Fiore on the road: le mirabili genziane gialle lungo il Bisse di Tsittoret.
Sofisticata ed elegante. Ma anche sportiva, colta e gourmand. Crans-Montana è una Signora poliedrica e di gran classe: in questo post vi suggerisco cosa vedere. 1.500 metri a strapiombo sulla Valle del Rodano, questa stazione turistica del Canton Vallese – nella Svizzera francese – è una piacevole sorpresa durante la stagione estiva. Se in inverno è una meta molto frequentata dagli appassionati dello sci (Alberto Tomba ha aperto e chiuso qui la sua carriera), tra giugno e ottobre sfodera intriganti armi di seduzione. Dagli incantevoli percorsi di trekking tra prati fioriti ai rinomati campi da golf; dai 177 chilometri di piste segnalate per mountain bike allo spazio d’arte della Fondazione Pierre Arnaud; dalla spiaggia di tendenza in centro città (e cosa importa se non c’è il mare?!) all’ottimo ventaglio di vini da degustare e cantine da visitare.
Come raggiungere Crans-Montana
Dall’Italia il modo più comodo per arrivare a Crans-Montana è in treno: veloce e funzionale. Partendo da Milano, con un rapido cambio a Brig il gioco è fatto. Alternativamente, già che si è in zona, si può pensare di abbinare la visita ad un’altra cittadina, come Zermatt (è quello che ho fatto io).
In entrambi i casi si arriva a Sierre – dove merita una visita il Museo Vallesano della Vigna e del Vino – e si prende la funicolare, dog e bike friendly. Attiva dal 1911, parte ogni 40 minuti e fa alcune fermate intermedie che basta prenotare, una volta saliti a bordo, schiacciando l’apposito bottone. In una mezzoretta scarsa, si sale verso l’alto attraversando un paesaggio che cambia forma come un caleidoscopio, tra vigneti, boschi e pascoli. È un bel modo per raggiungere la destinazione.

La funicolare per raggiungere Crans-Montana. © oltreilbalcone
In città, gli autobus sono gratuiti e lo stesso vale per le navette degli hotel, che recuperano i clienti anche la sera dopocena. La macchina, effettivamente, non è indispensabile.
Dove dormire a Crans-Montana
Sistemo i miei bagagli e pranzo nel lussuoso Hotel Guarda Golf, una vera coccola: fiori freschi ovunque, servizio impeccabile e cornice deliziosa [in fondo al post, alcune dritte anche per hotel più cheap]. Mi accomodo a tavola sulla terrazza che affaccia sul campo da golf Jack Nicklaus (9 buche), abbandonandomi alle creazioni dello chef Ronan Gaillard, che ha lavorato a lungo con il sous-chef del pluristellato Paul Bocuse.

La terrazza dell’Hotel Guarda Golf a Crans-Montana. © oltreilbalcone
Il menù prevede scaloppine di foie gras con gelé al melone & gelato alla lavanda e merluzzo profumato alla vaniglia con salsa al burro, galletta di riso venere & flan di broccoli, accompagnato da una bottiglia di Carminoir de Vétroz, un rosso originale da abbinare al pesce, fresco e con sentori agrumati. Per me è prevista la variante vegetariana, un delicato risotto alle verdure e burro. Il carrello dei dessert, a cura della chef Céline Buissonier, è da urlo.

Pranzo all’Hotel Guarda Golf di Crans-Montana. © oltreilbalcone
La movida in montagna
Dopo il pranzo luculliano, visito la città, grazioso villaggio di montagna con boutique alla moda e bar di tendenza, molto in voga per l’aperitivo.
Solitamente ci si ritrova per davanti ad un calice di Fendant, un vino bianco secco e fruttato, grande ambasciatore della regione. Insieme, si spizzicano formaggi d’alpeggio e carne secca (specialità del Vallese). Tra i locali più gettonati, la Petite Maison e Zero Dix.

Il locale Zero Dix a Crans-Montana. © oltreilbalcone
La spiaggia di Crans-Montana
Proprio accanto a Zero Dix c’è la spiaggia cittadina, creata su misura per l’estate: due campi da beach volley, ombrelloni, sdraio e wi-fi su tutta l’area.

