Il calendario è dalla mia parte. L’estate scalpita ed io non vedo l’ora di mettere le creme solari in valigia, prendere un taxi per l’aeroporto e lasciarmi alle spalle una Milano appiccicosa.
Sono già in spiaggia a sorseggiare un mojito ghiacciato e ballare la rumba, quando mio fratello mi riporta alla realtà e mi assegna un impervio compito.
Lui parte subito (il mio countdown prevede ancora 15 lunghissimi giorni) e mi lascia le sue due più importanti piante in custodia. Per non mettermi ansia, chiosa che sono il suo orgoglio: le ha accudite con premura per tutto l’anno. Ed ora le affida a me.
Me le consegna a casa, con la preoccupazione di un padre che per la prima volta permette alle figlie di andare al campo estivo. E realizzo subito che l’astuta canaglia ha tralasciato un piccolo dettaglio: sono ipertrofiche. Con loro sul balcone, il mio cane potrà al massimo stare seduto (il pisolino sdraiato en plein air diventa proibitivo!), mentre io dovrò destreggiarmi nel driblare le piante per raggiungere il cestino per la raccolta differenziata della plastica.
Tuttavia questa nuova missione mi stuzzica. Do il benvenuto alla pianta di Tabacco (pensavo le coltivassero solo in Sud America..) e al mitico Tondo Calabro (trattasi di una specie di peperoncino). A noi tre!
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