © oltreilbalcone
Lo stile dei massaggi thailandese è differente da quello Occidentale: è fatto di allungamenti, pressioni muscolari e impacchi caldi con erbe medicinali. L’opzione “full body” è davvero completa: coinvolge avambraci, gomiti, ginocchia, dita, oltre alle sempre gettonate schiena e gambe. Non si tratta di un semplice rilassamento del corpo, grazie alla pressione del massaggiatore vengono stimolati canali energetici, con lo scopo di ristabilire l’armonia fisica. Può risultare a tratti un po’ doloroso, ma è davvero un toccasana. La sensazione finale è di essere acciaccati, ma rinati. Si possono scegliere diversi trattamenti – da provare il “foot massage“, i piedi per la filosofia buddista rappresentano il centro di equilibrio di tutto il corpo. I prezzi sono abbordabili (500 bath/15 euro circa per un massaggio completo).
La movida di Chiang Mai
Sulla riva del fiume Ping sorgono numerosi locali, la sera c’è una movida frizzante, una sorta di Navigli milanesi in versione thailandese. Ceno qui, da The Gallery, atmosfera romantica e tovaglie color melanzana: gusto un’ottima insalata di papaya e una cheese cake al mango.

L’insalata di papaya del The Gallery. © oltreilbalcone
Dove vedere dal vivo la thai boxe
La carica giusta per dirigermi al mio primo incontro di thai boxe. Al Thaphae Stadium c’è una sfida internazionale di mhuay thai, sport da combattimento che trae le sue origini nell’antica tecnica di lotta thailandese. Mettetevi comodi a sedere e, birra dopo birra, assistete all’avvicendarsi di incontri tra i vari atleti. Un’esperienza divertente. Da provare!

Un incontro di thai boxe. © oltreilbalcone
Un hotel non solo per dormire
La mattina successiva mi prendo il mio tempo e, grazie ad un invito ricevuto, mi coccolo al DusitD2, un hotel di design dal concept moderno, ispirato al divertimento: un bell’arancio allegro è il colore predominante in tutta la struttura. Ancora carica di adrenalina dalla serata precedente dedicata alla boxe, sfogo la mia verve sportiva in palestra, che è aperta anche a chi non pernotta nell’hotel. La sala fitness, completa di sacchi per tirare pugni, ha una vista mozzafiato a 360 gradi sulla città, si scorge anche il tempio Doi Suteph, che sorge sul monte omonimo.

Con il mio personal trainer nella palestra del DusitD2. © oltreilbalcone
Dopo il sudore e un tuffo in piscina, mi coccolo nella SPA by Devarana (il nome del brand viene dall’antica letteratura thai e significa “giardino in paradiso”) con un body scrub ai petali di rosa. Pranzo da Moxie, assaggiando involtini primavera – in Thailandia spesso non vengono fritti, ma avvolti da una pasta di riso – ed una sfiziosa zuppa ai funghi, sorseggiando il punch della casa, fatto con succo di arancia, lime, lampone e mirtillo.

La bella piscina del DusitD2 di Chiang Mai. © oltreilbalcone

Gli involtini alla thailandese del DusitD2. © oltreilbalcone
Il mercato del sabato
Come ogni sabato, c’è il Saturday Walking Street (c’è anche la versione domenicale), uno dei mercati più belli che abbia mai visto: se volete prendere qualcosa, per voi o da regalare, questo è il posto giusto. Th Wualai viene chiusa al traffico e invasa da colorate bancarelle, il cui valore aggiunto è dato dalla qualità e dall’originalità della merce in vendita: sciarpe in seta, borsellini con stoffe floreali, zainetti a pois, maglie con cotoni pregiati.

Una bancarella del Saturday Walking Street. © oltreilbalcone

Borsellini di tutte le fantasie, in vendita al Saturday Walking Street. © oltreilbalcone
Non mancano stand gastronomici con incredibili varietà di sushi, spiedini di tofu, polpette di maiale speziate, frutti di ogni forma e colore e – per chi ci tenesse a provarli – insetti fritti, impanati o arrosto. Il Saturday Walking Street è il posto giusto per assaporare il rinomato street food thailandese, le condizioni igieniche sono buone e le proposte culinarie degne di nota.