Il campo da beach volley nella spiaggia di Crans-Montana. © oltreilbalcone
Ogni postazione ha un enorme glacette per tenere al fresco la propria bottiglia di vino (si può comprarla al locale a fianco o portarla da casa) e una goduriosa vasca jacuzzi, che fa dimenticare velocemente la mancanza del mare. Il servizio è gratuito (Crans-Montana è fatta così).
Il Bike Park
Poco distante dalla spiaggia, un bike park e due percorsi downhill (il dislivello verticale è di 765 metri!) con suggestivi passaggi tecnici nel bosco e vista su tutta la vallata. A disposizione anche un pumptrack, una sorta di parco giochi sportivo per fare pratica e divertirsi tra dossi e paraboliche. Ideale per i più piccini.

Il Bike Park di Crans-Montana. © oltreilbalcone
Escursione tra le erbe selvatiche
Il mio pomeriggio prosegue con un’escursione in montagna lungo il Bisse du Tsittoret, un’intrigante passeggiata tra spinaci selvatici e santoreggia, avvolti dal profumo di timo. La veduta panoramica è spettacolare: va dal Sempione al Monte Bianco, sino al Cervino [leggi qui l’articolo dedicato], per un’arco di 280 chilometri.
Il cammino è costeggiato dagli antichi canali d’irrigazione (il più vecchio risale al XIII secolo), utilizzati ai tempi per irrorare i campi e le vigne, oggi piacevole sosta dove rinfrescare i piedi nell’acqua gelida, mentre i cani ne approfittano per un bagno rigenerante.

Escursione Bisse du Tsittoret. © oltreilbalcone
Ammiro un’incantevole orchidea selvatica e molteplici genziane gialle, talmente belle da non essere mangiate dalle mucche, in compenso l’uomo – utilizzando le radici – ne ricava un ottimo amaro.
Pascale – la mia guida (assolutamente consigliata; per info Swiss Alpine Emotion) – è un’esperta delle piante selvatiche e ci fa fare una degustazione en plein air con erbe e fiori. Un’unica regola: prima di bere, si brinda in dialetto vallese (“scheda“, che vuol dire “salute“). Assaporiamo ottimi estratti a base di dente di leone, mela cotogna, basilico e pino mugo.

Orchidea selvatica, Bisse du Tsittoret. © oltreilbalcone

Tra le montagne, Bisse du Tsittoret. © oltreilbalcone
Pascale tiene anche degli stage molto specifici, dedicati a chi soffre di vertigini e a chi deve prepararsi a scalate impegnative. La vita da quassù è deliziosa. La natura è rigogliosa, avvolgente, con un dolce sottofondo dato dall’acqua del bisse che scorre placida. La montagna ingentilisce, tira fuori il meglio delle persone che, abbandonati a valle stress e preoccupazioni, sembrano ritrovare una nuova serenità. E quando ci si incontra, pur essendo dei perfetti sconosciuti, ci si saluta sempre.
L’ecomuseo di Colombire
Merita una visita l’ecomuseo di Colombire: antiche baite, demolite e ricostruite rispettando le tradizioni, raccontano l’economia dell’alpeggio; la lotta – incruenta – delle mucche Hérens, una razza indigena con temperamento particolarmente vivace; il pascolo alpino e la transumanza.

Veduta panoramica, Bisse du Tsittoret. © oltreilbalcone
Per i bambini, visite su misura alla scoperta del mitico animale immaginario Dahu. C’è anche un ristorante con vista panoramica e, facendo una piacevole passeggiata, un bell’alpeggio per conoscere i segreti della produzione locale dei formaggi. Prima di lasciare questo incanto, un ultimo brindisi – questa volta alcolico – con un liquore al fiore di larice.
Arte: la Fondazione Pierre Arnaud
Nel tardo pomeriggio si cambia registro con una visita culturale alla Fondazione Pierre Arnaud, nel paesino di Lans, a pochi chilometri da Crans-Montana.
La splendida facciata in vetro, dove si riflette l’acqua del lago Louché, è costituita da pannelli solari ed è un nobile esempio di architettura fotovoltaica in Europa, autosufficiente dal punto di vista energetico.

La Fondazione Pierre Arnaud. © oltreilbalcone
Le sale espositive della Fondazione
All’interno, un centro d’arte che dedica alle esposizioni 1.000 metri quadrati distribuiti su due livelli, con lo scopo di mettere a confronto civiltà antiche e moderne, oltre a valorizzare la pittura svizzera e vallese, confrontata con le grandi correnti internazionali.
Sino al 25 ottobre 2015 l’esposizione “Homme blanc, homme noir” mette in luce il modo in cui gli africani vedevano gli europei e viceversa, in un percorso cronologico che parte dal XVI secolo.

Una sala interna della Fondazione Pierre Arnaud. © oltreilbalcone
All’ingresso della Fondazione campeggia la frase di Pierre Arnaud “Souviens-toi de vivre” (ricordati di vivere); sul tetto, un giardino dominato da graziosi esemplari di stella alpina e erica, dov’è piacevoli fare un break, leggendo un libro o conversando, seduti su una delle panchine presenti.
Cena da Indigo
Per cena, vale la pena fermarsi nel ristorante l’Indigo – all’interno della struttura – che vanta una bella terrazza a fior d’acqua con vista sulle Alpi, un burro con sale della Camargue [leggi qui l’articolo dedicato] da capogiro e un’ottima carta dei vini, quasi esclusivamente vallesana.

Un piatto del ristorante della Fondazione Pierre Arnaud. © oltreilbalcone
Le vigne del cantone
In questo cantone sorgono oltre 5.000 ettari di vigne a terrazza, una viticoltura eroica perché realizzata a mano, dove vengono coltivati circa 50 vitigni di cui 13 autoctoni. Tra questi – parlando di bianchi – l’elegante Petite-Arvine (ceppo poi esportato anche in Valle d’Aosta), con sentori di pompelmo rosa e un finale salato, e l’Heida (Päien, in francese), più antico e muscolare.
Tra i rossi, il Cornalin, bouquet robusto con note di composta di lampone, e l’Humagne Rouge, deciso e speziato. Da provare, anche se non autoctoni, il Pinot Nero e il Syrah.

Una bottiglia del vitigno autoctono Petite Arvine. © oltreilbalcone
Le caratteristiche locali dei vigneti
Tra le caratteristiche dell’area: la diversità dei terreni a distanza di pochi metri tra loro, che comporta importanti operazioni di microzonazione; le estati calde e asciutte grazie al vento Föhn e gli autunni soleggiati, con forti escursioni termiche dal giorno alla notte.
Il campo da golf Severiano Ballesteros
Il giorno successivo visito il mitico campo da golf a 18 buche Severiano Ballesteros, che prende il nome dal campione iberico, dove ogni anno a settembre si tiene l’Omega European Masters, il secondo torneo d’Europa in ordine d’importanza. In tutto a Crans-Montana ci sono 4 campi da golf.

Il Campo da golf Severiano Ballesteros. © oltreilbalcone
In inverno, questa distesa color giada con vista panoramica, talvolta attraversata da buffi scoiattoli, si trasforma in una piacevole passeggiata sulla neve.
La mia iniziazione al golf avviene proprio qui. Scopro che è uno sport faticoso, a modo suo, nonostante non si corra o salti: richiede molta concentrazione, una rotazione costante del busto e il sollevamento di mazze che, talvolta, sono pesanti.

La mia iniziazione al golf nel campo Severiano Ballesteros. © oltreilbalcone
Il golf è uno sport terribilmente elegante ed è un incanto quando la pallina bianca si libra finalmente nel cielo (posso garantire che non avviene spesso, se sei alle prime armi). In più, guidare la golf car è uno spasso.
Tornando in Italia, sul treno, penso a Crans-Montana. Sa il fatto suo. Seduce. Piace. E conquista. E’ un’abile giocatrice di poker con una scala reale in mano. E nessuna paura di giocarsela.

Sul campo Severiano Ballesteros di Crans-Montana. © oltreilbalcone
Dritte Take Away
Per maggiori dettagli: sito ufficiale dell’Ente del Turismo
Dove ho dormito
Hotel Guarda Golf*****
Altri hotel consigliati
Hotel Chetzeron**** (a 2.112 metri!)
Hotel Central***
Hotel Olympic***
Da non perdere a Crans-Montana e dintorni
§ Visita delle cantine per scoprire i vini del Vallese
§ Campi da golf
§ Passeggiata in montagna lungo il Bisse du Tsittoret
§ Bike Park
§ International Summer Camp
§ Fondazione Pierre Arnaud
§ Ghiacciaio Plaine Morte a 3.000 metri d’altitudine
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Zermatt e sua maestà, il Cervino: (e)state al fresco | oltreilbalcone
Novembre 4, 2015 at 5:00 pm[…] nella Svizzera sud-occidentale. Terzo cantone più vasto del Paese (per metà tedesco e per metà francese), sorge sulle Alpi Pennine ed è un tripudio di valli in fiore, rigogliosi vigneti (l’Heida, […]