Artisti di strada, anche giovanissimi al Saturday Walking Street di Chiang Mai. © oltreilbalcone

Una bancarella di street food thailandese vegetariano. © oltreilbalcone
Il mio ristorante vegetariano preferito di Chiang Mai
La sera ceno al Dada Kafe, nel cuore del centro storico, il mio ristorante preferito di Chiang Mai. In un ambiente spensierato e vivace, con una simpatica verandina en plein air con luci colorate e piante che scendono dal soffitto, servono prelibate specialità vegetariane e centrifugati freschissimi. Ordino un veggie burger con insalata di avocado ed un frullato di banana, cocco e mango. Mi sento deliziosamente appagata. Ma la notte è giovane.

Il drago fruit thailandese, un frutto rosa e saporito. © oltreilbalcone
La movida e i quartieri da scoprire
Insieme ai miei amici prendiamo un tuk tuk e ci facciamo portare ad ovest, nella zona di Th Nimmanhaemin, che vanta eccellenti sushi bar. Il quartiere è dinamico, vivo, grazie anche alla presenza di molti studenti universitari che vengono qui per i ‘buffet’ di vini e birre, proposti dai numerosi locali di questa parte di città.

Alcune delle molteplici tipologie di birre proposte dai molti locali di Chiang Mai. © oltreilbalcone
Altro tuk tuk, altra corsa. È la volta del bazar notturno, dove si trovano perfette imitazioni dei grandi marchi (Havaianas, Lacoste, Rolex…), oltre a prodotti di artigianato locale, tra cui spiccano gli oggetti in legno di tek ed articoli in seta. L’ultima tappa è il Riverside, un locale danzereccio, che propone tutte le sere musica dal vivo con vista sul fiume. Mentre gli altri avventori si scatenano ballando, noi ci sediamo in uno dei tavoli in legno a lume di candela. Il posto vanta una bella selezione di birre senza frontiere – dagli USA alla Norvegia, dal Giappone alla Germania – e qualche whisky, il mio preferito è il Maa Jai Dum, specialità locale con un bel muso di cane sull’etichetta.
Chiang Mai alleggerisce gli animi, fa sembrare tutto meno complicato. Complice, forse, quella leggera brezza di montagna che ogni tanto, dalle foreste circostanti, arriva sin qui. E spazza via ogni turbamento.
DRITTE TAKE AWAY
Dove ho dormito
Sala Lanna
Puripunn Baby Grand Boutique Hotel
Hotel suggerito
DusitD2
Ristoranti consigliati
Dada Kafe (Th Ratchamankha)
The Gallery
Moxie
Il bicchiere della staffa
Riverside
Da vedere
§ Wat Chedi Luang
§ Saturday Walking Street Market
§ Bazar notturno
§ Chinatown
§ Incontro di thai boxe al Thaphae Stadium
§ Th Nimmanhaemin
§ Lungofiume
SCOPRI ANCHE…
→ Escursioni nella provincia di Chiang Mai (leggi l’articolo)
ALTRE METE DA NON PERDERE IN THAILANDIA
→ Sukhothai (leggi l’articolo)
→ Bangkok, mete green (leggi l’articolo)
→ Ko Tao (leggi l’articolo)
→ Ko Phangan (leggi l’articolo)

Il Maa Jai Dum, whisky thailandese. © oltreilbalcone
2 Comments
Escursioni nella provincia di Chiang Mai | Thailandia del Nord | oltreilbalcone
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Ko Phangan, l’isola che c’è | Thailandia | oltreilbalcone
Marzo 30, 2016 at 6:04 pm[…] onor del vero, a differenza di città come Chiang Mai e Bangkok, qui i ristoranti non offrono una cucina particolarmente raffinata o sfiziosa, ma è un […]